venerdì 24 dicembre 2010
venerdì 17 dicembre 2010
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schiza su sto stramboto par vedar cossa l'è
http://www.stalking.it/
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martedì 14 dicembre 2010
PERCHE’ I VENETISTI NON SI SENTONO PIU’ ITALIANI
Il 13/12/2010 16:47, Unione Marciana ha scritto:
PERCHE’ NOI VENETISTI NON CI SENTIAMO PIU’ ITALIANI
Mai dimenticare quello che abbiamo dovuto subire in silenzio: furti e invasione napoleonici (ricordando la dichiarazione di neutralità disarmata della Serenissima), alle successive occupazioni austriache, e soprattutto il tradimento italiano (sia quello plebiscitario savoiardo, sia che quello repubblicano con lo spezzettamento del nostro territorio).· L’inganno dell’annessione truffaldina del 1866 che ci portò sofferenza e fame quale dote dello stato liberale sabaudo, costringendo in seguito all’emigrazione di ben tre milioni e trecentomila Veneti in tutto il mondo. Nessuna delle aree o beni pubblici confiscati dagli occupanti, come ad esempio il Palazzo Ducale (oggi si continua a pagarne l’affitto a Roma, oppure l’Arsenale (tenuto ben stretto dalla marina italiana con i suoi alberghi a 5 stelle e passatempi turistici per i papaveri in visita alla Città), è mai stata restituita alla Comunità Veneziana.
· Pagando noi Veneti per tutti gli italiani durante la dittatura fascista, quando con la prima repubblica catto - comunista, senza indugi, fece a pezzi la nostra Patria Millenaria e consegnò l’Istria e Dalmazia, quale risarcimento danni di guerra, imposto dal maresciallo Tito e spalleggiato dall’allora amico comunista Palmiro Togliatti, all’allora Jugoslavia.
· La colossale operazione speculativa e scellerata voluta nel 1917 dall’allora spregiudicato Volpi di Misurata nell’ex Capitale del Veneto che ci regalò Porto Marghera e la chimica industriale (si fa per dire), massacrando la laguna con interramenti ed escavazione di Canali artificiali alterando gravemente l’equilibrio idrogeologico lagunare.
· Affossando definitivamente (come già napoleone e austriaci) l’Arsenale quale eccezionale volano per la restaurazione dell’Economia del “Mare”, unica vera e solida economia veneziana che produsse lavoro e benessere per tantissimi secoli,
· Impotenti, abbiamo assistito, durante la Repubblica Italiana degli anni settanta (allora governati dalla grande balena bianca DC), alla creazione delle Regioni repubblicane, determinando nuovi smembramenti della nostra terra (parte inglobata nella Lombardia, altra nel Trentino e addirittura abbiamo dovuto subire la costituzione della Regione Friuli- Venezia Giulia), dividendo scientificamente ancora una volta, il POPOLO VENETO.
· Durante la cosiddetta “seconda repubblica”, abbiamo dovuto assistere all’incredibile accanimento giudiziario (oggi ancora in corso) contro i Serenissimi, rei di aver fatto rinascere nella coscienza dei Veneti, l’antico amore dell’emblema Marciano.
Tutto questo, senza contare l’oggi, dove il Popolo Veneto, continua a pagare molto di più di quello che gli è restituito dallo Stato centralista Italiano in infrastrutture e servizi; strozzati da tasse e costi di mala-politica che hanno raggiunto percentuali patologiche per non parlare dell’insicurezza del cittadino, dove nemmeno la propria casa è più sicura, costretti a subire e sottostare alla biblica (in) Giustizia Italiana; dove la meritocrazia è un sogno.
PERCHE’ NOI VENETISTI NON CI SENTIAMO PIU’ ITALIANI
Mai dimenticare quello che abbiamo dovuto subire in silenzio: furti e invasione napoleonici (ricordando la dichiarazione di neutralità disarmata della Serenissima), alle successive occupazioni austriache, e soprattutto il tradimento italiano (sia quello plebiscitario savoiardo, sia che quello repubblicano con lo spezzettamento del nostro territorio).· L’inganno dell’annessione truffaldina del 1866 che ci portò sofferenza e fame quale dote dello stato liberale sabaudo, costringendo in seguito all’emigrazione di ben tre milioni e trecentomila Veneti in tutto il mondo. Nessuna delle aree o beni pubblici confiscati dagli occupanti, come ad esempio il Palazzo Ducale (oggi si continua a pagarne l’affitto a Roma, oppure l’Arsenale (tenuto ben stretto dalla marina italiana con i suoi alberghi a 5 stelle e passatempi turistici per i papaveri in visita alla Città), è mai stata restituita alla Comunità Veneziana.
· Pagando noi Veneti per tutti gli italiani durante la dittatura fascista, quando con la prima repubblica catto - comunista, senza indugi, fece a pezzi la nostra Patria Millenaria e consegnò l’Istria e Dalmazia, quale risarcimento danni di guerra, imposto dal maresciallo Tito e spalleggiato dall’allora amico comunista Palmiro Togliatti, all’allora Jugoslavia.
· La colossale operazione speculativa e scellerata voluta nel 1917 dall’allora spregiudicato Volpi di Misurata nell’ex Capitale del Veneto che ci regalò Porto Marghera e la chimica industriale (si fa per dire), massacrando la laguna con interramenti ed escavazione di Canali artificiali alterando gravemente l’equilibrio idrogeologico lagunare.
· Affossando definitivamente (come già napoleone e austriaci) l’Arsenale quale eccezionale volano per la restaurazione dell’Economia del “Mare”, unica vera e solida economia veneziana che produsse lavoro e benessere per tantissimi secoli,
· Impotenti, abbiamo assistito, durante la Repubblica Italiana degli anni settanta (allora governati dalla grande balena bianca DC), alla creazione delle Regioni repubblicane, determinando nuovi smembramenti della nostra terra (parte inglobata nella Lombardia, altra nel Trentino e addirittura abbiamo dovuto subire la costituzione della Regione Friuli- Venezia Giulia), dividendo scientificamente ancora una volta, il POPOLO VENETO.
· Durante la cosiddetta “seconda repubblica”, abbiamo dovuto assistere all’incredibile accanimento giudiziario (oggi ancora in corso) contro i Serenissimi, rei di aver fatto rinascere nella coscienza dei Veneti, l’antico amore dell’emblema Marciano.
Tutto questo, senza contare l’oggi, dove il Popolo Veneto, continua a pagare molto di più di quello che gli è restituito dallo Stato centralista Italiano in infrastrutture e servizi; strozzati da tasse e costi di mala-politica che hanno raggiunto percentuali patologiche per non parlare dell’insicurezza del cittadino, dove nemmeno la propria casa è più sicura, costretti a subire e sottostare alla biblica (in) Giustizia Italiana; dove la meritocrazia è un sogno.
lunedì 25 ottobre 2010
YOU TUBE CANALE EDARPRODUCTION ATTACCATO DA CRAKER
CAUSA INTERFERENZE CRAKER EDARPRODUCTION NON MANDA IN ONDA WEB RASSEGNA NOTIZE DA LUNEDI' 25 OTTOBRE 2010 LE TRASMISSIONI SARANNO RIPRESE PIU' PRESTO POSSIBILE . CI SCUSIAMO CON IL PUBBLICO INVITANDOLO (IN ATTESA) A SEGUIRE GLI ALTRI 600 FILMATI.
martedì 19 ottobre 2010
VIOLATA LA COSTITUZIONE 2008
« Tutti i cittadini dell'uno e dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini. »
(Art.51 Comma 1, Costituzione Italiana)
Violata la costituzione IL 28 NOVEMBRE 2008 NEL COMUNE DI CEREA è STATO IMPEDITA LA CANDITATURA DI RENATO DE PAOLI, NONOSTANTE IL RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE, AL MINISTRIO DEGLI INTERNI, AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E AL SEDICENTE TPV. VIOLATO L'ART.51 COMMA 1.
(Art.51 Comma 1, Costituzione Italiana)
Violata la costituzione IL 28 NOVEMBRE 2008 NEL COMUNE DI CEREA è STATO IMPEDITA LA CANDITATURA DI RENATO DE PAOLI, NONOSTANTE IL RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE, AL MINISTRIO DEGLI INTERNI, AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E AL SEDICENTE TPV. VIOLATO L'ART.51 COMMA 1.
DOCUMENTI REPVBLICA VENETA 1796 - 97 A PARIGI da Baldo Peroni 1936
Negli archivi parigini si conservano gran copie di documenti ( ma anche a Vienna, a Mosca, a Londra, a Berlino, a Tel Aviv , a Ginevra, a Roma, Istambul, Madrid, n.d.r.) che riguardano la penisola italica tra la fine del XVIII e il principio del XIX secolo. E sono materiali indispensabili per la rievocazione di quell'importantissimo momento della penisola italica. Prima che i suoi eserciti mandò i suoi agenti diplomatici che ampiamente, diligentemente, riferivano, su le condizioni dei popoli italici e quando poi con (il "coltello" n.d.r.) Bonaparte Napoleone I, (ma la mente era sparpagliata nelle capitali in europa n.d.r.) divennero arbitri e signori, vigilarono, controllarono, diressero ogni passo dei nostri popoli. ........così.................
Baldo Peroni Fonti per la storia d'Italia, dal 1789 al 1815 nell'archivio Nazionale di Parigi - Roma - 1936 Reale accademia - pag. 5
.............
............ le relazioni diplomatiche che corsero tra Roma , Napoli, e il Direttorio nel biennio 1796 - 1797 o /e raccontare il singolo episodio della caduta (spartizione-sparizione n.d.r.) della Republica Veneta...così
Baldo Peroni Fonti per la storia d'Italia, dal 1789 al 1815 nell'archivio Nazionale di Parigi - Roma - 1936 Reale accademia - pag. 6
.............
"I documenti sono distribuiti a Parigi ; tra la Biblioteca Nazionale, l'Archivio Nazionale e gli archivi dei Ministeri degli Esteri e della Guerra. ..........così.........
Baldo Peroni Fonti per la storia d'Italia, dal 1789 al 1815 nell'archivio Nazionale di Parigi - Roma - 1936 Reale accademia - pag. 19
VVVVVVVVVVV
Fuori della collezione Custoditi nella stessa Biblioteca Nazionale di Parigi , le carte che fanno al caso nostro ( la repubblica Veneta) sono da ricercare specialmente tra i Manuscrits italienes ( segnaliamo il volume dove furono ricopiati i dispacci degli Ambasciatori Veneti a Parigi dal 1554 al 1797 ma se ne trovarono anche nel Fondo dei manoscritts francaia , nouvelles acquisitions.
così....dalle lettere di Ugo Foscolo
..................
Baldo Peroni Fonti per la storia d'Italia, dal 1789 al 1815 nell'archivio Nazionale di Parigi - Roma - 1936 Reale accademia - pag. 5
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............ le relazioni diplomatiche che corsero tra Roma , Napoli, e il Direttorio nel biennio 1796 - 1797 o /e raccontare il singolo episodio della caduta (spartizione-sparizione n.d.r.) della Republica Veneta...così
Baldo Peroni Fonti per la storia d'Italia, dal 1789 al 1815 nell'archivio Nazionale di Parigi - Roma - 1936 Reale accademia - pag. 6
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"I documenti sono distribuiti a Parigi ; tra la Biblioteca Nazionale, l'Archivio Nazionale e gli archivi dei Ministeri degli Esteri e della Guerra. ..........così.........
Baldo Peroni Fonti per la storia d'Italia, dal 1789 al 1815 nell'archivio Nazionale di Parigi - Roma - 1936 Reale accademia - pag. 19
VVVVVVVVVVV
Fuori della collezione Custoditi nella stessa Biblioteca Nazionale di Parigi , le carte che fanno al caso nostro ( la repubblica Veneta) sono da ricercare specialmente tra i Manuscrits italienes ( segnaliamo il volume dove furono ricopiati i dispacci degli Ambasciatori Veneti a Parigi dal 1554 al 1797 ma se ne trovarono anche nel Fondo dei manoscritts francaia , nouvelles acquisitions.
così....dalle lettere di Ugo Foscolo
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giovedì 14 ottobre 2010
1810 VEN SCANCELA' EL COMUNE A SPARE - ASPARETTO - ISOLE SPARSE - SPAMPINE'
1810 VEN SCANCELA' EL COMUNE A SPARE - ASPARETTO - ISOLE SPARSE - SPAMPINE'
DOPO LA SOLEVAZION DEL VENETO DEL 1809 E LA REPRESION DEI FRANCESI OCUPANTI LA REPUBLICA VENEXIA CON MASACRI E ASASINI.
2010 RICORE 200 DOSENTO ANI DELA SCANCELAZION.
CALCOSA POL CONTARNE EL CAPO DELA POLIZIA DA L'ADIGE AL MINCIO EL COMISARIO STRAORDINARIO GIACOMO BREGANZE (1773 - 1835) CHE LA COMANDA' DA VICENZA AI DIRETI ORDINI DE MASSENA (GENERAL FRANCESE E NAPOLEON) DAL 1802 - 3 AL 1814 - 15.
DOPO LA SOLEVAZION DEL VENETO DEL 1809 E LA REPRESION DEI FRANCESI OCUPANTI LA REPUBLICA VENEXIA CON MASACRI E ASASINI.
2010 RICORE 200 DOSENTO ANI DELA SCANCELAZION.
CALCOSA POL CONTARNE EL CAPO DELA POLIZIA DA L'ADIGE AL MINCIO EL COMISARIO STRAORDINARIO GIACOMO BREGANZE (1773 - 1835) CHE LA COMANDA' DA VICENZA AI DIRETI ORDINI DE MASSENA (GENERAL FRANCESE E NAPOLEON) DAL 1802 - 3 AL 1814 - 15.
giovedì 30 settembre 2010
martedì 28 settembre 2010
1797 Republica Veneta
1796 - 1797 NE LA REPVBLICA VENETA
300 GIORNI DE CONFUSION TRATATI SEGRETI IMBROI E DOPO LE ISORGENZE CON LE PASQUE VERONESI ISOLANE SPAMPINE' DALA POLESELA LEGNAGO ARCOLE ANGIARI CA DEL LAGO.
Doge Lodovico Manin DAL 9/3/1789 AL 16/5/1797
E’ Da maggio 1796, che è sta violà i convini veneti a Bergamo, a Brescia ,
Ai primi de giugno 1796 i francesi de Napoleone i’è da du mesi nel teritorio neutral de la republica veneta che autoriza el pasaio de ste trupe e anca quele dei Austriaci.
L'ARMATA FRANCESE CHE VIEGNUA DRENTO LA REPUBLICA VENETA NEUTRALE L'A CONQUISTA' SENZA TIRAR NA SCIOPETA’ .(VIOLAZIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE DI NEUTRALITA')
MMMMMMMMMMMMMMMMMMM
MMMMMMMM
REPUBLICA VENETA
schiza sus to stramboto par vedar la geografia
http://www.spazioforum.net/forum/index.php?s=4574b123e7099cf52545dcc626ba7964&showtopic=26826
MMMMMMMMMM
1797
Avanposto Austriaco nella pianura padana dopo il ritiro di c’è Mantova. I FRANCESI giudati dal generale Bonaparte, nonostante l’accerchiamento di Mantova posto in essere da sei mese ovvero dal giugno 1796 e TRE grandi battaglie durate giorni nel TENTATIVo di farla cadere NON SONO RIUSCITI con le armi A FAR CAPITOLARE l’Isola di MANTOVA ben difesa dai Laghi con la Favorita e San giorgio.
Gli Asburgo asseragliati a Mantova daranno del fILo da torcere all'Armata del generale Bonaparte e sarà la sua caduta.
1797 gennaio giorno 7
Generale Asburgico Provera muove da PADOVA MONSELICE ESTE MONTAGNANA (ma deve attraversare le Isole Sparse l’ Adige ma Porto e Legnago sono presidiate dai Francesi ndr) all’attacco, per soccorrere Mantova ma deve affrontare il nemico Francese piazzato (anche) attorno a Ronco Arcole e in presidio sulla Fratta e L’Adige.(7) COSITA IGNAZIO MENIN
Il 7 gennaio 1797
il tricolore bianco, rosso e verde, Napoleonico del Francese Invasore diventa la bandiera della "così detta") neoinventata Repubblica Cispadana – La repubblica Veneta non ne fa parte .
( http://zappedia.com/dettagli/Repubblica%20Cispadana )
(La Repubblica Veneta è ancora in vita e ha storia diversa dalle legazioni Pontifice , reggio Emilia, Ferrarar, Bologna, Modena) nata sull’onda delle necesità di Napoleone di trovare alleati diffondendo l'ideologia giacobina per le aspettative d’uguaglianza e di libertà disseminate in Europa dalla Rivoluzione Francese. Il Congresso della Repubblica Cispadana,(Governo fantoccio in mano di Napoleone e la Francia) riunito in seduta plenaria a Reggio Emilia, adotta la bandiera “tricolore, verde, rossa e bianca” come “insegna di sovranità, sottoposta a Napoleone” su proposta di Giuseppe Compagnoni di Lugo, deputato per il collegio di Ferrara (Legazione Pontificia).
La comunicazione ufficiale, datata
28 gennaio 1797 e firmata dai segretari Masi, Barizzini, Sacchetti e Remondini così recita: «Cittadini, nella seduta in Reggio del giorno
7 gennaio 1797 corrente il Congresso decretò: 1° Che lo stemma della Repubblica Cispadana sia innalzato in tutti quei luoghi nei quali è solito che si tenga lo stemma della sovranità (sovranità di chi? Non certo nella Repubblica Veneta di San Marco che ha come bandiera il leone di San Marco). 2° Che sia universale (questo lo vuole Napoleone e i Francesi) lo Stendardo e la Bandiera Cispadana di tre colori, verde, bianco e rosso, col turcasso. 3° Che li predetti tre colori si usino nella coccarda Cispadana (a mò dei giacobini Francesi) da portarsi da tutti. 4° Che alla testa di tutti gli Atti pubblici si ponga l’intestatura “Repubblica Cispadana una ed indivisibile”... (fantoccio di Francia e Napoleone n.d.r.)» Il turcasso, cui fa riferimento l’editto come simbolo della Repubblica, è un faretra contenente quattro frecce, a simboleggiare i quattro governi federati di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio, ma con lo spazio per le altre che si sarebbero dovute aggiungere («...un turcasso con quattro freccie e con li forami per le altre, ciò che dinota il desiderio di un’unione più estesa...») secondo quanto approvato dal Congresso di Reggio Emilia il
6 gennaio 1797 su proposta del deputato Aldrovandi. A onor del vero il tricolore era già stato adottato qualche mese prima nel simbolo dei combattenti italiani della Legione Lombarda e quella Italica, con l’autorizzazione di Napoleone, ma con la decisione della Repubblica Cispadana esso diventa per la prima volta bandiera ed emblema dello staterello fantotoccio. In esso si confondono le aspettative di democrazia, d’indipendenza e di unità dei patrioti italioti e la furbizia e l'astuzia del Francese Generale Napoleone, tanto che qualche mese viene fatta adottare anche ai governi giacobni democratizzati sotto i Francesi e tolte alla Repubblica Serenissima le città di Bergamo e Brescia, e successivamente dalla Repubblica Cisalpina.
MMMMMMMMMMMMMMMMMMM
1797 Gennaio 8,9,
Battaglia di Bevilacqua (SULA LINEA DELLA FRATA SX ADIGE NDR)
10,11,12, Gennaio 1797
Battaglia de san zenon vizin minerbe (LINEA DELLA FRATTA SX ADIGE)
Minerbe, Angiari, Caselle, Pressana, San Salvaro, Urbana, Melara (8) COSITA IGNAZIO MENIN
1797 gennaio 14
A Ronco i Francesi erano forti, e perciò vennero subito ad Angiari per impedir il passaggio, ma indietro furono respinti e gli imperiali Asburgici proseguirono per Mantova.(9) COSITA IGNAZIO MENIN
vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
FEBBRAIO 1797
INTANTO NELLA REPUBBLICA VENETA NEUTRALE SI COMBATTEVANO DUE ESERCITI, QUELLO FRANCESE E QUELLO IMPERIARIALE DEGLI ASBURGO E RIFERISCE OTTAVIA NEGRI VELO..
Fece il General Alvinzi, (ASBURGO) l'ultimo sforzo improvvisamente a Rivoli (VERONESE NDR). Il General Provera (FRANCESE) arrivò arditamente e pericolosamente fin sotto Mantova (TENUTA DAGLI ASBURGICI E CHE AVEVA RESISTITO A BEN TRE ASSALTI FRANCESI NDR), e il General (MASSENA FRANCESE ?).... con 3 milla uomini a Caldiero, fu di niuna utilità. Il colpo del General Alvinzi (ASBURGO) fu improvviso e da uomo disperato e quasi valevole, mentre gli Austriaci avevano perfettamente colto in mezzo i Francesi, ma per una di quelle cose inconcepibili, il genio e i ripieghi di Bonaparte, la sua immensa attività attrasse a sé la vittoria. Battè completamente Alvinzi,(ASBURGO) da lui chiamato Monsieur, e mai Generale, mandò verso Mantova dei pronti soccorsi che invilupparono Provera, fece un furor di prigionieri, e indusse Würmser (ASBURGICO) a capitolare.
Mantova si rese con delle suficienti condizioni alli
3 di Febraro 1797.
Il sommo pontefice Pio VI ha perso Ferrara e Bologna, chiede aiuto all’Impero Asburgico e gli viene dato un General in Capo , il general Collis, ma mentre era a Roma per organizzar le truppe due divisioni di Francesi (20.000 soldà)
SCHIZA SU STO STRAMBOTO
http://digilander.libero.it/ottavianegrivelo/1797uno.htm
Il sommo pontefice Pio VI ha perso Ferrara e Bologna, chiede aiuto all’Impero Asburgico e gli viene dato un General in Capo , il general Collis, ma mentre era a Roma per organizzar le truppe
due divisioni di Francesi (20.000 uomini) andarono a verso Faenza e poi Bologna.
Vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
2 febrar 1797
La capitolazione con l'onore delle armi di Mantova NON rese libero l'esercito Francese di manovrare nella Repubblica Veneta. La copertura e la regia si presume Francese (ma come si sa in Italia non si muove foglia che Roma non voglia.... ) e così non se la sente Piero Del Negro10 di assegnare un gran ruolo a Jean Landrieux , un aiutante generale che dirigeva un ufficio segreto creato da Bonaparte a MILano all’indomani della conquista di MILANO. ERA INTERESSE Dei francesi creare un casus belli con Venezia.11
L’esercito regolare della Repubblica Veneta
(di venticinquemILa uomini, compresi diecimILa mILiziani),
unito con le masse popolari (cenide) fedeli alla Serenissima erano un pericolo niente affatto trascurabILe (PER I FRANCESI NDR).”12 COSITA PIERO DAL NEGRO.
Senza calcolare ancora la flotta che solo nel porto e nell’arsenale aveva 40 navi da guerra di tutto munite ed equipaggiate, senza contare i rinforzi che aveva nelle Isole Sparse dal Tion al Menago a l'Adese, Frata, e quelle Adriatiche.
1797 ISOLE SPARSE VENETE E VERONA (MARGRAVIATO)
FEBBRAIO 1797
PER RIDURRE ALLA RESA MANTOVA, SFERRO' IL COLPO IL GENERALE ALVINZJ (FRANCESE). FU IMPROVVISO E DA UOMO DISPERATO E QUASI VALEVOLE , MENTRE GLI AUSTRIACI AVEVANO PERFETTAMENTE COLTI IN MEZZO I FRANCESI , MA PER UNA DI QUELLE COSE INCONCEPIBILI , IL GENIO E I RIPIEGHI DI BONAPARTE , LA SUA IMMENSA ATTIVITA’ ATTRASSE A SE’ LA VITTORIA. BATTE’ COMPLETAMENTE L’AUSTRIACO ALVINZI ....(BONAPARTE) MANDO’ VERSO MANTOVA DEI PRONTI SOCCORSI , CHE INVILUPPARONO L’AUSTRIACO PROVERA, (I FRANCESI) FECER UN FUROR DI PRIGIONIERI , E RIDUSSE WURMSER A CAPITOLARE 13 COSITA OTTAVIA NEGRI VELO.
Dopo, la definitiva conquista della piazza di Mantova avvenuta EL
2 febrar 1797.
Le ostiLità, ( FRANCESI NDR)....tuttavia, riprendono conTRO lo Stato Pontificio dopo appena sette mesi: EL
3 FEBBRAIO 1797
MANTOVA SI RESE CON DELLE SUFFICIENTI CONDIZIONI ALLI 3 FEBBRAIO 1797. (14) COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO - IL GIORNALE DI.
3 febbraio 1797
l’esercito papale è battuto a Faenza,
(LE LEGAZIONI PONTIFICIE EMILIANO ROMAGNOLE - CADONO E A FINE FEBBRAIO 1797 IL PAPA (15) LE CEDE ALLA FRANCIA CON IL TRATTATO DI TOLENTINO.) COSI’ DEL PIERO DAL NEGRO
“DOPO BONAPARTE , RITORNO’ IN ROMAGNA , DA DOVE ERASI PER IL MOMENTO SPICCATO, PERLE MOSSE DI ALVIZJ (FRANCESE), E FECE AL SOLITO DEFINITIVA LA PACE COL PAPA, IL QUALE DIMOSTRO’ SEMPRE D’ESSER UNO DEI SOVRANI PIU’ AVVEDUTI E CORRAGGIOSI, MA LE FORZE MANCAVANO E
IL RAGGIRO ERA ALL’ORDINE DEL GIORNO.
IL RE DI NAPOLI FACENDO LA SUA PACE SEPARATA , ABBANDONO’ GL’INTERESSI DEL PAPA, E FORSE I SUOI PROPRI (16) . COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO
VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV
NELLE ISOLE SPARSE DE LA REPUBLICA VENETA SI COMBATTE MA AUSTRIACI E FRANCESI PAPA TENGONO PATTI SEGRETI
1797 gennaio 14
A Ronco i Francesi erano forti, e perciò vennero subito ad Angiari (Su L’ADESE) per impedir il passaggio, ma indietro furono respinti e gli imperiali Asburgici proseguirono (attraverso le Isole Sparse ) per Mantova.(9) COSITA IGNAZIO MENIN
VVVVVVVVVV
Dopo la resa con gli onori di Mantova, el general Bonaparte, ritornò in Romagna, da dove erasi sul momento spiccato, per le mosse di Alvinzi, e fece al solito diffinitiva la pace col Papa, il quale dimostrò sempre d'esser uno dei sovrani più avveduti e coraggiosi, ma le forze mancavano e il raggiro era all'ordine del giorno. Il Re di Napoli facendo la sua pace separata, abbandonò miseramente e traditoriamente gl'interessi del Papa, e forse i suoi propri.
A tali strepitosi, e complicati avvenimenti, era stupida l'infelice penisola italica (ndr), e già prevenendo un funesto destino non sapeva, che tacitamente argomentarlo, né niente fare per ovviarlo.
VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV
10 febrar 1797
Napoleone giunge in Ancona, EL (deciso a marciar su Roma ndr)
12 febrar 1797
I Francesi entrano a Macerata. Pio VI invia a Napoleone una delegazione plenipotenziaria nella speranza di «concertare» e «sottoscrivere» delle condizioni «giuste e ragionevoli». La sera del
16 febbraio 1797
giungono a Tolentino sia la delegazione pontificia, sia Napoleone con EL su stato maggior. EL mattino seguente
17 FEBBRAIO 1797 Tolentino
iniziano le trattative a Tolentino . La discussione è serrata, in quanto EL Bonaparte dichiara di non poter tenere a bada a lungo le sue truppe, e condotta con difficoltà; EL progetto di trattato, elaborato dai delegati pontifici, non viene accettato da Napoleone, che EL
18 febbraio 1797 Tolentino
affida al rappresentante francese François Cacault la stesura degli articoli definitivi, ordinandogli di farli sottoscrivere entro la notte successiva. Nel pomeriggio di
domenica 19 febbraio 1797 Tolentino
EL trattato o la «pace» (termine preferito da Napoleone) è sottoscritto a malincuore dai plenipotenziari papali (card. Alessandro Mattei, mons. Lorenzo Caleppi, duca Luigi Braschi Onesti, marchese CamiLlo Massimi) ad evitare EL pericolo dell'occupazion miLitar de Roma; per la Repubblica francese firmano EL generale in capo (Napoleone) Bonaparte, comandante dell’armata d’Italia, e l’incaricato d’affari della Francia in Italia EL cittadino (François) Cacault (cfr. documento). Napoleone ne dà comunicazione a Pio VI con lettera consegnata dal suo aiutante di campo, mentre EL card. Mattei scrive al Segretario di Stato: «Roma è salva, e salva la religione, ad onta di grandissimi sacrifici che si sono fatti».
EL
" vae victis "
tuonato da Napoleone, costrinse i rappresentanti del Papa a considerare la dura realtà della situazione.
Le disposizioni contenute nei 26 articoli del Trattato, prevedevano anzitutto che EL Papa ( Pio VI ) versasse 15 mILioni oltre i 16 che doveva pagare come dai Patti dELLE RESA DI Bologna (1796). Inoltre, che consegnasse importanti capolavori e preziosi manoscritti; che deplorasse l’assassinio di BasvILle e sborsasse un indennità di 300.000 lire ai danneggiati.
Sul piano politico e mILitare, i francesi esigevano dal Papa la cessione del Contado Venassino e Avignone; la cessione delle Legazioni di Bologna, di Ferrara e di Romagna; la cessione di Ancona fino alla conclusione della pace e lo scioglimento dell’esercito pontificio. Enormi furono i danni specie ai beni culturali delle Marche e di tutto lo Stato Pontificio.
Per la prima volta nella storia, IL Papa era costretto a cedere una parte del Patrimonio di San Pietro.
Questo accadeva, come detto, EL
19 febrar 1797.
EL trattato è costituito da 26 articoli.
Per assicurare paix, amitié et bonne intelligence tra Pio VI e la Repubblica francese
(art. 1),
EL papa ( Pio VI ) si obbliga a recedere da qualunque accession, patente ou secrette con i nemici della Francia
(art. 2).
Vascelli da guerra e corsari nemici della Francia non possono approdare nello Stato pontificio
(art. 4).
EL papa ( Pio VI ) si impegna a rinunziare ad ogni diritto su Avignone e sul contado Venassino
(art. 6),
nonché sulle legazioni di Bologna, Ferrara e Romagna
(art. 7).
Prima del 5 marzo 1797 (avant le 15 du mois de ventôse courant) Pio VI avrebbe pagato 15 miLioni di lire tornesi di Francia in conto dei 16 che doveva ancora versare secondo.
(art. 9)
dell’armistizio di Bologna: per soddisfare completamente a quest’ultimo impegno, EL papa ( Pio VI ) avrebbe fornito all’esercito francese 800 chevaux de trait, des boeufs et des bufles et autres objets produits du territoire de l’Église
(art. 10?11).
In più, a titolo di nuova contribuzione, EL papa ( Pio VI ) avrebbe versato altri 15 mELioni en numeraire, diamants ou autres valeur: 10 entro EL mese di marzo e 5 entro APRIL del 1797
(art. 12).
I manoscritti e le opere d’arte ancora da consegnare a tenore dell’armistizio di Bologna sarebbero stati restituiti al più presto
(art. 13).
La Francia si impegna a cedere i suoi diritti sulle fondazioni pie in Roma e a Loreto
(art. 17).
EL papa ( Pio VI ) avrebbe liberato i prigionieri politici e quelli di guerra (art. 19,20),
accordando alla Repubblica francese la clausola della nazione più
favorita
(art. 21).
Pio VI ratifica EL trattato di Tolentino EL
24 febbraio 1797, ordinando a mons. Gaetano Marini di riporne l’originale e una copia nell’Archivio di Castel S. Angelo.
“LIMPERATORE AUSTRIACO ... CONSERVAVA LA SUA COSTANZA INAMOVIBILE DI CONTINUARE LA GUERRA PER CUI TUTTI I TRONI GLI DOVRANNO O L’ESISTENZA ,O LA DESTRUZIONE ,INCITATA E SOSTENUTA DAGLI INGLESI” (17) . COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO
IL NOBILE HOMO N.H. MARIN PRIULI ( COMADANTE MILITARE VENETO DELLA PIAZZA DI VERONA ndr )GIA’NOMINATO PODESTA’ E VICE-CAPITANO DI VERONA DAL 1975 , NEL
FEBBRAIO 1797, DA LE DIMISSIONI E VIENE SOSTITUITO CON ALVISE CONTARINI. (18) COSI’ ANTONIO MAFFEI
EL CONTE ROCCO SANFERMO ERA SEGRETARIO PRESSO L’AUTORITA’ VENEZIANA IN VERONA. PASSO’ INCOLUME ATTRAVERSO LA TEMPESTA RIVOLUZIONARIA (19) . COSI’ NICOLA CAVEDINI
EL CONTE BARTOLOMEI GIULIARI ERA CON L’EMELEI PROVVEDITORE DI COMUN DELLA CITTA’ DI VERONA LA PIASE’ ALTA CARICA CITTADINA.(20) COSI’ NICOLA CAVEDINI
SECONDO ANTONIO MAFFEI E’ TROPPO SOSPETTA E LA CONDOTTA DEL PROVVEDITORE FRANCESCO BATTAIA A BRESCIA , E LA CADUTA SENZA COLPO FERIRE IN MANO DI POCHI GIACOBINI , PER NON ESSER TACCIATO DI TRADIMENTO. (22) COSI’ ANTONIO MAFFEI
Ma VEN FIRMA’ EL TRATATO TOLENTINO – VIZIN RECANATI MACERATA - TRA DELEGAZION DEL PAPA E NAPOLEON FRANCIA
VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV
Bergamo, EL
12/13 marzo 1797,.
Maffei Antonio (discendente di Scipione ?) ricorda in un su manoscrito de esar rientrà a Verona dalla laguna , pochi giorni prima del
12 marzo 1797. (21) COSITA NICOLA CAVEDINI
Documento in francese tratto dall’archivio di Stato di Venezia e tradotto da originale da Renato De Paoli
1797 le 27 florial
(16 marzo 1797) 23
Art.
tra la repubblica Francese e quella di Venezia
Articolo primo
La repubblica Francese e quella di Venezia s’intendono per i loro rispetivi differenti territori
Art.secondo
La repubblica di Venezia verserà nelle casse per pagare l’armata Italiana , tre mILioni Jurnois en in numeraire, favorire un mILione nel mese di Praizial prossimo, un secondo mILione nel mese di Mesidor, e EL terzo mILione durante EL governo provvisorio sarà interamente organizzato.
art. terzo
La repubblica Veneta fornirà per EL valore di altri tre mILioni per noi in CORVETTE, cordaggio, argres, e altri oggetti necessari alla marina ....
art. quarto
La Rep.Veneta fornirà in altre tre VASCELLI dI LEGNO e di fregate in buono stato armate d’equipaggio e di tutto EL necessario SENZA comprendere l’equipaggio.... la medicazione della repubblica francese PER METAR FINE prontamente A le
differenze pervenute da quella di Venezia e dalla reggenza di Algeri.
art. quinto
....
Infine per la resa convenuta a favore del mondo La repubblica Francese , per mezzo le citojen Bonaparte, generale in capo dell’armata d’Italia e parte le cittadino Lallemant ministro plenipotenziario della Repubblica presso quella di Venezia a nome del direttorio esecutivo.
...............
Scritto e sottoscritto a MILano le Vignal sept floreal au cinquime del la Republique Francaise (
16 marzo 1797 V. el)
Francesco Dona’
Leonardo Zuffiniani
Alocce Mocenigo
Bonaparte
// Lallement
..............
altro documento ARCHIVIO STATO VENEXIA ASVE
Trattato di pace tra la repubblica veneta e la repubblica francese.
EL Direttorio esecutivo della repubblica francese e tra EL Gran consiglio della repubblica di Venzia vogliono ristabILire tra di loro l’armonia e le buon intelligenze che regnano dentro di loro esse Condividono gli art, successivi.
Art. primo
Cessino le ostILità tra la repubblica francese e la repubblica di Francia
art. secondo
EL Gran consiglio di Venezia non pretenderà nulla dai francesi rinuncia
del governo dovrà abdicare...
EL nuovo governo garantirà la detta pubblica nazione...
art. terzo
Venezia fornirà una divisione di truppe per mantenere l’ordine pubblico
art. quarto
quando Venezia dichiarerà di non aver bisogno di assistenza libereremo EL territorio
articolo quinto
EL primo fare del Governo provvisorio sarà di far terminar i procesi degli inquisiti Loro e dei comandanti del forte di Lida prevenuti di essere gli autori e istigatori dell pasque Veronesi e de gli assassini commessi nella porte di Venezia EL defavourea dERIMAR queti fatti nella maniera più conveninte alle più SatisfANTE per EL Governo Francese
Art. Sesto
EL Direttorio esecutivo attraverso l’organo del generale in capo all’armata accorda ...la messa in libertà dei prigionieri
daranno esecuzione a Venezia
Scritto e sottoscritto a MILano le Vignal sette floreal au quinto del la Republique Francaise
(16 marzo 1797 V. el)
Francesco Dona
Leonardo Zuffiniani
Alocce Mocenigo
Bonaparte
// Lallement
vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
altro documento ARCHIVIO STATO VENEXIA ASVE
Trattato di pace tra la repubblica veneta e la repubblica francese.
EL Direttorio esecutivo della repubblica francese e tra EL Gran consiglio della repubblica di Venzia vogliono ristabILire tra di loro l’armonia e le buon intelligenze che regnano dentro di loro esse Condividono gli art, successivi.
Art. primo
Cessino le ostILità tra la repubblica francese e la repubblica di Francia
art. secondo
EL Gran consiglio di Venezia non pretenderà nulla dai francesi rinuncia
del governo dovrà abdicare...
EL nuovo governo garantirà la detta pubblica nazione...
art. terzo
Venezia fornirà una divisione di truppe per mantenere l’ordine pubblico
art. quarto
quando Venezia dichiarerà di non aver bisogno di assistenza libereremo EL territorio
articolo quinto
EL primo fare del Governo provvisorio sarà di far terminar i procesi degli inquisiti Loro e dei comandanti del forte di Lida prevenuti di essere gli autori e istigatori dell pasque Veronesi e de gli assassini commessi nella porte di Venezia EL defavourea dERIMAR queti fatti nella maniera più conveninte alle più SatisfANTE per EL Governo Francese
Art. Sesto
EL Direttorio esecutivo attraverso l’organo del generale in capo all’armata accorda ...la messa in libertà dei prigionieri
daranno esecuzione a Venezia
Scritto e sottoscritto a MILano le Vignal sette floreal au quinto del la Republique Francaise
(16 marzo 1797 V. el)
Francesco Dona
Leonardo Zuffiniani
Alocce Mocenigo
Bonaparte
// Lallement
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TRA LA REP. VENETA E LE TRUPPE FRANCESI CHE OCCUPANO MILano
16 MARZO 1797
C’è UN ACCORDO.
ratificare questo accordo per la Repubblica di Venezia vorrebbe dire , l’alleanza con la Francia ma ciò vul dire -
: “discesa in guerra contro gli Asburgo e contro gli Inglesi”.
Verona EL sedESE APRIL mELlesettecentonovanta , domenica di Pasqua , i francesi erano riusciti a disarmare i contadini della Valpolicella che, sotto EL comando del Conte Perez , presidiavano la strada. Quando si seppe dell’accaduto a Verona , si decise d’inviare un reparto in località Ca di Capri, sulla medesima via , ma molto più vicino alla città, per sbarrare EL passo ad un eventuale avanzata dei giacobini lombardi.
EL Conte Francesco EmELj s’offrì di comandare le truppe, che BevILacqua si era rifiutato di comandare.
Vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
BONAPARTE .... PARTI’ VERSO IL PIAVE E SI RIMARCO’ PASSANDO DA VICENZA , CHE NON VOLLE VEDERE IL PUBBLICO VENETO RAPPRESENTANTE , MA SOLO I DEPUTATI DELLA CITTA’, PER PER RINGRAZIARLI DELLE CURE , PER APPROVIGIONARE I SUOI SOLDATI , ASSICURANDOLI , CHE QUESTA SAREBBE L’ULTIMA VOLTA , CHE AVREBBE AVUTI TANTI DISTURBI.24 COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO.
VVVVVVVVVVVVV
16 mazo 1797
EL sedici marzo, nella giornata del Tagliamento , Napoleone aveva costretto l’esercito cesareo comandato dall’Arciduca Carlo alla ritirata (25) . (Questo era quanto si era concordato a Tolentino tra Papa, ( Pio VI ) Re Roma, e Imperatore del Sacro Romano Impero , circa la spartizione dell’eredita’ del Patriarcato di AquiLeia avvenuta nel 1752, poiche si dicuteva anche dell’antica indipendenza delle Lagune e di vincoli con la “(terra ferma) = tera ferma' con pali e uce.”” ovvero le Isole Sparse. Napoleone doveva concludere l’accordo molto vantaggioso con l’Imperatore D’Austria e del Sacro Romano Impero , ricordiamolo, con cui per altro l’Austria era in guerra. Le trattative per la sottoscrizione del trattato, si dovevano svolgere su territorio austriaco molto vicino a Vienna . Quindi Napoleone, fa finta di rincorrere l’esercito austriaco , che gli fa ala e lo lasa n’dar fin a quaranta chiLometri da Viena.n.d.r.)
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Le provocazioni per sollevare
Brescia
17 / 18 marzo 1797, furono pianificate da Landrieux.
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18 mazo 1797
El disdoto marzo miLe setezentonovantasete,( diciotto marzo miLlesettecentonovantasette). El General Napoleone Bonaparte dà l’ordine al general francese Bernadotte, de n’dar drento in Udine e nela stesa giornada de ocupar Palmanova piazeforti dela Republica Veneta (26) (senza tirar na sciopetà parchè cusì era sta patuio).
20 marzo 1797
Isoal Venexia Palazzo ducale
discusse e
EL Senato Veneto, e votò la Ducale della “assoluta difesa” di Verona, e arruolamento in massa di Verona e del so territorio (27) , comprese: anca dele Isole spampine’ Tion,Tartaro, Tregnon, Sanoa, Menago, Lavegno, alzare, Torazo,Frata, Gua’ ,coi tre quarti dei Senatori a favore. (28)
20 marzo 1797
e’ datata la nota firmata da tutti i maggiorenti di Verona e inviata al Generale Balland, commandante delle truppe francesi in Verona, ove si ribadiva la fedeltà della città e territorio al legittimo sovrano che era la Republica Venexia (29)
21 marzo 1797
El General Napoleone Bonaparte dà l’ordine al general francese Bernadotte, de n’dar drento in Gorizia e al General Masena francese,vegnea dato l’odine de n’dar avanti oltre el Tarvisio, e n’dar drento la Carinzia. I va drento i confini de l’imperator d’Austria S.R.I. senza nesuna resistenza 30 (senza tirar na sciopetà).
EL
22 marzo1797
Andrea Erizzo nominato provveditore straordinario (REP VENETA) viene inviato a VICENZA, con competenza anche su Padova, Rovigo, Bassano. (impentrate lettere 2006 dice bagnara alla biblioteca la vigna vi vicenza ).
22 marzo1797
EL senato Veneto conferma la ducale di due giorni prima 31
L’INTRIGO DI N.H.ERIZZO (32) A VICENZA CON EL CONTE ROCCO SANFERMO?
EL General Estraordinario N. H. Erizo, "che puzzava di Giacobinismo" (33) scrive Ignazio Menin .
Battagia fa na relazion disperà insieme al CONTE ROCCO Sanfermo (SEGRETARIO PRESSO L’AUTORITA’ VENEZIANA IN VERONA (34) che è a Venezia e interviene al senato e per essa (favorendo i francesi).
Così EL senato veneziano fa un’altra ducale dove con 118 voti a favore e 80 contrari prescrive a Erizzo di ”mantenere EL buon ordine e prevenire e ripulsare gli arditi attentati de facinorosi che venissero a turbarlo” ”senza esporre codesti fedelissimi sudditi a un certo sacrificio” ”sempre che (non vi fosse ) per parte dei Francesi un’attiva cooperazione” “difesa prudente”. Si eccita “Andrea Dolfin” ex ambasciatore e propone:
a)legarsi alla Francia di cui le forze di tanto prevalgono sulle altre Potenze,
b) consolidare EL rapporto con la (terra ferma) = tera ferma' con pali e uce..
c) Verificare EL piano del immaginato e scritto di commissione pubblica dal fu Marchese (Scipione ??) Maffei, (ATTENZIONE C’E ‘ ANCHE Maffei Antonio discendente di Scipione ?)cioè l’associazione di individui delle provincie della Terra Ferma al Governo della Repubblica” (35) . Voleva Scipione Maffei (ATTENZIONE C’E ‘ ANCHE Maffei ANTONIO discendente DI SCIPIONE ?)
che si modificasse la costituzione ma Dona' Piero portavoce dei savi moderati fa respingere la proposta. (36)
LA QUESTIONE DELL’INSERIMENTO DEGLI ASSOCIATI DI (terra ferma) = tera ferma' con pali e uce. NEL GOVERNO.MODIFICA COSTITUZIONALE.proposta da (Scipione - o Antonio ?) Maffei (attenzion ghe anca so discendente Antonio).
22 marzo 1797
La maggioranza dei savi deluse EL Senato “nella esecuzione “di un decreto “essenziale” , ma di una ancora più essenziale linea politica in quanto non diede alcun seguito dell’”eccitamento”di Dolfin che ad un invito di Ruzzini , anch’esso approvato dal Senato, di “diLatare” le commissioni , di cui erano stati muniti sette giorni prima Pesaro e Corner “per tentare un maneggio al generale Bonaparte”, e pure accettando la modifica costituzionale (37) .
23 marzo 1797
ANTONIO Maffei (38) parte da Verona par n’dar a Valegio sul Mincio, par metar in armi el popolo (39) .
24 marzo 1797
EL savio Pesaro incontra Bonaparte a Gorizia, e lascia cadere EL suggerimento del generale che la Repubblica Veneta imitasse EL Re di Sardegna (si era alla vigiLia della conclusione di una allenaza difensiva tra la Francia e lo Stato sabaudo).
EL Generale Bonaparte si era coperto le spalle per non esporsi a rischi nell'avanzata verso Vienna.
Pesaro riprese EL controllo della situazione mente, o non sa quando dice: “che col denaro si abbia di recuperar le provincie perdute, non alterar EL governo, e aver la nostra tranquiLlita’” (40)
24 MARZO 1797
DA VERONA PARTE UN DISPACCIO (CON ALLEGATI ) DI BATTAGIA E CONTARINI AL SENATO VENETO (ARCHIVIO STATO VENEZIA SENATO . DISPACCI . PROVVEDITORI GENERALI IN TERRA FERMA’ FILZA 237 QUESTO MATERIALE E’ STATO RIPRODOTTO DA C.TENTORI IN RACCOLTA CRONOLOGICA RAGIONATA II, PP. 42. 43 )
IN VERONA SONO ORGANIZZATE VENTI PATTUGLIE VIENE CREATO UN UFFICIO DI SORVEGLIANZA, MOBILITAZIONE LEGITTIMISTA SOTTO LE BANDIERE DI SAN MARCO, CHE SCHIERA DECINE DI MIGLIAIA DI CONTADINI.(41) COSITA PIERO DAL NEGRO.
25 MARZO 1797
DAL VERONESE PARTE LA LETTERA ANONIMA CUSTODITA ALLA BIBLIOTECA QUERINI STAMPALIA, ms.it. cl.IV. 534 (=853), fascicolo VI, cc.n.n. attesta che C’ERA CAVALLERIA, POCA, MASSE DI VOLONTARI, (CENIDE + MILIZIE CONTADINE) CHE GA AVU’ I COMISARI POLITICI NEI RAPRESENTANTI VENEZIANI ADOTTARONO LA COCARDA GIALLO BLU LA GLORIOSA INSEGNA DEL VENETO GOVERNO”(42) .
DOGALE DEL
28 MARZO 1797
APROVA’ DAL SENATO EL
30 MARZO 1797.
NOMINA DE BATTAGIA E A CAPITANO DE VERONA ALVISE I° CONTARINI
IN ARCHIVIO STATO VENEZIA : SENATO MILITAR TERA FERMA’ FILZA 43
29 MARZO 1797
DISPACCI AI RETTORI DI VERONA b 119, DISPACCIO 29 MARZO 1797
“IL NOTO GIOVANE” (E’ SENZA DUBBIO MALENZA) , IL QUALE ANCHE IN ALTRI NUMEROSI DISPACCI CHE INEQUIVOCABILMENTE A LUI SI RIFERISCONO , VIENE NELLO STESSO MODO PRUDENTEMENTE INDICATO .
NON DI UN GIACOBINO PENTITO QUINDI SI TRATTA , COME AVEVA UN PO’ FANTASTICATO PERINI, MA UN VERO E PROPRIO AGENTE SEGRETO DEL CONTROSPIONAGGIO VENEZIANO, CHE POCHI GIORNI DOPO , CADUTA LA SERENISSIMA E ARRESASI VERONA , PAGHERA’ CON IL PREZZO DELLA VITA LA FEDELTA’ ALLA SUA PATRIA E AL LEGITTIMO GOVERNO, VITTIMA QUASI SCONTATA ASSIEME AGLI ALTRI PROTAGONISTI DELLA DIFESA DI VERONA, DELL’IMPLACABILE ED INGENEROSA VENDETTA GIACOBINA .
VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV
EL
Anche Legnago Porto e la sua piazza militare era tenuta dai Francesi e dai Veneti neutrali. Movimenti di truppe : da Venezia a Verona arrivano 1300 schiavoni. Il giorno 10 aprile Il Principe Austriaco Carlo astutamente si ritira in Vienna e i Francesi credendo nella ritirata degli Austriaci arrivano a prendere Graz ultima città a difesa di Vienna. Mancavano solo 40 miglia a Vienna.
1 APRIL 1797
EL senato Veneto boccia la ratifica del trattato del 16 marzo a prima firma: Francesco Dona’ e Bonaparte.
La proposta è di non aderire al trattato sottoscritto EL 16 marzo 1797 e con 109 foti a favore e 66 contro, EL Senato della Repubblica Veneta lo respinge.
Pesaro
Francesco Donà i termini del baratto.
complicità politico mILitare che secondo EL miope procurator avrebbero rimesso le cose a posto nella Repubblica.
EL primo de aprIL mILesetezentonovantasete, riva a Graz, capomandamento dela Stiria, in Austria a 40 CHILometri da Vienea =Vinbona, el general Napoleo Bonaparte, e li piaza el so quartier general (44) . Dae li va vanti ancora, piasè vizin a Viena.
Vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
La diversa reazione del personale politico - mILitar - diplomatico - Veneziano aveva consentito la vILoazione della neutralita’ della Repubblica Veneta , conseguente l’invasione di Bergamo e Brescia che erano le prime città invase ufficialmente dai Francesi e si manifesta la complicità di una parte del gruppo dirigente Veneto incapace di tutelare i suoi sudditi, ovvero complice con gli invasori.
Battaja: MAFFEI EL LE CONDANA TRADITOR (45)
,
Rocco Sanfermo (46) ,TRADITOR ANCA LU. SENTI COSA EL SCRIVE A SO DESCAPITO:”SI E’ PREVEDUTO L’ORRORE DELLE CONSEGUENZE CHE DERIVAR NE POTEVANO . IO SONO VOLATO A VENEZIA . VV. EE. HANNO TOLLERATO CHE IN PIENO CONSIGLIO DI STATO LORO ESPONESSI LA SITUAZIONE DELLE COSE . LA HO RAPPRESENTATA CON QUEL CANDORE CHE CONVENIVA AD UN UOMO D’ONORE ; FECI CONOSCERE LA CERTEZZA E LA INUTILITA’ DI UN SACRIFICIO , CHE IL PRINCIPE NE’ POTEVA , NE’ DOVEVA RIPETERLO DAI SUDDITI FEDELI; DIMOSTRAI NON ESSERVI LA MINIMA FORZA NELLA REPUBBLICA PER APPOGGIARLI, ED OSAI PERSINO DI RICORDARE DI NUOVO, PER NOME DEGLI ECC.MI BATTAIA E CONTARINI , CHE QUANDO LE COSE FOSSERO AD UNO STRETTO CONTATTO , CONVENIVA CHE DA VV. EE. SI ESERCITASSE L’ATTO IL PIU’ LUMINOSO DELLA SOVRANITA’ , RETRIBUENDO LA FEDE DELLA CITTA’, LASCIANDOLA IN LIBERTA’ DI DISPORRE DA SE’ MEDESIMA”47 , IN R. SANFERMO , LETTERA NEL CASTELLO DI SAN FELICE...., PP.12,13 COSITA ANTONIO MAFFEI
Erizzo,CONDANA’ TRADITOR DA IGNAZIO MENIN.
Al posto de Batagia (ch’e le scapa’ o el sa dimeso ) vien eleto proveditor Straordinario a Verona Giuseppe Giovannelli, inveze a Giustignan RECANATI (48) G’HE STA DATO L’INCARICO DE PROVEDITOR STRAORDINARIO PAR EL FRIULI , AL BELLUNESE, E AL TREVISAN.(49)
Una prova della complicità con gli invasori di una parte del gruppo dirigente golpista , in quanto le armi “comprate e mantenute con EL sangue “ dalle Isole Sparse erano state concentrate a Venezia e disperse nella LAGUNA “per difendere EL governo” con sbalordimento 50 delle Isole Sparse stesse.EL Senato Veneziano fu tenuto “più volte all’oscuro del vero genuino andamento degli affari” e “deluso più volte nella esecuzione dei suoi più essenziali decreti”51
Le proposte erano due:
Pisani, difesa prudente;
Angelo I, Giustinian, Recanati, e molti altri senatori , difesa assoluta e rivolta anche contro i francesi, .
Marc’antoni Michiel propone di votare la ducale per la rivolta contro i francesi ma essa viene respinta.
TUTTI I POPOLI DI SAN MARCO INTANTO, MA SPECIALMENTE I VERONESI, VICENTINI, E PADOVANI POTEVANO A PIACIMENTO PORTAR QUALUNQUE SORTA D’ARMI DA FUOCO, E DA TAGLIO, PERFINO I RELIGIOSI E I FANCIULLI.
EL FEDEL GENERAL AUSTRIACO LAUDON SCONFISSE I FRANCESI E SBARAGLIO’ LORO EL CAMPO NELLA BATTAGLIA DELLA VICINO ALLA MADONNA DELLA CORONA, AVENDONE UCCISI E FERITI MOLTI DI SOLDATI FRANCESI AVANZO’ FINO A PERI , E I SOLDATI FRANCESI SI RITIRARONO PRECIPITOSAMENTE IN RITIRATA A MANTOA.(52)
A LEGNAGO I SOLDA’ FRANCESI I’A’ MESO UN CANON A MITRAGLIA CARGO CON LA MICIA IMPIZA’ NEL GIORNO DEL MARCA’ DEI OTO, E LE CIACOLE SA MESO IN MOVIMENTO , E POCO GHE MANCA’ , CHE SUCEDESE UN QUALCHE MASCACRO (53) .
“....SU TUTTE LE STRADE PRINCIPALI DA MANTOVA A LEGNAGO DA BASSANO A VERONA , NOI (FRANCESI) ABBIAMO PIU’ DI DUECENTO UOMINI ASSASSINATI “(54)
EL GENERAL L. BALLAN, E EL COMANDANTE DE LA PIAZA DEI SOLDA’ FRANCESI VEDENDO TANTE (E)MOZION NEL POPOLO VERONESE , I’NDAVA A MAGNAR E ADORMIR (AL RIPARO) NE I SO CASTEI, PAR PAURA DE ESAR VELENE’, O COPE’ FIN CHE I DORMEA , E I SA ARMA’ PAR BEN , E I SA PROVEDU’ DA MAGNAR, LEGNA E MUNIZION, PARCHE I’A’ PREVISTO QUEL CHE DOPO E SUCESO.
DA VENEZIA E CAPITA’ A TOMBETTA , VIZIN A VERONA , OTOZENTO SCHIAVONI, E ZINQUEZENTO AL PORTO SAN PANCRAZIO.
SE CONTINUA A TEGNER CON PARIGI E LA FRANCIA LA PAROLA DELA NEUTRALITA’ DISARMA’. VENEZIA RAFFORZA LE DIFESE DELLA CAPITALE E DELLE ISOLE SPARSE NEL BRESCIAN E NEL BERGAMASCO. (55)
EL COMANDO DELE TRUPPE DI SAN MARCO BATTAJA EL GHE LO AFIDA AL VECIO COMANDE’ DINADAMO NOGAROLA, UN CONTE VERONESE AL SERVIZIO DELL’ELETORE DI BAVIERA.(56)
NAPOLEONE BONAPARTE “S’INCAMMINO’ ESSO FINO NEL SENO DELLA GERMANIA , PER CERCARVI , COME DICEVA , LA PACE. L’ARCIDUCA (D’ASBURGO) FRAMMETTENDO POCHE RESISTENZE , SI RITIRO’ SEMPRE , SINO A 40 LEGHE DISTANTE DA VIENNA” (57) . COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO
5 APRILE 1797
NAPOLEONE AVVERTE IL DIRETTORIO DE PARIGI CHE L’ERA PRONTO A A DISTRUGGERE VENEZIA.(58)
Vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
7 APRIL 1797
Da Graz , capomandamento dela Stiria, in Austria a 40 cHILometri da Vienea =Vinbona, el general Napoleo Bonaparte, in doe el piaza el so quartier general59 va vanti ancora, piasè vizin a Viena, verso matina (60) .El sete de aprIL riva a Lioben (61) a ( 176 chILometri dala capitale asburgica (62) , (forsi Cavedini el vol dire che la capital dei Asburgo no le mia Viena ma l’è n’antra forsi Judenburg,?! atenzioN che no le mia un particolar da poco)63 scrive Nicola Cavedini, )
(40 miglia (64) Scrive Ignazio Menin CONFERMA ANCHE OTTAVIA N EGRI VELO (65) chi si sbaglia? Forsi nesun, uno dise na roba e chelaLtrO n’antra.
FIRMA UN ARMISTIZIO A JUDENBURG (66) .
NAPOLEONE BONAPARTE GENERAL DE CORPO D’ARMATA FRANCESE SOTTO EL DIRETORIO FRANCESE DE PARIGI
NAPOLEONE BONAPARTE GENERAL DE CORPO D’ARMATA FRANCESE SOTTO EL DIRETORIO FRANCESE DE PARIGI, (EL SA DATO LA CARICA) SI AUTOINVESTI’ DEI POTERI DI PLENIPOTENZIARIO E INTAVOLO’LE TRATTATIVE DI PACE CON I RAPPRESENTANTI DELL’IMPERO , EL MARCHESE DEL GALLO ED EL GENRALE MERVELDT (67) .
EL MARCHESE DEL GALO E EL GENERAL MERVELDT , AVEVANO RICEVUTO L’ORDINE PERENTORIO DAL CANCELLIERE AUSTRIACO ,BARONE VON THUGUT (FIGLIO DI UN BARCAROLO DI LINZ , CHE PER IL SUO TALENTO ERA GIUNTO FIN ALLA PIU’ ALTA CARICA DELLA CORTE VIENNESE ) DI CONSEERVARE A TUTTI I COSTI L’INTEGRITA’ DELL’IMPERO .(68) (I GAVEA L’ORDINE SPOTICO DE CONSERVAR A TUTI I COSTI EL SACRO ROMANO IMPERO)
7 APRILE 1797
CONFEZIONATO IL
5 DI APRILE 1797
“L’APOCRIFO MANIFESTO BATTAGIA” CON DATA
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9 APRILE 1797
NAPOLEONE ORDINA AL GENERALE CHARLES-EDOUARD KILMAINE IL COMANDANTE MILITARE DELLA LOMBARDIA, DI ORGANIZZARE ANCHE A VERONA, , PADOVA, TREVISO, E BASSANO “UNE MUNICIPLAITE’ PARMI LES PRINCIPAUX CITOYENS” E AFFIDO’ ALL’AIUTANTE DI CAMPO L’INCARICO ANDOCHE JUNOT L’INCARICO DI PRESENTARE AL DOGE (LO FARA’ IL 15 APRILE DAVANTI AL PIEN COLLEGIO) UN ULTIMATUM , CHE IMPONEVA AL DOGE UNA SPIEGAZIONE CATEGORICA ENTRO 12 ORE,” DI DECIDERE , SE VENEZIA SI CONSIDERAVA IN PACE O IN GUERRA CON LA FRANCIA . NEL PRIMO CASO IL SENATO DOVEVA DISARMARE I CONTADINI, LIBERARE I PATRIOTI FILOFRANCESI CHE ERANO STATI IMPRIGIONATI IN SEGUITO ALLE VICENDE BELLICHE (A SALO NE ERANO STATI CATTURATI TRECENTO) O PER MOTIVI POLITICI LA MEDIAZIONE DELLA REPUBBLICA DI FRANCIA79
SU LE TRACE DE IGNAZIO MENIN, OTTAVIA NEGRI VELO MONTANARI,PITRO DAL NEGRO,GIGIO ZANON, DORIA, MAFFEI, CAVEDINI, AGNOLI.
7 de aprIL 1797 mILesetezentonovantasete
NEI AMENI GIARDINI DEL CASTEL DE ECKENWALD, VIZIN A LIOBEN NAPOLEONE , DECISO A METAR SU LA TOLA I TRATATI E I NEGOZI E I AFARI PAR QUEL CHE BISOGNAVA FAR IN CAMPO MILITAR , PARCHE’ L’ERA DISTANTE DALE RETROVIE (70) , MA L’ERA IN VIA’ FAR N’ANTRO IMBROIO, SENZA ESAR CUERTO DA PARIGI E DALA FRANCIA.
METENDOSI IN MANEGI TRA ROMA VIENA E E LA REPUBLICA VENEXA ,
VENDENDO QUEL CHE NO GAVEA GNANCORA CROMPA’ MA SAVEA CHE PODEA CROMPAR. MA CHE SAVEA PODER CIAPAR CON LA COMPLICITA’ DE STE DO NAZION. NAPOLEON DA TOLENTIN IN DOPO EL DEVENTA’ PAR EL 1797 E EL 1798 POLITICO - MILITAR. CONCLUDAR LA PACE CON FASEA N’DAR SU LA SO REPUTAZION. NE LE SO MAN E NE LA SO TESTA (E IN QUELA DE TUTA LA DIPLOMAZIA FRANCESE, PONTIFICIA, VENETA, INGLESE, AUSTRIACA,SPAGNOLA) EL SAVEA FATO LA DOMANDA E NESUN SE DAVA RISPOSTA SE CONVEGNEA : CEDAR , LA RIVA ZANCA DEL RENO (71) . (ATENTI CHE GHE NE DU DE RENO: UNO NELE FIANDRE CONFIN ANTICO TRA FRANCIA E GERMANIA-AUSTRIA- S.R.I. E UNO TORNO FALSINA) A TOLENTINO . EL DUBIO L’ERA: O CEDAR I PAESI BASSI AUSTRIACI , O LA LOMABARDIA , O LA GUERA72 (ATENZION ALE ISOLE SPAMPINE’ NEL MENAGO AZANCA DEL RENO!?)
ATENTI EL ZUGO DE PAROLE. ATENTI I FURBI,UNO SCRIVE E PARLA DEL RENO QUEL CHE GHE’ L’A PAR ARIA, E CHE L’ALTRO PARLA DE SPARE’ LEGNAGOA ZANCA DEL RENO.
CAVEDINI DISE:”NAPOLEONE PENSAVA PROBABILMENTE ALLA COSTITUZION DE NA REPUBLICA RIVOLUZIONARIA DEL NORD , COME BASE DE LA SO FUTURA POTENZA, FIN CHE I PLENIPOTENZIARI DE L’IMPERATORE ASBURGO FRANCESCO II, MARITO DELL’IMPERATRICE MARIA TERESA DI BORBONE , DOVENDO SCONTAR UN PREZO PAR LA SCONFITA MILITAR CHE NO GHE STA, I SE DECIDEA PAR CIAVARSE VIA LA REPUBLICA VENETA
COSITA VIZINE E BELE PAR SLARGAR I DOMINI EREDITARI DE CASA D’AUSTRIA O ASBURGO. E ANCA COSITA I ‘ASBURGO I DEVENTAVA NA POTENZA DE OCEANO. E L’OCEANO ADRIATICO UN OCEANO AUSTRIACO73 “COSITA NICOLA CAVEDINI.
“IVI NON SI SA SE PER BATTAGLIE , O PER POSIZIONE , O PER MANEGGI, O LATRO, CERTO E’ CHE QUESTO PUNTO E’ STATO SEMPRE COPERTO DA UN GRAN MISTERO, QUANTO NEI FRANCESI QUANTO NEI TEDESCHI : SI CONCHIUSE CERTAMENTE QUANDO MENO SI CREDEVA LA PACE A LEOBEN AI
17 D’APRILE, CUI SI VOLLE IN SEGUITO CHIAMARE I PRELIMINARI DI LEOBEN.74 ”COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO
Na prima parte saria sta fata saver e publicà subito. Altri articoli , inveze cuei che scotava e delicati, DOVEA RESTAR SECRETI FIN ALA CONCLUSION , QUAELA CHE DOVEA FINIR L’AFAR.
L’
ART.I
“AMICIZIA E BUONA INTELLIGENZA TRA S.M. L’IMPERATORE , E LA REPUBBLICA FRANCESE....
ART.II
VERZE SU LA QUESTION IMPORTANTE ASE’ DEL CERIMONIAL: COME SZA’ NEL VECIO REGIME, ANCA ADESO EL SACRO ROMANO IMPERO EL GAVARIA DOVU’ , RISPETO ALA REPUBLICA FRANCESE , CONSIDERA’ EREDE DELA FRANCIA DEI BORBONI, LA PRECEDENZA ,” SUL RANGO , SU LE ETICHE.TE”ULTIMA EREDITA’ DELA COMANDO SORA TUTI DEL SACRO ROMAN IMPERIO SU OGNI ALTRA RE O COMANDANTE DEI CRISTIANI”
III ARTICOLO
NICOLA CAVEDINI NO LOSCRIVE E NO DISE GNENTE.
IV ARTICOLO
TRATA DE CEDAR EL BELGIO , IN CAMBIO DE L’ARTICOLO TRI CHE NO GHE RIPORTA’.RETICENTE CAVEDINI.
LA FRANCIA SE IMPEGAN A FORNIR DOPO AVER FIRMA’ E RATIFICA’ IN ULTIMA E FASENDO LA PACE, “ UN EQUO INDENNIZZO A.SUA MESTA’ IMPERATORE E RE75 ”.I’ARTICOLI SEGRETI I DEFINISE CON PRECISION COSA L’E’ STO “EQUO INDENNIZZO”. L’IMPERATOR D’AUSTRIA ASBURGO, RINUNCIA DE FATI AI SO STATI EREDITE’ A DRITA DE L’OIO: SARIA LA LOMBARDIA AUSTRIACA E LA PROVINCIA EX- VENETA DE BERGAMO, ALA CONDIZION D’AVER IN CAMBIO BRESIA TUTO EL VENETO PRPORIAMENTE DITO (LASANDO FORA EL DOGADO , SARIA LE ISOLE DE VENEZIA, E LA SO ANTICA ENDOLAGUNA) EL FRIULI, LA DALMAZIA E L’ISTRIA VENEZIANA (ART. I).
A VENEZIA VEGNEA DATE PAR INDENIZARLA PAR LE SO PERDITE LE LEGAZION EX - PONTIFICE DELA RAVENA, E FALSINA, CHE EL PAPA AVEA RINUNCIA’ COL TRATATO DE TOLENTINO.ART. IV76 .
ART.VI.
L’AUSTRIASE SICURAVA I FORTI DE BRESIA A SERA E EL CONFIN E PALMANOVA SUL CONFIN A SERA DEL FRIULI. E ANCA TUTE LE PIAZE E I CASTEI E I FORTI DE ARILICA, VERONA , LEGNAGO, MANTO.
VENEZIA NO VEGNEA SCANCELA’ MA RIDOTA DRENTOA LA SO LAGUNA ANTICA PRIMA DELA SO ESPANSION NEI SECOLI XIV E XV; E INVEZE IN CHEL MOMENTO N’DAVA DRENTO EL POSESO,CHE L’IMPERO ASBURGICO NO L’AVEA MAI FATO DE MANCO DE DOMANDAR DE OLTA.CONFRONTA A. GEATTI, NAPOLEONE BONAPARTE E IL TRATTATO DI CAMPOFORMIO DEL 1797, UDINE , ARTI GRAFICHE FRIULANE ED. 1989, PP. 101-118. CAVEDINI CONCLUDE DISENDO LE ROBE I’E’ NDA’ BENIN TE NALTRA MANIERA A A CAMPOFORMIO.77
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DA PROCESSO A NAPOLEONE FILIPPI EDITORE VENEZIA A CURA DI LUIGI GIGIO ZANON (2005) PAG. 56 - 57
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7 APRILE 1797
CONFEZIONATO IL
5 DI APRILE 1797
“L’APOCRIFO MANIFESTO BATTAGIA” CON DATA
22 MARZO 1797 “
DA UN COLLABORATORE DI LANDRIEUX CHE ECCITAVA I SUDDITI VENETI A PRENDERE LE ARMI CONTRO I FRANCESI.(69)
QUEL MANIFESTO SARA’ DIFFUSO IL 17 APRILE 1797
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10 APRIL 1797
NELA MATINA DEL IN DIESE I SA PRESENTA’ ALLA PORTA NOA, QUEI SCHIAVONI, CHE I’ERA A TOMBETA, E DOPO AVER SPETA’ TRE ORE A DISPOSIZION DEI SOLDA’ FRANCESI ,IN ZINQUE I’E’ N’DA’ DRENTO, E DOPO CHE I SOLDA’ FRANCESI I’A’ SARA’ LA PORTA , I SCHIAVONI VENEZIANI I’A’ CIAPA’ DE SORPRESA I SOLDA’ FRANCESI, TIRANDO FORA LE SPADE, E I GA FATO VERZAR LA PORTA DA NOVO E COSITA E’ NDA’ DRENTO ANCA CHIALTRI ZINQUE(O FORSI PIASE’).80
EL giorno
10 APRIL 1797
EL Principe Austriaco Carlo astutamente si ritira in Vienna e i Francesi credendo nella ritirata degli Austriaci arrivano a “prendere” Graz ultima città a difesa di Vienna. Mancavano solo 40 miglia a Vienna (81) .
11 APRILE 1797
DUCALI DESTINATE ALLA TERRA FERMA’ MENO BELLICOSE DELLE PRECEDENTI (82)
La notte dei ondese 11 , APRIL 1797 , vegnendo EL dodese , tuta Verona sa meso a ciacolar, e asè granda confusion, parchè se metea in armi i veronesi fELofrancesi. Par ogni contrada gh’era na grosa patuglia de cavalaria, e sgrafadori Veneti veneziani, che i butava par tera le porte de quei fiLofrancesi , che gh’era in lista, ciapandoghene tanti ma tanti i’è scapè nei castei che era in man ai francesi, che i difendea sti “teroristi”83 In lista g’inera piasè de zento e zinquanta, ma de segreti g’inera piasè de altri zento.84 SE GODEA I SOLDA’ FRANCESI PARCHE’ CREDEA DE N’DARA A ciavarghe (DETRONIZAR) L’IMPERATOR PARCHE’ L’ERA SOLO A QUARANTA MIGLIA E NO AVENDO DAVANTI PIU’ GNESUN OSTACOLO.Qua’ Ignazio Menin no savea dei acordi segreti par n’dar a tratar nela tana de l’Imperador, del Sacro Roman Impero con el lupo General Bonaparte.
12 APRIL 1797 era festa del patrono di Verona:San Zenon VIZIN A MINERBE PALEOALVEO ALPON FRATA GUA’
Viene diffuso un proclama nella Terra ferma della comune difesa nel tentativo di circoscrivere la mobilitazione.85
EL giorno
13 APRIL 1797
capitarono in Minerbe due miLa Francesi e mELle a San Zenon vizin Minerbe sx Adige.
EL giorno
14 APRIL 1797 (Venerdì Santo)
EL Principe Austriaco Carlo (Asburgo) circondò intorno a Graz l'esercito Francese e lo imbottigliò nella gola delle serrate montagne impedendogli la ritirata. Ottanta miLa soldati Francesi erano circondati senza speranza di poter uscire. (Ecco che viene avanti l'ipotesi che Napoleone l'abbia fatto apposta di imbottigliarsi perchè così in altra sede era stato concordato. Fu così che Napoleone (dopo gli accordi di tolentino, e poiché il gioco lo tenevano gli illuminati Inglesi che si servirono degli Asburgo ndr) potè trattare direttamente coi plenepotenziari Austriaci e fare mercato della Repubblica Veneta n.d.r.). Fu così che Napoleone a Lioben ( Leoboch) capitola e forma la Pace con l'Imperatore Francesco II d'Asburgo MARITO DELL’IMPERATRICE MARIA TERESA DI BORBONE. La pace della spartizione della Veneta Repubblica. Infatti al Generale Bonaparte i
Delegati Asburgici chiedono:
(per rispondere così doveva avere le spalle ben coperte, ovvero accordi e informazioni diplomatiche di prima mano, o sapere che stava recitando la parte di una commedia che aveva ben studiato e concordato; ben sapeva EL giro che facevano le sterline inglesi, profuse a Federico II, che le faceva avere da anni tramite gli ELluminati ai massoni per destabELizzare la Repubblica Veneta , n.d.r. ) .
L’EmELj è incaricato di affari civiLi ma per EL rifiuto del Nogarola86 : ufficiale che si è rifiutato di obbedire agli ordini” (87) entra nel ruolo miLitare.
15 APRILE 1797
JUNOT SU INCARICO DI NAPOLEONE SI PRESENTARE AL DOGE DAVANTI AL PIEN COLLEGIO, L’ ULTIMATUM , CHE IMPONEVA AL DOGE UNA SPIEGAZIONE CATEGORICA ENTRO 12 ORE,” DI DECIDERE , SE VENEZIA SI CONSIDERAVA IN PACE O IN GUERRA CON LA FRANCIA . NEL PRIMO CASO IL SENATO DOVEVA DISARMARE I CONTADINI, LIBERARE I PATRIOTI FILOFRANCESI CHE ERANO STATI IMPRIGIONATI IN SEGUITO ALLE VICENDE BELLICHE (A SALO NE ERANO STATI CATTURATI TRECENTO) O PER MOTIVI POLITICI LA MEDIAZIONE DELLA REPUBBLICA DI FRANCIA (88)
QUAnDO VINE PRESENTATO L’ULTIMATUM DECOLLANO A LEOBEN, I NEGOZIATI TRA FRANCIA E L’IMPERO ASBURGICO SULLA BASE DI IPOTESI DIVERSE, MA TUTTE SOTTESE DALL’IDEA CHE VIENNA RICEVESSE IN CAMBIO DEL BELGIO (ED EVENTUALMENTE DEI DUCATI DI MILANO E DI MANTOVA) DEI COMPENSI PIU’ O MENO SOOSTANZIOSI A SPESE DELLA SERENISSIMA. (89)
IL
15 aprile 1797
il governo della repubblica veneta decide di inviare due esponenti della linea transigente (a transare) ,Francesco Donà e Leonardo Giustinian Lollin, a tratare con Bonaparte, munendoli di commissioni flesibili, compresi i “cambiamenti dell’intera costituzione della repubblica Veneta” man mano che la situazione in Terra ferma’ precipitava. (90)
IL
15 aprile 1797
La ducale all’ambasciatore a Vienna , che imputava alle stringenti combinazioni , nelle quali quali, fatalmente si ritrova il Governo delLA REPUBBLICA SERENISSIMA E PER LE ACCRESCIUTE RIVOLTE E PER L’ESITENZA DI TRUPPE IN OGNI PUNTO DELL STATO DI RENDERE “PERSINO PERICOLOSO L’EFFETTO DELLA FEDE ED ARDORE MANIFESTATE DA ALCUNE PROVINCIE” (91)
EL
16 APRIL 1797
EmiLej che ha 45 anni ed è nato a Verona nel 1752 , è a Ca di Capri (92) .
Ca di Capri è località situata a 5 chiLometri a Ovest da Verona (93)
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PASQUE VERONESI
17 APRIL 1797
Nella Repubblica Veneta neutrale e disarmata
scoppia in città (Verona) le così dette “ pascue veronesi “ a seguito del vigliaco bombardamento (provocazione ordinata d Napoleone ) scumizià dai francesi dai forti che i gavea in man.(94)
“SI ASSICURAVA , CHE BONAPARTE ERA IN RITIRATA DALLA CARINZIA , CHE LANDONSCENDEVA VITTORIOSO DAL TIROLO, E CHE L’ARMATA FRANCESE ANDAVA TUTTA A PERIRE , COL MEZZO DEI VENEZIANI , UNITI AGLI AUSTRIACVI , COME AL TEMPO DI CARLO OTTAVO. TUTTO ERA VICEVERSA PRESSO I PIU’ ACCORTI”95 .COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO
IN QUEL
17 APRILE 1797
VIENE DIFFUSO L’APOCRIFO MANIFESTO BATTAGIA CON DATA 22 MARZO , IN REALTA’ CONFEZIONATO IL 5 DI APRILE 1797 DA UN COLLABORATORE DEI FRANCESI DI LANDRIEUX CHE ECCITAVA I SUDDITI VENETI A PRENDERE LE ARMI. (96)
EL
17 APRIL 1797,
dopo circa dieci mesi di permanenza della truppa straniera, la situazione della città di Verona era critica: non solo i francesi operavano sistematiche confische ai danni dei cittadini, ma tramavano anche con i giacobini locali al fine di incrinare la fedeltà dell’antica città verso iL suo legittimo governo.
Così si spiega l’affissione, proprio nella notte fra EL 16 e EL 17 APRIL 1797, per le vie della città scaligera, di un manifesto a firma di Francesco Battaja (1743-1799) — ex provveditore straordinario di (terra ferma) = tera ferma' con pali e uce. — incitante i veronesi alla rivolta contro gli occupanti francesi e alla vendetta contro i collaborazionisti locali.
Tale manifesto era stato verosimELmente partorito dai servizi d’informazione francesi per esacerbare gli animi e per contribuire a creare "EL caso", che avrebbe fornito loro "EL giusto motivo" per una definitiva occupazione della città, in spregio di ogni neutralità proclamata. Inoltre, EL manifesto era, per più motivi, un falso: anzitutto perché era già stato pubblicato da due giornali collaborazionisti, EL termometro politico della Lombardia e EL Monitore bolognese; inoltre perché era firmato da Battaja, un personaggio difficELmente sospettabELe di colpi di testa contro i francesi invasori; infine era falso nei contenuti perché affermava essere i francesi in difficoltà nello scacchiere nord-orientale, fatto non rispondente a verità. Benché un falso, tale manifesto contribuisce a far esplodere la bomba ormai da tempo innescata; lo stesso 17 APRIL , nonostante i rappresentanti veneti si affrettassero a gettare acqua sul fuoco facendo pubblicare un manifesto di smentita, EL generale Antoine Balland (1751-1832), a fronte dei continui tafferugli verificatisi fra i suoi soldati e i veronesi — truppe schiavone, arruolate nell’ELliria e nella Dalmazia venete, o semplici appartenenti alle cernide, le mELizie territoriali composte da locali che svolgevano annualmente un breve periodo di servizio mELitare volontario —, aumenta EL numero dei soldati di pattuglia in città, portando le pattuglie da venti a quaranta soldati. EL che contribuisce a surriscaldare ulteriormente gli animi della popolazione; così, verso EL vespro del 17 APRIL , avvengono i primi veri fatti di una certa gravità: si spara a Ponte Pietra fra una pattuglia veneta e una francese, si verificano tafferugli di una certa consistenza in Piazza Erbe, nei quartieri circostanti e presso EL Forte San Pietro. Al suono del vespro però la situazione sembra riappacificarsi.
La calma apparente viene spezzata poco dopo dai francesi: erano trascorse da poco le diciassette quando lo stesso generale Francese Balland, dall’alto di Forte San Pietro, comanda di aprire ripetutamente EL fuoco sul Palazzo Pretorio, sede dei rappresentanti veneti, e sul centro della città. La situazione dei francesi che pattugliano la città diviene, dopo queste prime scariche d’artiglieria, insostenibELe: "A misura che cresceva EL rimbombo delle artiglierie, uscivano gli abitanti dalle proprie case [...] — scrive lo storico Enrico BevELacqua (1869-1933) — correvano mal armati ad affrontare le pattuglie francesi, che con le baionette abbassate scorrevano la città, le quali si videro ben presto obbligate a cercare la loro sicurezza dandosi precipitosa fuga verso i castelli". I francesi, che non riescono a raggiungere Forte San Pietro, Forte San Felice o EL più vicino Castel Vecchio, o una delle porte cittadine da essi tenute, vengono rincorsi, catturati e uccisi, e molti finiscono gettati nell’Adige. Inizia così, per Verona, una vera settimana di lotta urbana, di battaglie per le strade e in modo particolare di scontri intorno ai forti: la città era in aperta ribellione contro gli occupanti francesi e — racconta un anonimo cronista — "non si sentiva altro che un continuo gridare per ogni angolo della città viva San Marco".
Nella stessa giornata del 17 gli insorti attaccano le porte fortificate della città. Cadono una dopo l’altra Porta Vescovo e Porta San Giorgio, mentre Porta San Zeno e Porta Nuova vengono occupate, dopo aspri combattimenti, dal conte Francesco degli EmELei (1752-1797) alla testa di seicento schiavoni aiutati da circa tremELa civELi. Contemporaneamente alle porte vengono liberati anche gli ultimi edifici della città, in cui avevano cercato rifugio alcuni francesi. La giornata si andava concludendo con i francesi rinchiusi nei forti, che cannoneggiavano la città in mano alla folla degli insorgenti. Nel frattempo EL neo provveditore mELitare conte degli EmELei, dopo aver partecipato ai primi importanti fatti d’armi, la sera stessa del 17 parte alla volta di Venezia — informa sempre BevELacqua — per "[...] implorar buon nerbo di truppe di linea, e soprattutto munizioni e artiglieria onde attaccar con frutto i castelli".
Nel tardo pomeriggio i due rappresentanti del governo veneto in città, Iseppo Giovannelli e Alvise Contarini, fanno issare la bandiera bianca sulla torre maggiore, fanno tacere le campane e tentano un primo abboccamento con l’autorità mELitare francese — insediata nel vicino Forte San Felice — presso Forte San Pietro. Questa, come altre trattative, fallisce, da un lato forse per la situazione di anarchia nella quale sembrava essere caduta la città, dall’altro certamente a causa dell’irrigidimento delle posizioni francesi.
I due rappresentanti del governo veneto in città, Iseppo Giovannelli e Alvise Contarini fuggono durante la notte a Vicenza. Poco prima della loro fuga i RAPPRESENTANTI VENETI GIOVANNELLI E CONTARINI DIEDERO ORDINE AI CONTE PEREZ ED ALLEGRI DI SCIOGLIERE LE LORO TRUPPE . QUELLE DI PEREZ AD OCCIDENTE DEL CASTEL SAN FELICE MANTENEVANO IL CONTROLLO DELLA COLLINA DI SAN LEONARDO , SULLA QUALE ERA STATA COLLOCATA UNA BATTERIA DI DUE CANNONI . I FRANCESI SENZA COMBATTERE CONQUISTARONO LA BATTERIA ABBANDONATA” .97 COSITA ANTONIO MAFFEI
“ Lì vengono incrociati da Augusto Verità mentre da Bassano passa per Vicenza. Augusto Verità li rimbrotta e li convince a rientrare a Verona”.98 COSITA NICOLA CAVEDINI
“ I FRANCESI DIMOSTRAVANO DI VOLER FARE CON DELL’UMANITA’ , MAL’ERIZZO ANDATO IN RINFORZO A VERONA , IL POVERO CONTARINI, E GIOVANNELLI, SEDOTTI DAL PRIMO, DOPO DI AVERLA FIRMATA , CON MOLTO RIFLESSO, ED ESPRESSO IN UN ARTICOLO , D’ESSERE I DUE PROVVEDITORI ERIZZO E GIOVANNELLI IN OSTAGGIO. IL CONTARINI RIMANER NELLA SUA CARICA DI CAPITANO E CHE NIUNA PERSONA NE’ NIUN CAVALLO DOVESSE PER TRE GIORNI SORTIR DA VERONA, COLLA CONCINATORIA DI RIMANER NULLA LA CAPITOLAZIONE, SE CIO’ SEGUISSE. QUESTI VILI, E INUMANI , DOPO DI AVER FIRMATO , FUGGIRONO E LASCIARONO QUEL PAESE SOMMAMENTE FEDELE E SUDDITO , IN PREDA ALLA DISCREZIONE MILITARE. I FRANCESI MERCE’ DEI DEI CITTADINI CHE ESPOSERO SE STESSI PER IL PROPRIO PAESE, TRATTARONO BENSI’ DA PAESE DI CONQUISTA , E AL LORO SOLITO, MA NON CON QUEI DIRITTI , CHE UNA SIMILE AZIONE POTEVA DAR LUOGO”99 . COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO
Nella giornata del
18 APRIL 1797 VERONA
Ma EL 18 APRIL 1797 (per provocare la rivolta) i Generali Francesi canoneggiano con bonbe lanciate in piazza Brà (Braida), nell'Orto San Luca una in Casa BeviLacqua sul Corso verso Castel Vecchio. Allora i veronesi, esasperati, cominciarono a reagire mettendosi a cacia di Francesi.
Igenerali Veneti Giovannelli e Contarini tentano un viaggio (I SCAPA) a Venezia per chiedere aiuto al Senato; sempre in questa giornata — mentre, fra una tregua e l’altra, Verona veniva sistematicamente cannoneggiata dai forti e vedeva la sua popolazione combattere accanitamente intorno a questi per espugnarli —, arriva nella città scaligera EL colonnello austriaco Adam Albrecht von Neipperg (1775-1829), che recava al generale Balland la notizia della tregua d’armi procurata dalla firma, avvenuta precisamente quel giorno, dei "preliminari" di Leoben fra l’Impero e la Repubblica Francese. L’arrivo dell’ufficiale solleva in un primo momento gli entusiasmi della popolazione, che vedeva negli imperiali un possibILe aiuto insperato per riconquistare completamente la città e per cacciarne i francesi, speranze che andranno presto deluse lasciando i veronesi soli, in balia di un nemico mELitarmente superiore. Inoltre la missione a Venezia di Contarini e di Giovannelli, sebbene comprensibELe per la gravità della situazione, viene recepita come un tradimento dagli insorti, i quali organizzano un governo provvisorio presieduto dal conte Bartolomeo Giuliari (1761-1842), che tenta subito di riallacciare i contatti con EL generale Balland. La sera del 18 si chiude comunque sotto EL cannoneggiamento francese, mentre nella notte tuonano ancora le artiglierie e suonano le campane a martello.
Come sappiamo nel trattato stipulato alle porte di Vienna , a Leoben EL
18 APRIL 1797.
A LIOBEN SI SOTTOSCRIVONO I I PRELIMINARI DI PACE , CHE CONTEMPLAVANO LA SOPRAVVIVENZA DELLA REPUBBLICA VENETA , MA PRIVATA DEI DOMINI DI TERRA, FERMA’, DELL’ISTRIA, DELLA DALMAZIA, CON RISARCIMENTO DELLA FRANCIA DANDO ALLA REPUBBLICA VENETA LE LEGAZIONI PONTIFICIE EMILIANO ROMAGNOLE - STRAPPATE A FINE FEBBRAIO 1797 AL PAPA100 CON IL TRATTATO DI TOLENTINO.
18 APRILE 1797
scumizia le “Pasque Veronesi”a Francesco EmILej no ha dato nesun ordine, bensì el governo Veneto, che ga comandà, dopo el rifiuto del Sior Conte Nogarola, mELitar al servizio delo Stato Veneto, de n’dar a Ca di Capri e no ala Croce Bianca, in doe gavea da catarse i contadini dei paesi d’intorno , par mantegnerli in bon ordine e impedir a lori de comportarse violentemente nei confronti de ci fuse.101
BISOGNA COPRIRE L’ACCORDO CON UNA GRAN CONFUSIONE
18 APRIL 1797 *** 29 Germinale Anno V
LEOBEN:
- Firma dei preliminari di pace. Bonaparte e l'Austria si spartiscono segretamente una parte dell'Europa e mirano a smantellare la Repubblica Veneta.
PARIGI FRANCIA EL DIRETTORIO RIVOLUZIONARIO :
- Alle elezioni parziali del Consiglio dei Cinquecento e del Consiglio degli Anziani, 205 dei 216 deputati uscenti non vengono rieletti ma si ritrovano rimpiazzati da un consistente numero di monarchici, emersi dalla tornata elettorale.
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Intanto a Lioben, Napoleone e la sua Armata è qui teoricamnete completamente circondato, e ( simula un armistizio con i delegati Asbugici un armistizio. Ma ormai era tenuto partto ndr ) (ed è obbligato) dagli austriaci a chiedere un armistizio. Tratta per giorni e poi con gli Austriaci Imperiali plenipotenziari Firma iL trattato di pace detto di LEOBEN con gli Asburgo. (poi denominato preliminare del Trattato di Campoformio che verrà fatto il 17 ottobre 1797 ). L'esercito Asburgico lascia libero di tornare dietro la linea del Tagliamento , l'Armata di Napoleone. Nel Trattato oltre alla rinuncia al Belgio e alla Lombardia, Napoleone promette all'Imperatore d'Austria , l' Istria, Dalmazia e parte della (terra ferma) = tera ferma' con pali e uce. veneta. I PRELIMINARI DI LEOBEN SOTTOSCRITTI IL 18 APRILE , QUANDO ERA ancora IN VITA L’ANTICA REPUBBLICA VENETA COL VESSILLO DI SAN MARCO . Questi preliminari, PREVEDEVANO LA CESSIONE DI PARTE DELLA TERRAFERMA VENEZIANA ALL’IMPERO ASBURGICO. VENEZIA AVREBBE CONSERVATO IL COSI’ DETTO DOGADO (CON LE ISOLE SPARSE ) ( STUDIARE IL DOGADO) E SAREBBE STATA COMPENSATA CON TERRITORI EX PONTIFICI , (OVVERO LE LEGAZIONI PONTIFICIE VEDERE BENE COSA SPECIFICA IL TRATTATO DI TOLENTINO N.D.R.) I PRELIMINARI NON PREVEDEVANO L’ESTINZIONE DELL’ANTICA REPUBBLICA che invece fu cancellata grazie anche agli Austriaci. FU DOPO IL CAMBIO DI COSTITUZIONE VENEZIANA DEL 12 MAGGIO 1797 CHE L’AUSTRIA E GLI ASBURGO SI SENTONO SVINCOLATI DAL MANTENERE IN VITA QUEL CHE NON PIU’ ESITEVA. (102 )
Intanto Verona, a seguito delle infinite provocazioni reagisce perchè presa prepotentemente di mira dal bombardamento a freddo e premeditato del Comando Napoleonico spara' "dale toresele " Castel San Pietro , sull'inerme popolazione. Sotto i bombardamenti voluti da Napoleone, sospinta da clero e nobELtà, insorge contro i francesi. Napoleone. interviene pesantemente e nonostante che EL governo oligarchico veneziano fosse abbattuto dopo pochi giorni dal partito giacobino, nel definitivo Trattato di Campoformio (1797), Napoleone. cede Venezia all'Austria, ottenendo in cambio le isole Venete Istre Dalmate IONIE, i possessi veneziani in Albania e altri territori. Altre Repubbliche fELofrancesi si formano in Olanda e Svizzera.
L’ARMISTIZIO DE JUDENBURG, PRIMO PASSO PER L’INTESA DI LIOBEN103 .
19 APRIL 1797
A VERONA IN In attesa di rinforzi.
Agusto Verità era partito da Bassanno per Vicenza era oggi arrivato a Verona.
I generali della Repubblica venets Contarini e Giovannelli, tornati a Verona da Vicenza (li ha incontrati ha Vicenza e li ha esortati a tornare a Verona dice Verità (104 ) mentre stavano per andare a Venezia con la promessa di aiuti, organizzano EL popolo — che, al grido di "Vogliamo la guerra", fa tacere quanti cercano di acquietarlo — a una difesa a oltranza, come dimostra un proclama del 19 APRIL 1797, in cui affermano che, "per togliere la confusione e EL disordine, che potrebbe essere fatale al bene di tutti, resta commesso EL popolo fedele di Verona che abbiasi a ritirare nelle rispettive Contrade. Colà gli saranno assegnati dei capi, ubbidirà ad essi, sarà unito in corpi e i capi stessi avranno a dipendere dagli ordini delle cariche, e si presteranno sempre a procurare la comune salvezza".
EL
19 aprile 1797 i Francesi da castel San Piero continuarono a canoneggiare la città, mentre EL Conte Miniscalco proponeva la capitolazione Veronese entrato a Castel Vecchio tenuto dai Francesi fu ucciso a tradimento e contro ogni regola di guerra. I veronesi erano 60.000 i francesi erano 1.000. EL Podestà Contarini in Verona non fece nulla. I Bombardieri di Legnago erano in Verona e con moltissimo onore s'affaticarono con poche balle ci cannone e poche munizioni.
Anche a Isola Rizza furono fatti prigionieri tre Graduati a cavallo, e così in Valpolicella.
A Legnago - Porto i 400 Francesi spararano due cannonate nella piazza.EL
Conte Ernesto BevILacqua nel ruolo di Bragadier risiedeva in Cerea e nulla fece per reagire ai Francesi (105) .
IL
19 aprile 1797
I DUE PATRIZI GIOVANNELLI E CONTARINI RITORNATI IN VERONA CONTINUANO A TRATTARE COI FRANCESI , E NON SANNO DOVE DARE GUERRA; PRIVI DI UN CAPO MILITARE (NOGAROLE ERA STATO FATTO PRIGIONIERO DAI FRANCESI .GLI ERA SUBENTRATO IN ATTESA CHE ARRIVASSE DA VICENZA IL GENERALE ANTONIO STATICO , IL CONSIGLIERE MILITARE DI ERIZZO , IL CONTE VERITA’ ) 106
ERIZZO AI RETTORI DELLE CITTA’ SOPRA VICENZA 19 E 20 APRILE 1797, (IN C.TENTORIP. 178 , 179)
“DI FRONTE ALLE REAZIONI POCO BELLICOSE DEI RETTORI VENEZIANI DI VICENZA E DI PADOVA E, IN MODO PARTICOLARE DEI RAPPRESENTANTI DEI CORPI DELLA CITTA’ E TERRITORIO DI VICENZA (CONFRONTA IL MEMORIALE , CHE FIGURA QUALE INSERTANR. 2 DELLA LETTERA DEL CAPITANO DI VICENZA GIROLAMO BARBARO DEL 21 APRILE 1797: GLI ABITANTI SI DICHIARAVANO “IMPOSSIBILITATI (...) PER LE LORO ATTUALI CIRCOSTANZE A PRESTAR UN’EFFICACE DIFESA” E QUINDI NON BEN DISPOSTI A COOPERARE DAL LORO CONTO ALLE PUBBLICHE DISPOSIZIONI , PREVEDENDO CHE UNA RESISTENZA ESSER POTESSE LA CAGIONE IMMEDIATA DI QUELLE PUBBLICHE CALAMITA’ , CHE LE ARMATE BELLIGERANTI HANNO FATTO SEMPRE ESPERIRE ALLE POPOLAZIONI , CHE AVEVANO OPPOSTO RESISTENZA AI LORO PROGRESSI)107
EL giorno
20 APRIL 1797
i generali francesi Jacques-François Chevalier (1740-1812) e Joseph de Chabran (1763-1843) erano arrivati nei pressi di Verona, dopo aver riportato una significativa vittoria sulle truppe venete in località TRA Croce Bianca.- E SAN MASSIMO . ERA STATO SCHIERATO UN REGGIMENTO DELL’ESERCITO REGOLARE VENETO DA PARTE DI GIOVANNELLI E CONTARINI.108
Comunque l’eroismo dei veronesi, che in ogni modo cercano di contrastare non solo le continue incursioni di pattuglie francesi provenienti dai forti, ma anche di resistere al cannoneggiamento interno ed esterno alla città, non può reggere una situazione ampiamente compromessa.
EL 20 APRIL 1797 Valegio sul Mincio : Le truppe Francesi saccheggiano Valezo.
RIA VERONA, LIBER BAPTIZATORUM SANTA MARIA AD CLAVICAM, C. 194) . MALENZA GIOVAN BATTISTA AVEVA ANCHE UN FRATELLO , GIUSEPPE, CHE DIVENNE SACERDOTE , NATO SEMPRE NELLA PARROCCHIA DI SANTA MARIA IN CHIAVICA, IL 19 MARZO 1769 (ARCHIVIO CURIA DI VERONA LIBER BAPTIZATORUM SANTA MARIA AD CLAVICAM, C. 196), E CHE FU BARBARAMENTE FUCILATO DAI FRANCESI IL 20 O IL 21 APRILE 1797, NEI PRESSI DI SAN MASSIMO, SUBITO DOPO LA SFORTUNATA BATTAGLIA CHE VIDE L’ULTIMA VOLTA SVENTOLARE IN CAMPO APERTO IL GLORIOSO VESSILLO DI SAN MARCO (CFR. MAFFEI MEMORIE CONCERNENTI... MS. INEDITO 3038, I, 874.) MENTRE ERA LA COMANDO DI UNA PATTUGLIA DI CONTADINI. SUL PROCESSO CFR. F.M. AGNOLI, I PROCESSI DELLE PASQUE ...PP. 31-45, 78-80, 85-86, 94-98, 100-113.109
NEL TARDO POMERIGGIO DEL (LA PROVOCAZIONE A VENEZIA n.d.r)
20 APRILE 1797 ,
TRE GROSSI LEGNI ( BARCHE NAVI ) ARMATI FRANCESI , NONOSTANTE UN DECRETO SENATORIO DEL 17 APRILE 1797 INTERDICESSE ALLE NAVI STARNIERE L’INGRESSO IN LAGUNA (NEL PORTO), TENTARONO DI FORZARE L’ENTRATA DEL LIDO DI SAN NICOLO’. COMANDANTE DEL PORTO VENEZIANO ERA LALLORA IL GIOVANE PATRIZIO DOMENICO PIZZIMANNO. NONOSTANTE RIPETUTI AVVISI DI RETROCEDERE , LE TRE NAVI , DECISE A PENETRARE NELLE ACQUE INTERNE , NON MUTAVANO ROTTA. IL PATRIZIO DIEDE ALLORA ORDINE ALL’ARTIGLIERIA DI SPARARE ALCUNI COLPI DI AVVERTIMENTO . DUE DELLE TRE NAVI INVERTIRONO INFINE LA ROTTA VERSO IL LARGO, NON COSI’ IL TERZO BASTIMENTO CHE “NON SOLO PROSEGUI’ (...) CON APERTA VIOLENZA LA SUA CORSA , MA ATTRAVERSANDOSI IN MEZZO LI PUBBLICHE BARCHE VENETE , DIRESSE CONTRO DI ESSE VARI COLPI, CHE NECESSARIAMNTE CHIAMARONO ANCHE PER PROPRIA DIFESA LA RECIPROCITA’ DEL FUOCO DE’ NOSTRI DURANTE IL CONFLITTO, CHE CONTINUO’ PER UN RIFLESSIBILE SPAZIO DI TEMPO , MANTENEDO SEMPRE IL CORSARO LA BANDIERA ESPOSTA , SI ABBORDO’ ESSO COLLA NAVE GALEOTTA DEL CAPITANO VISCOVICH ARMATA DI BOCCHESI (MARINAI PROVENINETI DALLE BOCCHE DI CATTARO ) , E CH’ERA AL SUO POSTO COL FERRO , LI QUALI ALLARMATI , SEMPRE PIU’ DA TALE MANOVRA PIU’ CHE SOSPETTA ATTACCARONO COLL’ARMA BIANCA L’EQUIPAGGIO DELL’ARMATORE, E LO SOTTOMISERO PREVENENDO FORTUNATAMNTE L’ESPLOSIONE DELLA SANTA BARBARA, TENTATA DAL CAPITANO E SUCCESSIVAMENTE DALLO SCRIVANO AMBIDUE UCCISI”, IN RELAZIONE DI DOMENICO PIZZIMANNO DEPUTATO , CASTEL SANT’ANDREA, ADDI’ 21 APRILE 1797, IN C. TENTORI , RACCOLTA CRONOLOGICA-RAGIONATA..., II , PAG. 177. LA NAVE FRANCESE , COMANDATA DAL TENENTE DI VASCELLO LAUGIER, PORTAVA L’IRRIDENTE NOME DI LIBERATORE D’ITALIA!110
Da Vicenza senza resistenza alcuna furono scacciati i Francesi.
EL giorno
21 APRIL 1797
arrivò in Verona EL General Estraordinario N. H. Erizo, "che puzzava di Giacobinismo" con 4.000 soldati111 .
EL
21 APRIL 1797
passò per San Zenon (Minerbe) EL fratello di Bonaparte che aveva EL Grado di Generale e fu lasciato andare, e a Legnago sparse la voce che la Pace con l'Imperatore era fatta, ma nessuno gli credette, quantunque fosse la verità. e proseguì per Mantova., e poi per MiLano. Verona era dal giorno 16 sotto bombardamento. A ponte Pietra fu fatto un ponte di Barche per le persone che non volevano più passar sopra (112) .
VENEZIA
DUCALI APPROVATE DAI SAVI DELLA REPUBBLICA VENETA
INVITANO A “DISPORRE I POSSIBILI MEZZI ALLA DIFESA “ E A “TENER ANIMATI E PRONTI I VILLICI “
21 aprile 1797 Verona
del dopo pranzo adunque, fosse o caso, o, per meglio dire cosa concertata dai Francesi, un corpo di costoro si attaccò a rissa con una banda di satelliti ossieno sbirri, vicino alla chiesa di San Bartolomeo in Monte, luogo soggetto appunto al Castello di San Pietro, che è quello che domina la città tutta . Fossero i primi a scaricare i loro fucili o i Francesi, io non potrei di certo asserirlo, solo dirò che per la città si sentì una forte moschetteria sia per una parte che per l’altra. A questo fragore inaspettato le vicin e contrade principalmente si turbarono assai: ma molto più poi quando fra non molto fu replicata doppia scarica e più violenta. Mentre il popolo stava sospeso, affannoso a pensare così fatta novità da qual ragione mai potesse provenire, all’improvviso dal Castel San Pietro fu fulminata una cannonata verso la città sottoposta e diretta al Capitaniato.A questo innaspettato colpo si mise a suonare la maggiore campana della torre in piazza a frequente battuto martello. Dietro a questo tutti li campanili della città suonarono a martello, e questi non solo, ma se li fecero compagni persino quelli dei borghi e dei villaggi vicini e lontani. Frattanto in pochi momenti, da questi suoni eccitata la città, tutta si mise in armi.”(113)
22 aprile 1797
Il Nobile Veneto Lipomanno Querini scrive:”bisogna esser alla nullità come noi siamo per temer tutto,..(la guerra come la pace)(114)
IL
22 APRILE 1797
IL SENATO DELELLA REPUBBLICA VENETA BOCCIO’ LE DUCALI APPROVATE DAI SAVI IL GIORNO PRIMA CON 157 VOTI NESSUNO CONTRO, 14 NON SINCERI.
VINE APPROVATO DI “ALLONTANARE POSSIBILMENTE I PERICOLI DAI SUDDITI” “ALL’CCASIONE DEI PASSAGGI DELLE TRUPPE ESTERE” “MODERATO CONTEGNO , NON ESCLUSA PERO’ LA DIFESA IN CASO DI VIOLENZE O SOPRAFFAZIONI” CONFRONTA A.S.VE. SENATO MILITAR TERRAFERMA , FILZA 46 E, PER LA DUCALE REMISSIVA DEL 22 APRILE , (C. TENTORI ) RACCOLTA CRONOLOGICO-RAGIONATA, II, PP. 188, 189.
EL
23 APRIL 1797 Verona PARIGI E FRANCIA (4 FIORILE) ANNO 5° della Rivoluzione Francese
l'autorità in Verona tentò un'altra Capitolazione, ma i Francesi non l'accettarono.
IL 23 APRILE 1797 (4 FIORILE) ANNO 5° della Rivoluzione Francese REPUBBLICANa (del terrore) CORRISPONDENTE AL 23 APRILE.=FIORILE.
23 APRILE 1797
LETARA PAR COMPAGNAR E METAR DRENTO LE SPIEGAZION DE COSA E SUCESO.
GENERAL DE DIVISION BALLAND FRANCESE SCRIVE AL GENERAL DE DIVISION FRANCESE KILMAINE:
RAPPORTO DEGLI AVVENIMENTI ACCADUTI A VERONA IL GIORNO 29 GERMINALE E SEGUENTI, VERONA RAMANZINI, 1797, PAGINA 10.
EL RAPORTO VERO E PROPRIO DE QUEL C’HE’ CAPITA’ DAL DISISETE DE APRIL AL 22 APRIL FIRMA’ DA LU STESO BALLAND;
EL CAPO DELA BRIGATA, COMANDANTE DELA CITADELA VERONA (SAN FELICE)
“ TUTTO PROVA CHE LA SOLLEVAZIONE DI VERONA ERA UN MASSACRO ORGANIZZATO DI TUTTI I FRANCESI E CHE IL PIANO N’ERA STATO MEDITATO PROFONDAMENTE , E COSTANTEMENTE ESEGUITO” (pag. 18); “è fuor DI DUBBIO (......) CHE I VERONESI ABBINO VOLUTO DARE UN SECONDO TOMO AI VESPRI SICILANI; GLI ASSASSINI COMMESSI DA OTTO GIORNI IN QUA INTORNO A NOI SONO UNA PROVA CERTA DELL’INTENZIONE DEGLI ABITANTI . IL GOVERNO NON HA IMPEDITO GLI ATTRUPPAMENTI DEI VILLANI, CHE ENTRARONO IN FOLLA IN CITTA (115) ’”. pagina 22.21.
24 APRIL 1797
tutti i cronisti sono concordi nel descrivere i sentimenti della popolazione con espressioni come "popolo sgomento, sbigottito, disperso". EL giorno prima i legittimi rappresentanti veneti avevano deciso, sotto EL fuoco delle artiglierie, la resa al nemico; nella giornata del
24 APRIL 1797 EL
conte degli EmELei e altri ufficiali della Repubblica Veneta e altri notabELi vengono inviati a trattare con gli ufficiali francesi.
A rendere la situazione totalmente irricuperabELe, togliendo anche ogni esiguo spazio di trattativa con EL nemico, contribuisce la fuga dalla città dei rappresentanti del governo veneto.
La notte del 24 APRIL 1797 fuggono per la seconda volta i rappresentanti della repubblica VeneXa che erano venuti a Verona. Verona rimase allora in balia di se stessa e dovette patteggiare con le sole sue forze forze una capitolazione con le truppe francesi.(116)
4. La resa incondizionata: confische, fucELazioni e processi
IL GENERALE KILMAINE (PER I FRANCESI) “REGNò” SU VERONA DAL 25 APRILE AL PRIMO MAGGIO DELLO STESSO ANNO.117
EL 25 APRIL 1797
si chiude in un bagno di sangue la prima rivolta : i francesi esigono la resa incondizionata, occupano la città, ne disarmano la popolazione. L’occupazione di Verona, che si era opposta a Napoleone, comporta lo spogliamento di ogni bene. Sempre BeviLaqua afferma che "[...] occorreva adunque studiare e apparecchiare un piano di saccheggio ordinato e sapiente, una specie di congegno a torchio sotto la cui enorme pressione dovesse spremere la città tutto quanto EL succo che potea dare": centosettantamELa zecchini di contributo, la confisca di tutti i cavalli, degli immobELi governativi, di cuoi per quarantamELa scarpe, di duemELa paia di stivali, di dodicimELa sottovesti, di quattromELa vestiti, di tela per dodicimELa paia di calzoni, di dodicimELa cappelli e calze sono solo l’inizio — nota lo stesso autore — di questa grande opera "di redenzione franco democratica"; al Monte di Pietà vengono saccheggiati cinquanta miLioni, "[...] i musei, le pinacoteche, le chiese, le collezioni artistiche e scientifiche pubbliche e private vennero spoglie di quanto avean di meglio".
Non solo Verona viene derubata dei suoi beni, ma gli occupanti iniziano subito
l’arresto dei popolani e dei nobELi che avevano partecipato alla resistenza: vengono fucELati nobELi, esponenti della borghesia e religiosi, che avevano animato EL popolo durante i giorni della reazione alla provocazione, ai francesi con prediche di fuoco.
Anche EL vescovo mons. Giovanni Andrea Avogadro (1735-1815), che non aveva temuto di affermare la sua fedeltà non solo alla religione ma anche al legittimo Governo Veneto, per la difesa del quale in più occasioni si era detto pronto alla vendita di tutti gli ori delle chiese, viene inquisito, e con lui molti altri.
Per approfondire: vedi , Ignazio Menin Breve compendio storico degli anni 1796 - 1797 - Biblioteca civica Verona - Cologna Veneta Tipografia Ambrosini;
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ARTICOLI PRELIMINARI SECRETI (DI LIOBEN O LEOBOC - PAESE A QUARANTA MIGLIA DA VIENNA) FATTO NEL CASTELLO DI ECKENWALD IL
18 APRILE 1797 (29 GERMINALE , ANNO 5 DELLA REP. FRANCESE) A FIRMA DEL MARCHESE DEL GALLO , BONAPARTE, IL CONTE DI MEERVELD GENERAL MAGGIORE.
S.M. L'IMPERATORE E RE LA REPUBBLICA FRANCESE CONVENNERO NEGLI ARTICOLI SEGUENTI :
CESSIONE DI UNAPARTE DELLA LOMBARDIA AUSTIACA PER UNA PARTE DEGLI STATI VENEZIANI.
ART.I
CHE, MALGRADO IL DISPOSTO DELL'ARTICOLO VII DEI PRELIMINARI DI PACE STIPULATI FRA LE POTENZE CONTRAENTI SOTTO LA DATA DI QUESTO GIORNO , SUA MAESTA' L'IMPERATORE (AUSTRIACO ASBURGO N.D.R.) RINUNCIA ALLA PARTE DE SUOI STATI IN ITALIA AL DI LA' DELLA DESTRA DELL'OGLIO, E ALLA RIVA DESTRA DEL PO, A CONDIZIONE CHE S.M. IMPERIALE SARA' INDENIZZATA DI TALE CESSIONE , COME DI QUELLE FATTE ALL'ART . VI DEI PRELIMINARI , PER LA PARTE DI TERRAFERMA VENEZIANA COMPRESA TRA L'OGLIO , IL PO, IL MARE ADRIATICO E GLI STATI EREDITARI, COME PER LA DALMAZIA E L'ISTRIA VENEZIANA ; E PER TALE ACQUISTO GLI IMPEGNI CONTRATTI DALLA REPUBBLICA FRANCESE DINANZI A SUA MAESTA' IMPERIALE COLL'ART. VI DEI PRELIMINARI, RESTANO SODDISFATTI.
LA FRANCIA RINUNZIA ALLE LEGAZIONI (PONTIFICIE = BOLOGNA FERRARA MODENA N.D.R.) , MA ACQUISTA UNA PARTE DEGLI STATI VENEZIANI.
ART.II
LA REPUBBLICA FRANCESE RINUNCIA PER SUA PARTE AI SOLI DIRITTI SULLE TRE LEGAZIONI DELLA ROMAGNA, DI FERRARA E DI BOLOGNA CEDUTE ALLA FRNACIA COL TRATTATO DI TOLENTINO RISERVANDOSI TUTTAVIA LA FORTEZZA DI CASTELFRANCO CON UN CIRCUITO LA CUI AREA CHE NON POTRA' ESSER MINORE DELLA PORTATA DEL CANNONE, SARA' UGUALE DALLE SUE MURA SINO AI CONFINI DALLO STATO DI MODENA. LA PARTE DEGLI STATI DELLA REPUBBLICA DI VENEZIA , COMPRESA TRA L'ADDA IL PO , L'OGLIO, LA VALTELLINA ED IL TIROLO APPARTERRA' ALLA REPUBBLICA FRANCESE . GUARENTIGIA DEGLI ACQUISTI NEL VENETO.
ART.III
LE DUE PARTI CONTRAENETI SI RISERVANO E GUARENTISCONO L'UNA ALL'ALTRA I DETTI STATI E PAESI ACQUISTATI SULLA TERRA-FERMA' VENEZIANA.
ART.IV
LE TRE LEGAZIONI DELLA ROMAGNA, DI FERRARA E DI BOLOGNA CEDUTE DALLA REPUBBLICA FRANCESE, SARANNO ACCORDATE ALLA REPUBBLICA DI VENEZIA COME INDENNIZZO DI QUELLA PARTYE DEI SUOI STATI CI CUI SI E' PARLATO NEI TRE ARTICOLI PRECEDENTI .
COMMISSARI PER L'ACCORDO CON VENEZIA.
ART V
SUA MAESTA' L'IMPERATORE ( ASBURGO D'AUSTRIA) ED IL DIRETTORIO ESECUTIVO DELLA REPUBBLICA FRANCESE ANDRANNO DI CONCERTO PER TOGLIERE TUTTI GLI OSTACOLI CHE POTESSERO OPPORSI ALLA PRONTA ESECUZIONE DEGLI ARTICOLI PRECEDENTI, E NOMINERANNO A QUESTO EFFETTO DEI COMMISSARI O DEI PLENIPOTENZIARI CHE SARANNO INCARICATI DI TUTTI GLI ACCOMODAMENTI NECESSARI PER METTERSI IN ACCORDO COLLA REPUBBLICA DI VENEZIA.
ART. VI
LA FORTEZZA DI PALMANOVA , MANTOVA PESCHIERA , PORTO - LEGNAGO, E I CASTELLI DI VERONA , D'OSOPO E DI BRESCIA, ATTUALMENTE OCCUPATI DALLE TRUPPE FRANCESI , SARANNO RIMESSI A SUA MAESTA' L'IMPERATORE (ASBURGO D'AUSTRIA N.D.R.) DOPO LO SCAMBIO DELLE RATIFICHE DEL TRATTATO DI PACE , O PIU' PRESTO, SE CIO' POTRA' COMPORSI DI COMUNE ACCORDO.
LAVORI E ARTIGLIERIE DELLE FORTEZZE.
ART. VII
LE OPERE DELLE DETTE FORTEZZE SARANNO RESE NELLO STATO IN CUI SI TROVANO AL DI D'OGGI, E QUANTO ALL'ARTIGLIERIA , LE PIAZZE VENEZIANE SARANNO RESE CON QUELLE RINVENUTE AL MPOMENTO DELLA LORO OCCUPAZIONE , E LA PIAZZA DI MANTOVA CON 120 PEZZI D'ARTIGLIERIA D'ASSEDIO.
FORMAZIONE D'UNA REPUBBLICA INDIPENDENTE LOMBARDA.
ART. VIII
LE DUE POTENZE CONTRAENTI CONVENGONO CHE LA PARTE DEGLI STATI D'ITALIA CEDUTA DA SUA MAESTA' L'IMPERATORE E RE (ASBURGO AUSTRO UNGHERESE N.D.R.) NEL PRIMO DEGLI ARTICOLI SEGRETI, E LA PARTE DEGLI STATI VENEZIANI CEDUTA ALLA REPUBBLICA FRANCESE, COLL'ART. II, FORMERANNO ORMAI UNA REPUBBLICA INDIPENDENTE.
MODENA, REGGIO E MASSA - CARRARA.
ART.IX
SUA MAESTA' IMPERIALE (ASBURGO AUSTROUNGARICO N.D.R.) NON SI OPPONE PUNTO AGLI ACCOMODAMENTOI CHE EBBERO LUOGO FRA LA REPUBBLICA FRANCESE E IL SERENISSIMO DUCA DI MODENA RELATIVAMENTE ALLE DUCEE DI MODENA, REGGIO, E MASSA CARRARA, A CONDIZIONE CHE LA REPUBBLICA FRANCESE SI UNISCA CON SUA MAESTA' L'IMPERATORE (ASBURGO - AUSTRIACO) PER OTTENRE LA PACE GENERALE E QUELLA DELL'IMPERO GERMANICO , E UNA COMPENSAZIONE EQUIVALENTE IN FAVORE DEL DETTO DUCA DI MODENA E DEGLI EREDI LEGITTIMI.
PRIVILEGI E DEDITI DEI PAESI SCAMBIATI
ART.X
I PAESI RISPETTIVAMENTE SCAMBIATI IN VIRTU' DEGLI ARTICOLI PRECEDENTI , CONSERVERANNO I LORO PRIVILEGI , E I DEBITI IPOTECARI SU DI ESSI SARANNO IN RAGIONE DI TERRITORIO , E RESTERANNO A CARICO DEI NUOVI POSSESSORI.
EMIGRAZIONE
ART. XI.
TUTTI GLI ABIATANTI DEI DETTI PAESI CHE VORRANNO ABBANDONARGLI, SARANNO LIBERI DI FARLO, MA DOVRANNO DICHIARARLO NELLO SPAZIO DI TRE MESI DAL PRESO POSSESSO , E VERRA' LORO ACCORDATO IL TERMINE DI TRE ANNI PER VENDERE I LORO MOBILI E IMMOBILI.
NOI SOTTOSCRITTI IN VIRTU' DEI PIENI POTERI DI SUA MAESTA' L'IMPERATORE ( ASBURGO AUSTRIACO) E DELLA REPUBBLICA FRANCESE , ABBIAMO SOTTOSCRITTO I PRESENTI ARTICOLI SECRETI CHE AVRANNO LA STESSA FORZA QUALE SE FOSSERO STATI INSERITI PAROLA PER PAROLA NEGLI ARTICOLI PRELIMINARI , CHE SARANNO RATIFICATI E SCAMBIATI CONTEMPORANEAMENTE.
FATTO NEL CASTELLO DI ECKENWALD IL
18 APRILE 1797 (29 GERMINALE , ANNO 5 DELLA REP. FRANCESE) A FIRMA DEL MARCHESE DEL GALLO , BONAPARTE, IL CONTE DI MEERVELD GENERAL MAGGIORE.
ARTICOLI PRELIMINARI SECRETI DI LIOBEN O LEOBOC - PAESE A QUARANTA MIGLIA DA VIENNA
VENEZIA NO VEGNEA SCANCELA’ MA RIDOTA DRENTOA LA SO LAGUNA ANTICA PRIMA DELA SO ESPANSION NEI SECOLI XIV E XV; E INVEZE IN CHEL MOMENTO N’DAVA DRENTO EL POSESO,CHE L’IMPERO ASBURGICO NO L’AVEA MAI FATO DE MANCO DE DOMANDAR DE OLTA.CONFRONTA A. GEATTI, NAPOLEONE BONAPARTE E IL TRATTATO DI CAMPOFORMIO DEL 1797, UDINE , ARTI GRAFICHE FRIULANE ED. 1989, PP. 101-118. CAVEDINI CONCLUDE DISENDO LE ROBE I’E’ NDA’ BENIN TE NALTRA MANIERA A ACAMPOFORMIO.77
“FU POSTO , IN SUO LUOGO A VERONA IL PROVVEDITOR GIOVANNELLI , E DA NIO (VICENZA) L’ERIZZO. TUTTO A UN MOMENTO , LE POCHE TRUPPE DELLO STATO VENETO , SI PONGONO LENTAMENTE IN MARCIA , SI FA DEI CONFUSI PREPARATIVI DI GUERRA E SI ORDINA LA LEVA DELLE MASSE GENERALI. TUTTO CIO’ SI DICEVA, PER OPPORSI AGLI’INSORGENTI. NULLA SI SAPEVA , SUL RITARDO DELLE PROGRESSIVE NUOVE DI SALO’. LE TRUPPE E LE MASSE ANDAVANO PER CONTRADE INSOLITE , MA IL CENTRO DELLA DIFESA ERA STABILITO NELLA DISGRAZIATA VERONA.... SI VEDEVA UNA MOLTITUDINE INETTA SULL’ARMI, LA CONFUSIONE E L’ANARCHIA A REGNARE.78 “COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO
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GIOVAN BATTISTA GIUSEPPE MALENZA
ERA NATO A VERONA , NELLA PARROCCHIA DI SANTA MARIA IN CHIAVICA IL 13 NOVEMBRE 1766, FIGLIO PRIMOGENITO DI LEONE GIOVAN BATTISTA DEL FU GIUSEPPE E DI LUISA , SUA MOGLIE LEGITTIMA( CFR. ARCHIVIO CURIA VERONA, LIBER BAPTIZATORUM SANTA MARIA AD CLAVICAM, C. 194) . MALENZA GIOVAN BATTISTA AVEVA ANCHE UN FRATELLO , GIUSEPPE, CHE DIVENNE SACERDOTE , NATO SEMPRE NELLA PARROCCHIA DI SANTA MARIA IN CHIAVICA, IL 19 MARZO 1769 (ARCHIVIO CURIA DI VERONA LIBER BAPTIZATORUM SANTA MARIA AD CLAVICAM, C. 196), E CHE FU BARBARAMENTE FUCILATO DAI FRANCESI IL
20 O IL 21 APRILE 1797,
NEI PRESSI DI SAN MASSIMO, SUBITO DOPO LA SFORTUNATA BATTAGLIA CHE VIDE L’ULTIMA VOLTA SVENTOLARE IN CAMPO APERTO IL GLORIOSO VESSILLO DI SAN MARCO (CFR. MAFFEI MEMORIE CONCERNENTI... MS. INEDITO 3038, I, 874.) MENTRE ERA LA COMANDO DI UNA PATTUGLIA DI CONTADINI.43 SUL PROCESSO C.FR. F.M. AGNOLI, I PROCESSI DELLE PASQUE ...PP. 31-45, 78-80, 85-86, 94-98, 100-113.
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27 APRIL 1797 *** 8 Floreale Anno V
VERONA:
- Le truppe del Direttorio massacrano gli insorti.
30 aprile 1797
EL Direttorio francese A PARIGI lo conferma I TRATTATI DI TOLENTINO E DI LIOBEN.
30 APRIL 1797 (Segr. Stato, Epoca Napol., Italia, XI, Ib, ff. 6 pergamenacei).l trattato di Tolentino RATIFICATO DAL PAPA EL 24 febbraio 1797
30 APRIL 1797 *** 11 Floreale Anno V
EL DIRETTORIO DI PARIGI:
- Ratifica dei preliminari di pace di Leoben. e el tartato de Tolentin
EL DOGE LUDOVICO MANIN E I QUTRO SATELITI A LU FIDA’ LA DIFESA DELA REPUBLICA VENETA I’A’ FAVORIO LA FINEDELA REPUBLICA. EL DOGE LODOVICO MANIN ZERNE, AI MASIMI VERTICI , TUTE PERSONE LIGHE’ AL GOERNO FRANCESE; NICOLO MOROSINI RESPONSABILE DE LASICUREZA PUBLICAE DE LAPOLIZIA POLITICA DRENTO LE CITA’; CONDULMER RESPONSABILE DELADIFESA DELA LAGUNA (ENDOLAGUNA); FANCESCO BATAGIA, PROVEDITOR STRAORDINARIO DE TERAFERMA RESPONSABILE DELA TERA TERA FERMA’ E DEI RAPORTI CON I FRANCESI ; EL GENERAL SALIMBENI , RESPONSABILE DE LA FORMAZION DEI QUADRI DE L’ESERCITO VENETO; TUTI COMANDANTI CHE L’IMPEGNO PIASE’ GROSO LE STA PRESENTAR UN QUADRO DELA SITUAZION COSITADA PODER FAR VEDAR CHE NO GHE FUSE NESUNA POSIBLITA’ DE DIFESA MILITAR E DE FERMAR I VENTI OGNI OLTA CHE3 I FUSE INSORTI. (ROCCO SANFERMO, ERIZZO N.D.R.). QUEL BATTAIA.....CHE A IMPEDIO AL CONTE OTTOLINI DE MOARSE, VIEN NOMINA’ PROVEDITOR DELA REPUBLICA VENETA PROPRIO NEL 1796, L’E’ N’DA AL POSTO DE NICOLO’ FOSCARINI , GHE STA DATO DE MESTIER DE DAR ORDINI INSIEME A DEI ALTRI LE OPERAZION PAR ESAR SICURI DELA NEUTRALITA’. BATAIA , CIAMA’ “EL PROVISIONIER” DEI FRANCESI , QUELO CHE EL GA EL COMPITO DE SOTEGNER LOGISTICAMENTE LO SFORZO MILITAR, L’E’ QUELO CHE GA I CONTATI PIASE’ GROSI COI FRANCESI E EL LO FARA’ COSITA BEN CHE NAPOLEONE GHE DARA’ LA RICONOSENZA DE ESAR SEMPRE EL PIASE’ VERTO E EL PIASE’ FAVOREVOLE AI FRANCESI. CHE SATELITE SIA SALIMBENI LO DISE I FAT E LA SO CARIERA : I FATI IE’ CHE EL COLEGIO EL CASTEL VECIO DE VERONA SERVEA DA TEMPO A INDOTRINAR DE IDEE RIVOLUZIONARIE I QUADRI DE L’ESERCITO VENETO. SALIMBENI L’E’ EL RESPONSABILEDE LA FORMAZION DEI QUADRI DE L’ESERCITO VENETO E I FATI I’E’ QUEI CHE QUASI TUTI DOPO I PASARA’ QUASI TUTI A SERVIZIO DELA REPUBLICA CISLAPINA (FRANCESE). LA SO CARIERA FA VEDAR DA CHE PARTE STESE : DEVENTARA’ GENERAL DE LA REPUBLICA ITALIANA DOPO REGNO ITALICO SOTO I FRANCESI. QUANTO AL DOGE LODOVICO MANIN CHE SECONDO CERTA STORIA SCRITA LO FA VEDAR COME UN EROE , IN REALTA’ L’E’ DEVENTA’ COLPEVOLE DE ALTO TRADIMENTO : FIN A L’ULTIMA RIUNION DEL CONSIGLIO DE LA REPUBLICA VENETA , E FARA’ SENZA LEGITIMAZION VOTAR DE DESFARSE DA LORI SOLI DEL CONSILIO PUR SENZA EL NUMARO LEGAL E FARA’ ARESTAR , QUANDO GHE L’A DIMANDA’ NAPOLEON , I TRI INQUISITORI DE STATO E DOMENICO PIZZIMANNO , COMANDANTE DEL PORTO E DEL CASTEL DE SANT’ANDREA DEL LIDO 118 “.COSITA GANFRANCO CAVALIN
PIZZIMANNO EL GAVEA L’ORDINE DE NO FAR VEGNER DRENTO DALE BOCHE DE PORTO VENEZIANE NAVI.
LODOVICO MANIN ZERCARA’ DE SCAPAR NE LA SO TENUTA FURLANA A PASSARIANO119 VIZIN UDINE CAMPOFORMIO SUL LIVENZA.
L’IMPEGNO DEL DOGE , CON AFIANCO CHIALTRI QUATRO (SALIMBENI, BATAIA, CONDULMER, NICOLO’ MOROSINI N.D.R.) SARA’QUEL DE RINUNCIAR IN OGNI MOMENTO E IN OGNI SITUAZION, ALA DIFESA DEL STATO VENETO, DE TEGNER BEN POCO GUERNA’ LO STATO VENETO , DE RIFIUTAR AIUTI DAI VENETI D’ISTRIA - DALMAZIA , DE STOFEGAR O BANDONAR DA PAR LORI LE RIBELION , RIFIUTA’ LA PROPOSTA DE FRANCESCO PESARO DE PORTAR EL GOERNO IN DALMAZIA, IN DOE ANCA LI EL POPOLO VENTO DELA DALMAZIA E DE L’ISTRIA L’ERA FEDEL E IN DOE EL PODEA ANCORA CONTAR SU LA FLOTA DELA MARINA VENETA ; LODOVICO MANIN MANDARA’ TUTI INDRIO I TENTATIVI DE PASAR DALA NEUTRALITA’ DISARMATA A NA NEUTRALITA’ ARMA’ 120 “. COSITA GIANFRANCO CAVALLIN - GLI ULTIMI VENETI -
30 aprile 1997 Venexia cos'ì Ludovico Manin
Il 30 aprile 1797 il doge Ludovico Manin riunisce nel suo appartamento una prima commissione e decide la convocazione del Maggior Consiglio per il 1 maggio dove prenderà così la parola: «Le angustie estreme nelle quali versa l'animo nostro, oltre che la grave età e la debolezza della nostra salute, fa che noi siemo sicuri d'aver forza de far breve allocuzion ai nostri amatissimi concittadini; (...) dopo depredadi tutti li territorj, smunto el dinaro da tutte le casse pubbliche, in adesso i Francesi s'ha impossessò de tutto el Stato; i ha fatto rivoluzionar tute le più ricche provincie, cosicché i xe al margine delle Lagune. (...) così in questa notte stessa avemo unita una straordinaria Conferenza, e frutto di lunghissimi studj e meditation la Parte che in adesso sentirì. Questa xe stata estorta dalla imperiosa necessità delle circostanze, mentre tanto el Proveditor alle Lagune e Lidi, quanto el Luogotenente Straordinario confessan che non semo in grado di poter far resistenza a tanta forza. (...) Questa Parte, che come avemo detto xe estorta dalla durezza delle circostanze, la tende a salvar questa Città, le nostre persone, le nostre famiglie, i nostri altari, la nostra popolacion che xe minacciadi de morte e saccheggi. (...) La Parte xe proposta col Nostro nome, perché le leggi ha dà facoltà a Nu soli de poter far proposizion, senza li metodi stabilidi molto prudentemente per tutti li altri casi (...) le esortemo, abbandonando qualunque vista privata, ad unirse con voto concorde, mentre questo è il solo mezzo de salvar medesimi e la cara Patria».
La parte conferiva al doge il compito di negoziare, attraverso il Luogotenente della difesa lagunare, una sospensione delle ostilità con il comandante delle truppe di terraferma francesi. Inoltre autorizzava Francesco Donà e Leonardo Giustinian a trattare con il generale Bonaparte sulle modificazioni da apportare nella forma della costituzione per un nuovo Governo veneziano. La parte fu votata con 598 si, 7 no, e 14 incerti.
storia patria ISOLE VENEXIA REPUBLICHE
30 aprile 1797 DA VICIENZA OTTAVIA NEGRI VELO
- RICERCA E TRASCRIZIONE MIRTO SARDO (200 ANNI DI CENSURA)
Sono venuti 2000 uomini della divisione del generale Baraguay d’Hilliers.
Arrivarono da Padova prigionieri gli Eccellentissimi Francesco Labia, ivi rappresentante, Alvise Contarini, e Leonardo Foscarini con due padovani capi della massa, accompagnati da 300 uomini e un cannone. Il patriotta Roselli con dei compagni, insultarono quest’infelici.
I schiamazzi democratici si fanno sentire, ma niuno fa eco.
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Primo maggio 1797 DA VICENZA OTTAVIA NEGRI VELO
- RICERCA E TRASCRIZIONE MIRTO SARDO (200 ANNI DI CENSURA)
La divisione venuta ieri si è diretta per quel che si crede a Treviso. Il general Hoz fu ieri alla Rottonda accompagnato da alcuni nostri energici a cavallo. Nulla si sa dei paesi vicini e molto meno le condizioni della pace. Si attende Bonaparte. Verona è tansata di 350 mille ducati di contribuzione senza saldo, visite domiciliari ecc.
300 GIORNI DE CONFUSION TRATATI SEGRETI IMBROI E DOPO LE ISORGENZE CON LE PASQUE VERONESI ISOLANE SPAMPINE' DALA POLESELA LEGNAGO ARCOLE ANGIARI CA DEL LAGO.
Doge Lodovico Manin DAL 9/3/1789 AL 16/5/1797
E’ Da maggio 1796, che è sta violà i convini veneti a Bergamo, a Brescia ,
Ai primi de giugno 1796 i francesi de Napoleone i’è da du mesi nel teritorio neutral de la republica veneta che autoriza el pasaio de ste trupe e anca quele dei Austriaci.
L'ARMATA FRANCESE CHE VIEGNUA DRENTO LA REPUBLICA VENETA NEUTRALE L'A CONQUISTA' SENZA TIRAR NA SCIOPETA’ .(VIOLAZIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE DI NEUTRALITA')
MMMMMMMMMMMMMMMMMMM
OTTAVIA NEGRI VELO INIZIA A SCRIVERE QUESTO GIORNALE IL 25 APRILE 1797 (DOPO LE PASQUE VERONESI) E SMETTERA' DI SCRIVERE IL 2 MARZO 1814. MUORE NELL' APRILE DEL 1814 )
“IL DETTAGLIO DEGLI AVVENIMENTI DEL 1796 , SARANNO SEMPRE MEMORABILI .......COME PURE I MALI SOFFERTI , NELLO STATO VENETO E LA TOTAL DISTRUZIONE DI UNA REPUBLICA , CHE FU PER 14 SECOLI, UN SINGOLAR MODELLO DELL’INDUSTRIA E DEL TALENTO DEGLI UOMINI. COSI' OTTAVIA VELO NEGRI A PAG. 93
MMMMMMMM
REPUBLICA VENETA
schiza sus to stramboto par vedar la geografia
http://www.spazioforum.net/forum/index.php?s=4574b123e7099cf52545dcc626ba7964&showtopic=26826
MMMMMMMMMM
1797
Avanposto Austriaco nella pianura padana dopo il ritiro di c’è Mantova. I FRANCESI giudati dal generale Bonaparte, nonostante l’accerchiamento di Mantova posto in essere da sei mese ovvero dal giugno 1796 e TRE grandi battaglie durate giorni nel TENTATIVo di farla cadere NON SONO RIUSCITI con le armi A FAR CAPITOLARE l’Isola di MANTOVA ben difesa dai Laghi con la Favorita e San giorgio.
Gli Asburgo asseragliati a Mantova daranno del fILo da torcere all'Armata del generale Bonaparte e sarà la sua caduta.
1797 gennaio giorno 7
Generale Asburgico Provera muove da PADOVA MONSELICE ESTE MONTAGNANA (ma deve attraversare le Isole Sparse l’ Adige ma Porto e Legnago sono presidiate dai Francesi ndr) all’attacco, per soccorrere Mantova ma deve affrontare il nemico Francese piazzato (anche) attorno a Ronco Arcole e in presidio sulla Fratta e L’Adige.(7) COSITA IGNAZIO MENIN
Il 7 gennaio 1797
il tricolore bianco, rosso e verde, Napoleonico del Francese Invasore diventa la bandiera della "così detta") neoinventata Repubblica Cispadana – La repubblica Veneta non ne fa parte .
( http://zappedia.com/dettagli/Repubblica%20Cispadana )
(La Repubblica Veneta è ancora in vita e ha storia diversa dalle legazioni Pontifice , reggio Emilia, Ferrarar, Bologna, Modena) nata sull’onda delle necesità di Napoleone di trovare alleati diffondendo l'ideologia giacobina per le aspettative d’uguaglianza e di libertà disseminate in Europa dalla Rivoluzione Francese. Il Congresso della Repubblica Cispadana,(Governo fantoccio in mano di Napoleone e la Francia) riunito in seduta plenaria a Reggio Emilia, adotta la bandiera “tricolore, verde, rossa e bianca” come “insegna di sovranità, sottoposta a Napoleone” su proposta di Giuseppe Compagnoni di Lugo, deputato per il collegio di Ferrara (Legazione Pontificia).
La comunicazione ufficiale, datata
28 gennaio 1797 e firmata dai segretari Masi, Barizzini, Sacchetti e Remondini così recita: «Cittadini, nella seduta in Reggio del giorno
7 gennaio 1797 corrente il Congresso decretò: 1° Che lo stemma della Repubblica Cispadana sia innalzato in tutti quei luoghi nei quali è solito che si tenga lo stemma della sovranità (sovranità di chi? Non certo nella Repubblica Veneta di San Marco che ha come bandiera il leone di San Marco). 2° Che sia universale (questo lo vuole Napoleone e i Francesi) lo Stendardo e la Bandiera Cispadana di tre colori, verde, bianco e rosso, col turcasso. 3° Che li predetti tre colori si usino nella coccarda Cispadana (a mò dei giacobini Francesi) da portarsi da tutti. 4° Che alla testa di tutti gli Atti pubblici si ponga l’intestatura “Repubblica Cispadana una ed indivisibile”... (fantoccio di Francia e Napoleone n.d.r.)» Il turcasso, cui fa riferimento l’editto come simbolo della Repubblica, è un faretra contenente quattro frecce, a simboleggiare i quattro governi federati di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio, ma con lo spazio per le altre che si sarebbero dovute aggiungere («...un turcasso con quattro freccie e con li forami per le altre, ciò che dinota il desiderio di un’unione più estesa...») secondo quanto approvato dal Congresso di Reggio Emilia il
6 gennaio 1797 su proposta del deputato Aldrovandi. A onor del vero il tricolore era già stato adottato qualche mese prima nel simbolo dei combattenti italiani della Legione Lombarda e quella Italica, con l’autorizzazione di Napoleone, ma con la decisione della Repubblica Cispadana esso diventa per la prima volta bandiera ed emblema dello staterello fantotoccio. In esso si confondono le aspettative di democrazia, d’indipendenza e di unità dei patrioti italioti e la furbizia e l'astuzia del Francese Generale Napoleone, tanto che qualche mese viene fatta adottare anche ai governi giacobni democratizzati sotto i Francesi e tolte alla Repubblica Serenissima le città di Bergamo e Brescia, e successivamente dalla Repubblica Cisalpina.
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1797 Gennaio 8,9,
Battaglia di Bevilacqua (SULA LINEA DELLA FRATA SX ADIGE NDR)
10,11,12, Gennaio 1797
Battaglia de san zenon vizin minerbe (LINEA DELLA FRATTA SX ADIGE)
Minerbe, Angiari, Caselle, Pressana, San Salvaro, Urbana, Melara (8) COSITA IGNAZIO MENIN
1797 gennaio 14
A Ronco i Francesi erano forti, e perciò vennero subito ad Angiari per impedir il passaggio, ma indietro furono respinti e gli imperiali Asburgici proseguirono per Mantova.(9) COSITA IGNAZIO MENIN
vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
FEBBRAIO 1797
Febbraio 1797
INTANTO NELLA REPUBBLICA VENETA NEUTRALE SI COMBATTEVANO DUE ESERCITI, QUELLO FRANCESE E QUELLO IMPERIARIALE DEGLI ASBURGO E RIFERISCE OTTAVIA NEGRI VELO..
Fece il General Alvinzi, (ASBURGO) l'ultimo sforzo improvvisamente a Rivoli (VERONESE NDR). Il General Provera (FRANCESE) arrivò arditamente e pericolosamente fin sotto Mantova (TENUTA DAGLI ASBURGICI E CHE AVEVA RESISTITO A BEN TRE ASSALTI FRANCESI NDR), e il General (MASSENA FRANCESE ?).... con 3 milla uomini a Caldiero, fu di niuna utilità. Il colpo del General Alvinzi (ASBURGO) fu improvviso e da uomo disperato e quasi valevole, mentre gli Austriaci avevano perfettamente colto in mezzo i Francesi, ma per una di quelle cose inconcepibili, il genio e i ripieghi di Bonaparte, la sua immensa attività attrasse a sé la vittoria. Battè completamente Alvinzi,(ASBURGO) da lui chiamato Monsieur, e mai Generale, mandò verso Mantova dei pronti soccorsi che invilupparono Provera, fece un furor di prigionieri, e indusse Würmser (ASBURGICO) a capitolare.
Mantova si rese con delle suficienti condizioni alli
3 di Febraro 1797.
Il sommo pontefice Pio VI ha perso Ferrara e Bologna, chiede aiuto all’Impero Asburgico e gli viene dato un General in Capo , il general Collis, ma mentre era a Roma per organizzar le truppe due divisioni di Francesi (20.000 soldà)
SCHIZA SU STO STRAMBOTO
http://digilander.libero.it/ottavianegrivelo/1797uno.htm
Il sommo pontefice Pio VI ha perso Ferrara e Bologna, chiede aiuto all’Impero Asburgico e gli viene dato un General in Capo , il general Collis, ma mentre era a Roma per organizzar le truppe
due divisioni di Francesi (20.000 uomini) andarono a verso Faenza e poi Bologna.
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2 febrar 1797
La capitolazione con l'onore delle armi di Mantova NON rese libero l'esercito Francese di manovrare nella Repubblica Veneta. La copertura e la regia si presume Francese (ma come si sa in Italia non si muove foglia che Roma non voglia.... ) e così non se la sente Piero Del Negro10 di assegnare un gran ruolo a Jean Landrieux , un aiutante generale che dirigeva un ufficio segreto creato da Bonaparte a MILano all’indomani della conquista di MILANO. ERA INTERESSE Dei francesi creare un casus belli con Venezia.11
L’esercito regolare della Repubblica Veneta
(di venticinquemILa uomini, compresi diecimILa mILiziani),
unito con le masse popolari (cenide) fedeli alla Serenissima erano un pericolo niente affatto trascurabILe (PER I FRANCESI NDR).”12 COSITA PIERO DAL NEGRO.
Senza calcolare ancora la flotta che solo nel porto e nell’arsenale aveva 40 navi da guerra di tutto munite ed equipaggiate, senza contare i rinforzi che aveva nelle Isole Sparse dal Tion al Menago a l'Adese, Frata, e quelle Adriatiche.
1797 ISOLE SPARSE VENETE E VERONA (MARGRAVIATO)
FEBBRAIO 1797
PER RIDURRE ALLA RESA MANTOVA, SFERRO' IL COLPO IL GENERALE ALVINZJ (FRANCESE). FU IMPROVVISO E DA UOMO DISPERATO E QUASI VALEVOLE , MENTRE GLI AUSTRIACI AVEVANO PERFETTAMENTE COLTI IN MEZZO I FRANCESI , MA PER UNA DI QUELLE COSE INCONCEPIBILI , IL GENIO E I RIPIEGHI DI BONAPARTE , LA SUA IMMENSA ATTIVITA’ ATTRASSE A SE’ LA VITTORIA. BATTE’ COMPLETAMENTE L’AUSTRIACO ALVINZI ....(BONAPARTE) MANDO’ VERSO MANTOVA DEI PRONTI SOCCORSI , CHE INVILUPPARONO L’AUSTRIACO PROVERA, (I FRANCESI) FECER UN FUROR DI PRIGIONIERI , E RIDUSSE WURMSER A CAPITOLARE 13 COSITA OTTAVIA NEGRI VELO.
Dopo, la definitiva conquista della piazza di Mantova avvenuta EL
2 febrar 1797.
Le ostiLità, ( FRANCESI NDR)....tuttavia, riprendono conTRO lo Stato Pontificio dopo appena sette mesi: EL
3 FEBBRAIO 1797
MANTOVA SI RESE CON DELLE SUFFICIENTI CONDIZIONI ALLI 3 FEBBRAIO 1797. (14) COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO - IL GIORNALE DI.
3 febbraio 1797
l’esercito papale è battuto a Faenza,
(LE LEGAZIONI PONTIFICIE EMILIANO ROMAGNOLE - CADONO E A FINE FEBBRAIO 1797 IL PAPA (15) LE CEDE ALLA FRANCIA CON IL TRATTATO DI TOLENTINO.) COSI’ DEL PIERO DAL NEGRO
“DOPO BONAPARTE , RITORNO’ IN ROMAGNA , DA DOVE ERASI PER IL MOMENTO SPICCATO, PERLE MOSSE DI ALVIZJ (FRANCESE), E FECE AL SOLITO DEFINITIVA LA PACE COL PAPA, IL QUALE DIMOSTRO’ SEMPRE D’ESSER UNO DEI SOVRANI PIU’ AVVEDUTI E CORRAGGIOSI, MA LE FORZE MANCAVANO E
IL RAGGIRO ERA ALL’ORDINE DEL GIORNO.
IL RE DI NAPOLI FACENDO LA SUA PACE SEPARATA , ABBANDONO’ GL’INTERESSI DEL PAPA, E FORSE I SUOI PROPRI (16) . COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO
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NELLE ISOLE SPARSE DE LA REPUBLICA VENETA SI COMBATTE MA AUSTRIACI E FRANCESI PAPA TENGONO PATTI SEGRETI
1797 gennaio 14
A Ronco i Francesi erano forti, e perciò vennero subito ad Angiari (Su L’ADESE) per impedir il passaggio, ma indietro furono respinti e gli imperiali Asburgici proseguirono (attraverso le Isole Sparse ) per Mantova.(9) COSITA IGNAZIO MENIN
VVVVVVVVVV
Dopo la resa con gli onori di Mantova, el general Bonaparte, ritornò in Romagna, da dove erasi sul momento spiccato, per le mosse di Alvinzi, e fece al solito diffinitiva la pace col Papa, il quale dimostrò sempre d'esser uno dei sovrani più avveduti e coraggiosi, ma le forze mancavano e il raggiro era all'ordine del giorno. Il Re di Napoli facendo la sua pace separata, abbandonò miseramente e traditoriamente gl'interessi del Papa, e forse i suoi propri.
A tali strepitosi, e complicati avvenimenti, era stupida l'infelice penisola italica (ndr), e già prevenendo un funesto destino non sapeva, che tacitamente argomentarlo, né niente fare per ovviarlo.
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10 febrar 1797
Napoleone giunge in Ancona, EL (deciso a marciar su Roma ndr)
12 febrar 1797
I Francesi entrano a Macerata. Pio VI invia a Napoleone una delegazione plenipotenziaria nella speranza di «concertare» e «sottoscrivere» delle condizioni «giuste e ragionevoli». La sera del
16 febbraio 1797
giungono a Tolentino sia la delegazione pontificia, sia Napoleone con EL su stato maggior. EL mattino seguente
17 FEBBRAIO 1797 Tolentino
iniziano le trattative a Tolentino . La discussione è serrata, in quanto EL Bonaparte dichiara di non poter tenere a bada a lungo le sue truppe, e condotta con difficoltà; EL progetto di trattato, elaborato dai delegati pontifici, non viene accettato da Napoleone, che EL
18 febbraio 1797 Tolentino
affida al rappresentante francese François Cacault la stesura degli articoli definitivi, ordinandogli di farli sottoscrivere entro la notte successiva. Nel pomeriggio di
domenica 19 febbraio 1797 Tolentino
EL trattato o la «pace» (termine preferito da Napoleone) è sottoscritto a malincuore dai plenipotenziari papali (card. Alessandro Mattei, mons. Lorenzo Caleppi, duca Luigi Braschi Onesti, marchese CamiLlo Massimi) ad evitare EL pericolo dell'occupazion miLitar de Roma; per la Repubblica francese firmano EL generale in capo (Napoleone) Bonaparte, comandante dell’armata d’Italia, e l’incaricato d’affari della Francia in Italia EL cittadino (François) Cacault (cfr. documento). Napoleone ne dà comunicazione a Pio VI con lettera consegnata dal suo aiutante di campo, mentre EL card. Mattei scrive al Segretario di Stato: «Roma è salva, e salva la religione, ad onta di grandissimi sacrifici che si sono fatti».
EL
" vae victis "
tuonato da Napoleone, costrinse i rappresentanti del Papa a considerare la dura realtà della situazione.
Le disposizioni contenute nei 26 articoli del Trattato, prevedevano anzitutto che EL Papa ( Pio VI ) versasse 15 mILioni oltre i 16 che doveva pagare come dai Patti dELLE RESA DI Bologna (1796). Inoltre, che consegnasse importanti capolavori e preziosi manoscritti; che deplorasse l’assassinio di BasvILle e sborsasse un indennità di 300.000 lire ai danneggiati.
Sul piano politico e mILitare, i francesi esigevano dal Papa la cessione del Contado Venassino e Avignone; la cessione delle Legazioni di Bologna, di Ferrara e di Romagna; la cessione di Ancona fino alla conclusione della pace e lo scioglimento dell’esercito pontificio. Enormi furono i danni specie ai beni culturali delle Marche e di tutto lo Stato Pontificio.
Per la prima volta nella storia, IL Papa era costretto a cedere una parte del Patrimonio di San Pietro.
Questo accadeva, come detto, EL
19 febrar 1797.
EL trattato è costituito da 26 articoli.
Per assicurare paix, amitié et bonne intelligence tra Pio VI e la Repubblica francese
(art. 1),
EL papa ( Pio VI ) si obbliga a recedere da qualunque accession, patente ou secrette con i nemici della Francia
(art. 2).
Vascelli da guerra e corsari nemici della Francia non possono approdare nello Stato pontificio
(art. 4).
EL papa ( Pio VI ) si impegna a rinunziare ad ogni diritto su Avignone e sul contado Venassino
(art. 6),
nonché sulle legazioni di Bologna, Ferrara e Romagna
(art. 7).
Prima del 5 marzo 1797 (avant le 15 du mois de ventôse courant) Pio VI avrebbe pagato 15 miLioni di lire tornesi di Francia in conto dei 16 che doveva ancora versare secondo.
(art. 9)
dell’armistizio di Bologna: per soddisfare completamente a quest’ultimo impegno, EL papa ( Pio VI ) avrebbe fornito all’esercito francese 800 chevaux de trait, des boeufs et des bufles et autres objets produits du territoire de l’Église
(art. 10?11).
In più, a titolo di nuova contribuzione, EL papa ( Pio VI ) avrebbe versato altri 15 mELioni en numeraire, diamants ou autres valeur: 10 entro EL mese di marzo e 5 entro APRIL del 1797
(art. 12).
I manoscritti e le opere d’arte ancora da consegnare a tenore dell’armistizio di Bologna sarebbero stati restituiti al più presto
(art. 13).
La Francia si impegna a cedere i suoi diritti sulle fondazioni pie in Roma e a Loreto
(art. 17).
EL papa ( Pio VI ) avrebbe liberato i prigionieri politici e quelli di guerra (art. 19,20),
accordando alla Repubblica francese la clausola della nazione più
favorita
(art. 21).
Pio VI ratifica EL trattato di Tolentino EL
24 febbraio 1797, ordinando a mons. Gaetano Marini di riporne l’originale e una copia nell’Archivio di Castel S. Angelo.
“LIMPERATORE AUSTRIACO ... CONSERVAVA LA SUA COSTANZA INAMOVIBILE DI CONTINUARE LA GUERRA PER CUI TUTTI I TRONI GLI DOVRANNO O L’ESISTENZA ,O LA DESTRUZIONE ,INCITATA E SOSTENUTA DAGLI INGLESI” (17) . COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO
IL NOBILE HOMO N.H. MARIN PRIULI ( COMADANTE MILITARE VENETO DELLA PIAZZA DI VERONA ndr )GIA’NOMINATO PODESTA’ E VICE-CAPITANO DI VERONA DAL 1975 , NEL
FEBBRAIO 1797, DA LE DIMISSIONI E VIENE SOSTITUITO CON ALVISE CONTARINI. (18) COSI’ ANTONIO MAFFEI
EL CONTE ROCCO SANFERMO ERA SEGRETARIO PRESSO L’AUTORITA’ VENEZIANA IN VERONA. PASSO’ INCOLUME ATTRAVERSO LA TEMPESTA RIVOLUZIONARIA (19) . COSI’ NICOLA CAVEDINI
EL CONTE BARTOLOMEI GIULIARI ERA CON L’EMELEI PROVVEDITORE DI COMUN DELLA CITTA’ DI VERONA LA PIASE’ ALTA CARICA CITTADINA.(20) COSI’ NICOLA CAVEDINI
SECONDO ANTONIO MAFFEI E’ TROPPO SOSPETTA E LA CONDOTTA DEL PROVVEDITORE FRANCESCO BATTAIA A BRESCIA , E LA CADUTA SENZA COLPO FERIRE IN MANO DI POCHI GIACOBINI , PER NON ESSER TACCIATO DI TRADIMENTO. (22) COSI’ ANTONIO MAFFEI
Ma VEN FIRMA’ EL TRATATO TOLENTINO – VIZIN RECANATI MACERATA - TRA DELEGAZION DEL PAPA E NAPOLEON FRANCIA
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MARZO 1797
Le provocazioni francesi e giacobine per sollevareBergamo, EL
12/13 marzo 1797,.
Maffei Antonio (discendente di Scipione ?) ricorda in un su manoscrito de esar rientrà a Verona dalla laguna , pochi giorni prima del
12 marzo 1797. (21) COSITA NICOLA CAVEDINI
Documento in francese tratto dall’archivio di Stato di Venezia e tradotto da originale da Renato De Paoli
1797 le 27 florial
(16 marzo 1797) 23
Art.
tra la repubblica Francese e quella di Venezia
Articolo primo
La repubblica Francese e quella di Venezia s’intendono per i loro rispetivi differenti territori
Art.secondo
La repubblica di Venezia verserà nelle casse per pagare l’armata Italiana , tre mILioni Jurnois en in numeraire, favorire un mILione nel mese di Praizial prossimo, un secondo mILione nel mese di Mesidor, e EL terzo mILione durante EL governo provvisorio sarà interamente organizzato.
art. terzo
La repubblica Veneta fornirà per EL valore di altri tre mILioni per noi in CORVETTE, cordaggio, argres, e altri oggetti necessari alla marina ....
art. quarto
La Rep.Veneta fornirà in altre tre VASCELLI dI LEGNO e di fregate in buono stato armate d’equipaggio e di tutto EL necessario SENZA comprendere l’equipaggio.... la medicazione della repubblica francese PER METAR FINE prontamente A le
differenze pervenute da quella di Venezia e dalla reggenza di Algeri.
art. quinto
....
Infine per la resa convenuta a favore del mondo La repubblica Francese , per mezzo le citojen Bonaparte, generale in capo dell’armata d’Italia e parte le cittadino Lallemant ministro plenipotenziario della Repubblica presso quella di Venezia a nome del direttorio esecutivo.
...............
Scritto e sottoscritto a MILano le Vignal sept floreal au cinquime del la Republique Francaise (
16 marzo 1797 V. el)
Francesco Dona’
Leonardo Zuffiniani
Alocce Mocenigo
Bonaparte
// Lallement
..............
altro documento ARCHIVIO STATO VENEXIA ASVE
Trattato di pace tra la repubblica veneta e la repubblica francese.
EL Direttorio esecutivo della repubblica francese e tra EL Gran consiglio della repubblica di Venzia vogliono ristabILire tra di loro l’armonia e le buon intelligenze che regnano dentro di loro esse Condividono gli art, successivi.
Art. primo
Cessino le ostILità tra la repubblica francese e la repubblica di Francia
art. secondo
EL Gran consiglio di Venezia non pretenderà nulla dai francesi rinuncia
del governo dovrà abdicare...
EL nuovo governo garantirà la detta pubblica nazione...
art. terzo
Venezia fornirà una divisione di truppe per mantenere l’ordine pubblico
art. quarto
quando Venezia dichiarerà di non aver bisogno di assistenza libereremo EL territorio
articolo quinto
EL primo fare del Governo provvisorio sarà di far terminar i procesi degli inquisiti Loro e dei comandanti del forte di Lida prevenuti di essere gli autori e istigatori dell pasque Veronesi e de gli assassini commessi nella porte di Venezia EL defavourea dERIMAR queti fatti nella maniera più conveninte alle più SatisfANTE per EL Governo Francese
Art. Sesto
EL Direttorio esecutivo attraverso l’organo del generale in capo all’armata accorda ...la messa in libertà dei prigionieri
daranno esecuzione a Venezia
Scritto e sottoscritto a MILano le Vignal sette floreal au quinto del la Republique Francaise
(16 marzo 1797 V. el)
Francesco Dona
Leonardo Zuffiniani
Alocce Mocenigo
Bonaparte
// Lallement
vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
altro documento ARCHIVIO STATO VENEXIA ASVE
Trattato di pace tra la repubblica veneta e la repubblica francese.
EL Direttorio esecutivo della repubblica francese e tra EL Gran consiglio della repubblica di Venzia vogliono ristabILire tra di loro l’armonia e le buon intelligenze che regnano dentro di loro esse Condividono gli art, successivi.
Art. primo
Cessino le ostILità tra la repubblica francese e la repubblica di Francia
art. secondo
EL Gran consiglio di Venezia non pretenderà nulla dai francesi rinuncia
del governo dovrà abdicare...
EL nuovo governo garantirà la detta pubblica nazione...
art. terzo
Venezia fornirà una divisione di truppe per mantenere l’ordine pubblico
art. quarto
quando Venezia dichiarerà di non aver bisogno di assistenza libereremo EL territorio
articolo quinto
EL primo fare del Governo provvisorio sarà di far terminar i procesi degli inquisiti Loro e dei comandanti del forte di Lida prevenuti di essere gli autori e istigatori dell pasque Veronesi e de gli assassini commessi nella porte di Venezia EL defavourea dERIMAR queti fatti nella maniera più conveninte alle più SatisfANTE per EL Governo Francese
Art. Sesto
EL Direttorio esecutivo attraverso l’organo del generale in capo all’armata accorda ...la messa in libertà dei prigionieri
daranno esecuzione a Venezia
Scritto e sottoscritto a MILano le Vignal sette floreal au quinto del la Republique Francaise
(16 marzo 1797 V. el)
Francesco Dona
Leonardo Zuffiniani
Alocce Mocenigo
Bonaparte
// Lallement
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TRA LA REP. VENETA E LE TRUPPE FRANCESI CHE OCCUPANO MILano
16 MARZO 1797
C’è UN ACCORDO.
ratificare questo accordo per la Repubblica di Venezia vorrebbe dire , l’alleanza con la Francia ma ciò vul dire -
: “discesa in guerra contro gli Asburgo e contro gli Inglesi”.
Verona EL sedESE APRIL mELlesettecentonovanta , domenica di Pasqua , i francesi erano riusciti a disarmare i contadini della Valpolicella che, sotto EL comando del Conte Perez , presidiavano la strada. Quando si seppe dell’accaduto a Verona , si decise d’inviare un reparto in località Ca di Capri, sulla medesima via , ma molto più vicino alla città, per sbarrare EL passo ad un eventuale avanzata dei giacobini lombardi.
EL Conte Francesco EmELj s’offrì di comandare le truppe, che BevILacqua si era rifiutato di comandare.
Vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
BONAPARTE .... PARTI’ VERSO IL PIAVE E SI RIMARCO’ PASSANDO DA VICENZA , CHE NON VOLLE VEDERE IL PUBBLICO VENETO RAPPRESENTANTE , MA SOLO I DEPUTATI DELLA CITTA’, PER PER RINGRAZIARLI DELLE CURE , PER APPROVIGIONARE I SUOI SOLDATI , ASSICURANDOLI , CHE QUESTA SAREBBE L’ULTIMA VOLTA , CHE AVREBBE AVUTI TANTI DISTURBI.24 COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO.
VVVVVVVVVVVVV
16 mazo 1797
EL sedici marzo, nella giornata del Tagliamento , Napoleone aveva costretto l’esercito cesareo comandato dall’Arciduca Carlo alla ritirata (25) . (Questo era quanto si era concordato a Tolentino tra Papa, ( Pio VI ) Re Roma, e Imperatore del Sacro Romano Impero , circa la spartizione dell’eredita’ del Patriarcato di AquiLeia avvenuta nel 1752, poiche si dicuteva anche dell’antica indipendenza delle Lagune e di vincoli con la “(terra ferma) = tera ferma' con pali e uce.”” ovvero le Isole Sparse. Napoleone doveva concludere l’accordo molto vantaggioso con l’Imperatore D’Austria e del Sacro Romano Impero , ricordiamolo, con cui per altro l’Austria era in guerra. Le trattative per la sottoscrizione del trattato, si dovevano svolgere su territorio austriaco molto vicino a Vienna . Quindi Napoleone, fa finta di rincorrere l’esercito austriaco , che gli fa ala e lo lasa n’dar fin a quaranta chiLometri da Viena.n.d.r.)
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Le provocazioni per sollevare
Brescia
17 / 18 marzo 1797, furono pianificate da Landrieux.
Vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
18 mazo 1797
El disdoto marzo miLe setezentonovantasete,( diciotto marzo miLlesettecentonovantasette). El General Napoleone Bonaparte dà l’ordine al general francese Bernadotte, de n’dar drento in Udine e nela stesa giornada de ocupar Palmanova piazeforti dela Republica Veneta (26) (senza tirar na sciopetà parchè cusì era sta patuio).
20 marzo 1797
Isoal Venexia Palazzo ducale
discusse e
EL Senato Veneto, e votò la Ducale della “assoluta difesa” di Verona, e arruolamento in massa di Verona e del so territorio (27) , comprese: anca dele Isole spampine’ Tion,Tartaro, Tregnon, Sanoa, Menago, Lavegno, alzare, Torazo,Frata, Gua’ ,coi tre quarti dei Senatori a favore. (28)
20 marzo 1797
e’ datata la nota firmata da tutti i maggiorenti di Verona e inviata al Generale Balland, commandante delle truppe francesi in Verona, ove si ribadiva la fedeltà della città e territorio al legittimo sovrano che era la Republica Venexia (29)
21 marzo 1797
El General Napoleone Bonaparte dà l’ordine al general francese Bernadotte, de n’dar drento in Gorizia e al General Masena francese,vegnea dato l’odine de n’dar avanti oltre el Tarvisio, e n’dar drento la Carinzia. I va drento i confini de l’imperator d’Austria S.R.I. senza nesuna resistenza 30 (senza tirar na sciopetà).
EL
22 marzo1797
Andrea Erizzo nominato provveditore straordinario (REP VENETA) viene inviato a VICENZA, con competenza anche su Padova, Rovigo, Bassano. (impentrate lettere 2006 dice bagnara alla biblioteca la vigna vi vicenza ).
22 marzo1797
EL senato Veneto conferma la ducale di due giorni prima 31
L’INTRIGO DI N.H.ERIZZO (32) A VICENZA CON EL CONTE ROCCO SANFERMO?
EL General Estraordinario N. H. Erizo, "che puzzava di Giacobinismo" (33) scrive Ignazio Menin .
Battagia fa na relazion disperà insieme al CONTE ROCCO Sanfermo (SEGRETARIO PRESSO L’AUTORITA’ VENEZIANA IN VERONA (34) che è a Venezia e interviene al senato e per essa (favorendo i francesi).
Così EL senato veneziano fa un’altra ducale dove con 118 voti a favore e 80 contrari prescrive a Erizzo di ”mantenere EL buon ordine e prevenire e ripulsare gli arditi attentati de facinorosi che venissero a turbarlo” ”senza esporre codesti fedelissimi sudditi a un certo sacrificio” ”sempre che (non vi fosse ) per parte dei Francesi un’attiva cooperazione” “difesa prudente”. Si eccita “Andrea Dolfin” ex ambasciatore e propone:
a)legarsi alla Francia di cui le forze di tanto prevalgono sulle altre Potenze,
b) consolidare EL rapporto con la (terra ferma) = tera ferma' con pali e uce..
c) Verificare EL piano del immaginato e scritto di commissione pubblica dal fu Marchese (Scipione ??) Maffei, (ATTENZIONE C’E ‘ ANCHE Maffei Antonio discendente di Scipione ?)cioè l’associazione di individui delle provincie della Terra Ferma al Governo della Repubblica” (35) . Voleva Scipione Maffei (ATTENZIONE C’E ‘ ANCHE Maffei ANTONIO discendente DI SCIPIONE ?)
che si modificasse la costituzione ma Dona' Piero portavoce dei savi moderati fa respingere la proposta. (36)
LA QUESTIONE DELL’INSERIMENTO DEGLI ASSOCIATI DI (terra ferma) = tera ferma' con pali e uce. NEL GOVERNO.MODIFICA COSTITUZIONALE.proposta da (Scipione - o Antonio ?) Maffei (attenzion ghe anca so discendente Antonio).
22 marzo 1797
La maggioranza dei savi deluse EL Senato “nella esecuzione “di un decreto “essenziale” , ma di una ancora più essenziale linea politica in quanto non diede alcun seguito dell’”eccitamento”di Dolfin che ad un invito di Ruzzini , anch’esso approvato dal Senato, di “diLatare” le commissioni , di cui erano stati muniti sette giorni prima Pesaro e Corner “per tentare un maneggio al generale Bonaparte”, e pure accettando la modifica costituzionale (37) .
23 marzo 1797
ANTONIO Maffei (38) parte da Verona par n’dar a Valegio sul Mincio, par metar in armi el popolo (39) .
24 marzo 1797
EL savio Pesaro incontra Bonaparte a Gorizia, e lascia cadere EL suggerimento del generale che la Repubblica Veneta imitasse EL Re di Sardegna (si era alla vigiLia della conclusione di una allenaza difensiva tra la Francia e lo Stato sabaudo).
EL Generale Bonaparte si era coperto le spalle per non esporsi a rischi nell'avanzata verso Vienna.
Pesaro riprese EL controllo della situazione mente, o non sa quando dice: “che col denaro si abbia di recuperar le provincie perdute, non alterar EL governo, e aver la nostra tranquiLlita’” (40)
24 MARZO 1797
DA VERONA PARTE UN DISPACCIO (CON ALLEGATI ) DI BATTAGIA E CONTARINI AL SENATO VENETO (ARCHIVIO STATO VENEZIA SENATO . DISPACCI . PROVVEDITORI GENERALI IN TERRA FERMA’ FILZA 237 QUESTO MATERIALE E’ STATO RIPRODOTTO DA C.TENTORI IN RACCOLTA CRONOLOGICA RAGIONATA II, PP. 42. 43 )
IN VERONA SONO ORGANIZZATE VENTI PATTUGLIE VIENE CREATO UN UFFICIO DI SORVEGLIANZA, MOBILITAZIONE LEGITTIMISTA SOTTO LE BANDIERE DI SAN MARCO, CHE SCHIERA DECINE DI MIGLIAIA DI CONTADINI.(41) COSITA PIERO DAL NEGRO.
25 MARZO 1797
DAL VERONESE PARTE LA LETTERA ANONIMA CUSTODITA ALLA BIBLIOTECA QUERINI STAMPALIA, ms.it. cl.IV. 534 (=853), fascicolo VI, cc.n.n. attesta che C’ERA CAVALLERIA, POCA, MASSE DI VOLONTARI, (CENIDE + MILIZIE CONTADINE) CHE GA AVU’ I COMISARI POLITICI NEI RAPRESENTANTI VENEZIANI ADOTTARONO LA COCARDA GIALLO BLU LA GLORIOSA INSEGNA DEL VENETO GOVERNO”(42) .
DOGALE DEL
28 MARZO 1797
APROVA’ DAL SENATO EL
30 MARZO 1797.
NOMINA DE BATTAGIA E A CAPITANO DE VERONA ALVISE I° CONTARINI
IN ARCHIVIO STATO VENEZIA : SENATO MILITAR TERA FERMA’ FILZA 43
29 MARZO 1797
DISPACCI AI RETTORI DI VERONA b 119, DISPACCIO 29 MARZO 1797
“IL NOTO GIOVANE” (E’ SENZA DUBBIO MALENZA) , IL QUALE ANCHE IN ALTRI NUMEROSI DISPACCI CHE INEQUIVOCABILMENTE A LUI SI RIFERISCONO , VIENE NELLO STESSO MODO PRUDENTEMENTE INDICATO .
NON DI UN GIACOBINO PENTITO QUINDI SI TRATTA , COME AVEVA UN PO’ FANTASTICATO PERINI, MA UN VERO E PROPRIO AGENTE SEGRETO DEL CONTROSPIONAGGIO VENEZIANO, CHE POCHI GIORNI DOPO , CADUTA LA SERENISSIMA E ARRESASI VERONA , PAGHERA’ CON IL PREZZO DELLA VITA LA FEDELTA’ ALLA SUA PATRIA E AL LEGITTIMO GOVERNO, VITTIMA QUASI SCONTATA ASSIEME AGLI ALTRI PROTAGONISTI DELLA DIFESA DI VERONA, DELL’IMPLACABILE ED INGENEROSA VENDETTA GIACOBINA .
VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV
EL
Aprile 1797
Tutti i Popoli di San Marco intanto, ma specialmente i Veronesi i Vicentini e i Padovani potevano a piacimento portar qualunque sorta d'armi da fuoco , e da taglio , perfino Religiosi , e i fanciulli. Così si apre la cronaca di aprile 1797 d' Ignazio Menin, in "Breve Storico Compendio della Guerra d'Italia dell'anno 1796 - 1797 a pagina 102 edito nel 1997 dalla Biblioteca Civica di Verona stampato dalla Tipografia Ambrosini a Cologna Veneta (VR).
Si consumavano in quei giorni gli ultimi giorni della Serenissima. I francesi erano in Verona in coabitazione con i Veneti, mentre il Generale Laudon sbaragliava i Francese vicino alla Madonna della Corona (sempre giurisdizione della repubblica Veneta), e i Francesi si ritirarono in Mantova.Anche Legnago Porto e la sua piazza militare era tenuta dai Francesi e dai Veneti neutrali. Movimenti di truppe : da Venezia a Verona arrivano 1300 schiavoni. Il giorno 10 aprile Il Principe Austriaco Carlo astutamente si ritira in Vienna e i Francesi credendo nella ritirata degli Austriaci arrivano a prendere Graz ultima città a difesa di Vienna. Mancavano solo 40 miglia a Vienna.
1 APRIL 1797
EL senato Veneto boccia la ratifica del trattato del 16 marzo a prima firma: Francesco Dona’ e Bonaparte.
La proposta è di non aderire al trattato sottoscritto EL 16 marzo 1797 e con 109 foti a favore e 66 contro, EL Senato della Repubblica Veneta lo respinge.
Pesaro
Francesco Donà i termini del baratto.
complicità politico mILitare che secondo EL miope procurator avrebbero rimesso le cose a posto nella Repubblica.
EL primo de aprIL mILesetezentonovantasete, riva a Graz, capomandamento dela Stiria, in Austria a 40 CHILometri da Vienea =Vinbona, el general Napoleo Bonaparte, e li piaza el so quartier general (44) . Dae li va vanti ancora, piasè vizin a Viena.
Vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
La diversa reazione del personale politico - mILitar - diplomatico - Veneziano aveva consentito la vILoazione della neutralita’ della Repubblica Veneta , conseguente l’invasione di Bergamo e Brescia che erano le prime città invase ufficialmente dai Francesi e si manifesta la complicità di una parte del gruppo dirigente Veneto incapace di tutelare i suoi sudditi, ovvero complice con gli invasori.
Battaja: MAFFEI EL LE CONDANA TRADITOR (45)
,
Rocco Sanfermo (46) ,TRADITOR ANCA LU. SENTI COSA EL SCRIVE A SO DESCAPITO:”SI E’ PREVEDUTO L’ORRORE DELLE CONSEGUENZE CHE DERIVAR NE POTEVANO . IO SONO VOLATO A VENEZIA . VV. EE. HANNO TOLLERATO CHE IN PIENO CONSIGLIO DI STATO LORO ESPONESSI LA SITUAZIONE DELLE COSE . LA HO RAPPRESENTATA CON QUEL CANDORE CHE CONVENIVA AD UN UOMO D’ONORE ; FECI CONOSCERE LA CERTEZZA E LA INUTILITA’ DI UN SACRIFICIO , CHE IL PRINCIPE NE’ POTEVA , NE’ DOVEVA RIPETERLO DAI SUDDITI FEDELI; DIMOSTRAI NON ESSERVI LA MINIMA FORZA NELLA REPUBBLICA PER APPOGGIARLI, ED OSAI PERSINO DI RICORDARE DI NUOVO, PER NOME DEGLI ECC.MI BATTAIA E CONTARINI , CHE QUANDO LE COSE FOSSERO AD UNO STRETTO CONTATTO , CONVENIVA CHE DA VV. EE. SI ESERCITASSE L’ATTO IL PIU’ LUMINOSO DELLA SOVRANITA’ , RETRIBUENDO LA FEDE DELLA CITTA’, LASCIANDOLA IN LIBERTA’ DI DISPORRE DA SE’ MEDESIMA”47 , IN R. SANFERMO , LETTERA NEL CASTELLO DI SAN FELICE...., PP.12,13 COSITA ANTONIO MAFFEI
Erizzo,CONDANA’ TRADITOR DA IGNAZIO MENIN.
Al posto de Batagia (ch’e le scapa’ o el sa dimeso ) vien eleto proveditor Straordinario a Verona Giuseppe Giovannelli, inveze a Giustignan RECANATI (48) G’HE STA DATO L’INCARICO DE PROVEDITOR STRAORDINARIO PAR EL FRIULI , AL BELLUNESE, E AL TREVISAN.(49)
Una prova della complicità con gli invasori di una parte del gruppo dirigente golpista , in quanto le armi “comprate e mantenute con EL sangue “ dalle Isole Sparse erano state concentrate a Venezia e disperse nella LAGUNA “per difendere EL governo” con sbalordimento 50 delle Isole Sparse stesse.EL Senato Veneziano fu tenuto “più volte all’oscuro del vero genuino andamento degli affari” e “deluso più volte nella esecuzione dei suoi più essenziali decreti”51
Le proposte erano due:
Pisani, difesa prudente;
Angelo I, Giustinian, Recanati, e molti altri senatori , difesa assoluta e rivolta anche contro i francesi, .
Marc’antoni Michiel propone di votare la ducale per la rivolta contro i francesi ma essa viene respinta.
TUTTI I POPOLI DI SAN MARCO INTANTO, MA SPECIALMENTE I VERONESI, VICENTINI, E PADOVANI POTEVANO A PIACIMENTO PORTAR QUALUNQUE SORTA D’ARMI DA FUOCO, E DA TAGLIO, PERFINO I RELIGIOSI E I FANCIULLI.
EL FEDEL GENERAL AUSTRIACO LAUDON SCONFISSE I FRANCESI E SBARAGLIO’ LORO EL CAMPO NELLA BATTAGLIA DELLA VICINO ALLA MADONNA DELLA CORONA, AVENDONE UCCISI E FERITI MOLTI DI SOLDATI FRANCESI AVANZO’ FINO A PERI , E I SOLDATI FRANCESI SI RITIRARONO PRECIPITOSAMENTE IN RITIRATA A MANTOA.(52)
A LEGNAGO I SOLDA’ FRANCESI I’A’ MESO UN CANON A MITRAGLIA CARGO CON LA MICIA IMPIZA’ NEL GIORNO DEL MARCA’ DEI OTO, E LE CIACOLE SA MESO IN MOVIMENTO , E POCO GHE MANCA’ , CHE SUCEDESE UN QUALCHE MASCACRO (53) .
“....SU TUTTE LE STRADE PRINCIPALI DA MANTOVA A LEGNAGO DA BASSANO A VERONA , NOI (FRANCESI) ABBIAMO PIU’ DI DUECENTO UOMINI ASSASSINATI “(54)
EL GENERAL L. BALLAN, E EL COMANDANTE DE LA PIAZA DEI SOLDA’ FRANCESI VEDENDO TANTE (E)MOZION NEL POPOLO VERONESE , I’NDAVA A MAGNAR E ADORMIR (AL RIPARO) NE I SO CASTEI, PAR PAURA DE ESAR VELENE’, O COPE’ FIN CHE I DORMEA , E I SA ARMA’ PAR BEN , E I SA PROVEDU’ DA MAGNAR, LEGNA E MUNIZION, PARCHE I’A’ PREVISTO QUEL CHE DOPO E SUCESO.
DA VENEZIA E CAPITA’ A TOMBETTA , VIZIN A VERONA , OTOZENTO SCHIAVONI, E ZINQUEZENTO AL PORTO SAN PANCRAZIO.
SE CONTINUA A TEGNER CON PARIGI E LA FRANCIA LA PAROLA DELA NEUTRALITA’ DISARMA’. VENEZIA RAFFORZA LE DIFESE DELLA CAPITALE E DELLE ISOLE SPARSE NEL BRESCIAN E NEL BERGAMASCO. (55)
EL COMANDO DELE TRUPPE DI SAN MARCO BATTAJA EL GHE LO AFIDA AL VECIO COMANDE’ DINADAMO NOGAROLA, UN CONTE VERONESE AL SERVIZIO DELL’ELETORE DI BAVIERA.(56)
NAPOLEONE BONAPARTE “S’INCAMMINO’ ESSO FINO NEL SENO DELLA GERMANIA , PER CERCARVI , COME DICEVA , LA PACE. L’ARCIDUCA (D’ASBURGO) FRAMMETTENDO POCHE RESISTENZE , SI RITIRO’ SEMPRE , SINO A 40 LEGHE DISTANTE DA VIENNA” (57) . COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO
5 APRILE 1797
NAPOLEONE AVVERTE IL DIRETTORIO DE PARIGI CHE L’ERA PRONTO A A DISTRUGGERE VENEZIA.(58)
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7 APRIL 1797
Da Graz , capomandamento dela Stiria, in Austria a 40 cHILometri da Vienea =Vinbona, el general Napoleo Bonaparte, in doe el piaza el so quartier general59 va vanti ancora, piasè vizin a Viena, verso matina (60) .El sete de aprIL riva a Lioben (61) a ( 176 chILometri dala capitale asburgica (62) , (forsi Cavedini el vol dire che la capital dei Asburgo no le mia Viena ma l’è n’antra forsi Judenburg,?! atenzioN che no le mia un particolar da poco)63 scrive Nicola Cavedini, )
(40 miglia (64) Scrive Ignazio Menin CONFERMA ANCHE OTTAVIA N EGRI VELO (65) chi si sbaglia? Forsi nesun, uno dise na roba e chelaLtrO n’antra.
FIRMA UN ARMISTIZIO A JUDENBURG (66) .
NAPOLEONE BONAPARTE GENERAL DE CORPO D’ARMATA FRANCESE SOTTO EL DIRETORIO FRANCESE DE PARIGI
NAPOLEONE BONAPARTE GENERAL DE CORPO D’ARMATA FRANCESE SOTTO EL DIRETORIO FRANCESE DE PARIGI, (EL SA DATO LA CARICA) SI AUTOINVESTI’ DEI POTERI DI PLENIPOTENZIARIO E INTAVOLO’LE TRATTATIVE DI PACE CON I RAPPRESENTANTI DELL’IMPERO , EL MARCHESE DEL GALLO ED EL GENRALE MERVELDT (67) .
EL MARCHESE DEL GALO E EL GENERAL MERVELDT , AVEVANO RICEVUTO L’ORDINE PERENTORIO DAL CANCELLIERE AUSTRIACO ,BARONE VON THUGUT (FIGLIO DI UN BARCAROLO DI LINZ , CHE PER IL SUO TALENTO ERA GIUNTO FIN ALLA PIU’ ALTA CARICA DELLA CORTE VIENNESE ) DI CONSEERVARE A TUTTI I COSTI L’INTEGRITA’ DELL’IMPERO .(68) (I GAVEA L’ORDINE SPOTICO DE CONSERVAR A TUTI I COSTI EL SACRO ROMANO IMPERO)
7 APRILE 1797
CONFEZIONATO IL
5 DI APRILE 1797
“L’APOCRIFO MANIFESTO BATTAGIA” CON DATA
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9 APRILE 1797
NAPOLEONE ORDINA AL GENERALE CHARLES-EDOUARD KILMAINE IL COMANDANTE MILITARE DELLA LOMBARDIA, DI ORGANIZZARE ANCHE A VERONA, , PADOVA, TREVISO, E BASSANO “UNE MUNICIPLAITE’ PARMI LES PRINCIPAUX CITOYENS” E AFFIDO’ ALL’AIUTANTE DI CAMPO L’INCARICO ANDOCHE JUNOT L’INCARICO DI PRESENTARE AL DOGE (LO FARA’ IL 15 APRILE DAVANTI AL PIEN COLLEGIO) UN ULTIMATUM , CHE IMPONEVA AL DOGE UNA SPIEGAZIONE CATEGORICA ENTRO 12 ORE,” DI DECIDERE , SE VENEZIA SI CONSIDERAVA IN PACE O IN GUERRA CON LA FRANCIA . NEL PRIMO CASO IL SENATO DOVEVA DISARMARE I CONTADINI, LIBERARE I PATRIOTI FILOFRANCESI CHE ERANO STATI IMPRIGIONATI IN SEGUITO ALLE VICENDE BELLICHE (A SALO NE ERANO STATI CATTURATI TRECENTO) O PER MOTIVI POLITICI LA MEDIAZIONE DELLA REPUBBLICA DI FRANCIA79
SU LE TRACE DE IGNAZIO MENIN, OTTAVIA NEGRI VELO MONTANARI,PITRO DAL NEGRO,GIGIO ZANON, DORIA, MAFFEI, CAVEDINI, AGNOLI.
7 de aprIL 1797 mILesetezentonovantasete
NEI AMENI GIARDINI DEL CASTEL DE ECKENWALD, VIZIN A LIOBEN NAPOLEONE , DECISO A METAR SU LA TOLA I TRATATI E I NEGOZI E I AFARI PAR QUEL CHE BISOGNAVA FAR IN CAMPO MILITAR , PARCHE’ L’ERA DISTANTE DALE RETROVIE (70) , MA L’ERA IN VIA’ FAR N’ANTRO IMBROIO, SENZA ESAR CUERTO DA PARIGI E DALA FRANCIA.
METENDOSI IN MANEGI TRA ROMA VIENA E E LA REPUBLICA VENEXA ,
VENDENDO QUEL CHE NO GAVEA GNANCORA CROMPA’ MA SAVEA CHE PODEA CROMPAR. MA CHE SAVEA PODER CIAPAR CON LA COMPLICITA’ DE STE DO NAZION. NAPOLEON DA TOLENTIN IN DOPO EL DEVENTA’ PAR EL 1797 E EL 1798 POLITICO - MILITAR. CONCLUDAR LA PACE CON FASEA N’DAR SU LA SO REPUTAZION. NE LE SO MAN E NE LA SO TESTA (E IN QUELA DE TUTA LA DIPLOMAZIA FRANCESE, PONTIFICIA, VENETA, INGLESE, AUSTRIACA,SPAGNOLA) EL SAVEA FATO LA DOMANDA E NESUN SE DAVA RISPOSTA SE CONVEGNEA : CEDAR , LA RIVA ZANCA DEL RENO (71) . (ATENTI CHE GHE NE DU DE RENO: UNO NELE FIANDRE CONFIN ANTICO TRA FRANCIA E GERMANIA-AUSTRIA- S.R.I. E UNO TORNO FALSINA) A TOLENTINO . EL DUBIO L’ERA: O CEDAR I PAESI BASSI AUSTRIACI , O LA LOMABARDIA , O LA GUERA72 (ATENZION ALE ISOLE SPAMPINE’ NEL MENAGO AZANCA DEL RENO!?)
ATENTI EL ZUGO DE PAROLE. ATENTI I FURBI,UNO SCRIVE E PARLA DEL RENO QUEL CHE GHE’ L’A PAR ARIA, E CHE L’ALTRO PARLA DE SPARE’ LEGNAGOA ZANCA DEL RENO.
CAVEDINI DISE:”NAPOLEONE PENSAVA PROBABILMENTE ALLA COSTITUZION DE NA REPUBLICA RIVOLUZIONARIA DEL NORD , COME BASE DE LA SO FUTURA POTENZA, FIN CHE I PLENIPOTENZIARI DE L’IMPERATORE ASBURGO FRANCESCO II, MARITO DELL’IMPERATRICE MARIA TERESA DI BORBONE , DOVENDO SCONTAR UN PREZO PAR LA SCONFITA MILITAR CHE NO GHE STA, I SE DECIDEA PAR CIAVARSE VIA LA REPUBLICA VENETA
COSITA VIZINE E BELE PAR SLARGAR I DOMINI EREDITARI DE CASA D’AUSTRIA O ASBURGO. E ANCA COSITA I ‘ASBURGO I DEVENTAVA NA POTENZA DE OCEANO. E L’OCEANO ADRIATICO UN OCEANO AUSTRIACO73 “COSITA NICOLA CAVEDINI.
“IVI NON SI SA SE PER BATTAGLIE , O PER POSIZIONE , O PER MANEGGI, O LATRO, CERTO E’ CHE QUESTO PUNTO E’ STATO SEMPRE COPERTO DA UN GRAN MISTERO, QUANTO NEI FRANCESI QUANTO NEI TEDESCHI : SI CONCHIUSE CERTAMENTE QUANDO MENO SI CREDEVA LA PACE A LEOBEN AI
17 D’APRILE, CUI SI VOLLE IN SEGUITO CHIAMARE I PRELIMINARI DI LEOBEN.74 ”COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO
Na prima parte saria sta fata saver e publicà subito. Altri articoli , inveze cuei che scotava e delicati, DOVEA RESTAR SECRETI FIN ALA CONCLUSION , QUAELA CHE DOVEA FINIR L’AFAR.
L’
ART.I
“AMICIZIA E BUONA INTELLIGENZA TRA S.M. L’IMPERATORE , E LA REPUBBLICA FRANCESE....
ART.II
VERZE SU LA QUESTION IMPORTANTE ASE’ DEL CERIMONIAL: COME SZA’ NEL VECIO REGIME, ANCA ADESO EL SACRO ROMANO IMPERO EL GAVARIA DOVU’ , RISPETO ALA REPUBLICA FRANCESE , CONSIDERA’ EREDE DELA FRANCIA DEI BORBONI, LA PRECEDENZA ,” SUL RANGO , SU LE ETICHE.TE”ULTIMA EREDITA’ DELA COMANDO SORA TUTI DEL SACRO ROMAN IMPERIO SU OGNI ALTRA RE O COMANDANTE DEI CRISTIANI”
III ARTICOLO
NICOLA CAVEDINI NO LOSCRIVE E NO DISE GNENTE.
IV ARTICOLO
TRATA DE CEDAR EL BELGIO , IN CAMBIO DE L’ARTICOLO TRI CHE NO GHE RIPORTA’.RETICENTE CAVEDINI.
LA FRANCIA SE IMPEGAN A FORNIR DOPO AVER FIRMA’ E RATIFICA’ IN ULTIMA E FASENDO LA PACE, “ UN EQUO INDENNIZZO A.SUA MESTA’ IMPERATORE E RE75 ”.I’ARTICOLI SEGRETI I DEFINISE CON PRECISION COSA L’E’ STO “EQUO INDENNIZZO”. L’IMPERATOR D’AUSTRIA ASBURGO, RINUNCIA DE FATI AI SO STATI EREDITE’ A DRITA DE L’OIO: SARIA LA LOMBARDIA AUSTRIACA E LA PROVINCIA EX- VENETA DE BERGAMO, ALA CONDIZION D’AVER IN CAMBIO BRESIA TUTO EL VENETO PRPORIAMENTE DITO (LASANDO FORA EL DOGADO , SARIA LE ISOLE DE VENEZIA, E LA SO ANTICA ENDOLAGUNA) EL FRIULI, LA DALMAZIA E L’ISTRIA VENEZIANA (ART. I).
A VENEZIA VEGNEA DATE PAR INDENIZARLA PAR LE SO PERDITE LE LEGAZION EX - PONTIFICE DELA RAVENA, E FALSINA, CHE EL PAPA AVEA RINUNCIA’ COL TRATATO DE TOLENTINO.ART. IV76 .
ART.VI.
L’AUSTRIASE SICURAVA I FORTI DE BRESIA A SERA E EL CONFIN E PALMANOVA SUL CONFIN A SERA DEL FRIULI. E ANCA TUTE LE PIAZE E I CASTEI E I FORTI DE ARILICA, VERONA , LEGNAGO, MANTO.
VENEZIA NO VEGNEA SCANCELA’ MA RIDOTA DRENTOA LA SO LAGUNA ANTICA PRIMA DELA SO ESPANSION NEI SECOLI XIV E XV; E INVEZE IN CHEL MOMENTO N’DAVA DRENTO EL POSESO,CHE L’IMPERO ASBURGICO NO L’AVEA MAI FATO DE MANCO DE DOMANDAR DE OLTA.CONFRONTA A. GEATTI, NAPOLEONE BONAPARTE E IL TRATTATO DI CAMPOFORMIO DEL 1797, UDINE , ARTI GRAFICHE FRIULANE ED. 1989, PP. 101-118. CAVEDINI CONCLUDE DISENDO LE ROBE I’E’ NDA’ BENIN TE NALTRA MANIERA A A CAMPOFORMIO.77
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DA PROCESSO A NAPOLEONE FILIPPI EDITORE VENEZIA A CURA DI LUIGI GIGIO ZANON (2005) PAG. 56 - 57
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7 APRILE 1797
CONFEZIONATO IL
5 DI APRILE 1797
“L’APOCRIFO MANIFESTO BATTAGIA” CON DATA
22 MARZO 1797 “
DA UN COLLABORATORE DI LANDRIEUX CHE ECCITAVA I SUDDITI VENETI A PRENDERE LE ARMI CONTRO I FRANCESI.(69)
QUEL MANIFESTO SARA’ DIFFUSO IL 17 APRILE 1797
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10 APRIL 1797
NELA MATINA DEL IN DIESE I SA PRESENTA’ ALLA PORTA NOA, QUEI SCHIAVONI, CHE I’ERA A TOMBETA, E DOPO AVER SPETA’ TRE ORE A DISPOSIZION DEI SOLDA’ FRANCESI ,IN ZINQUE I’E’ N’DA’ DRENTO, E DOPO CHE I SOLDA’ FRANCESI I’A’ SARA’ LA PORTA , I SCHIAVONI VENEZIANI I’A’ CIAPA’ DE SORPRESA I SOLDA’ FRANCESI, TIRANDO FORA LE SPADE, E I GA FATO VERZAR LA PORTA DA NOVO E COSITA E’ NDA’ DRENTO ANCA CHIALTRI ZINQUE(O FORSI PIASE’).80
EL giorno
10 APRIL 1797
EL Principe Austriaco Carlo astutamente si ritira in Vienna e i Francesi credendo nella ritirata degli Austriaci arrivano a “prendere” Graz ultima città a difesa di Vienna. Mancavano solo 40 miglia a Vienna (81) .
11 APRILE 1797
DUCALI DESTINATE ALLA TERRA FERMA’ MENO BELLICOSE DELLE PRECEDENTI (82)
La notte dei ondese 11 , APRIL 1797 , vegnendo EL dodese , tuta Verona sa meso a ciacolar, e asè granda confusion, parchè se metea in armi i veronesi fELofrancesi. Par ogni contrada gh’era na grosa patuglia de cavalaria, e sgrafadori Veneti veneziani, che i butava par tera le porte de quei fiLofrancesi , che gh’era in lista, ciapandoghene tanti ma tanti i’è scapè nei castei che era in man ai francesi, che i difendea sti “teroristi”83 In lista g’inera piasè de zento e zinquanta, ma de segreti g’inera piasè de altri zento.84 SE GODEA I SOLDA’ FRANCESI PARCHE’ CREDEA DE N’DARA A ciavarghe (DETRONIZAR) L’IMPERATOR PARCHE’ L’ERA SOLO A QUARANTA MIGLIA E NO AVENDO DAVANTI PIU’ GNESUN OSTACOLO.Qua’ Ignazio Menin no savea dei acordi segreti par n’dar a tratar nela tana de l’Imperador, del Sacro Roman Impero con el lupo General Bonaparte.
12 APRIL 1797 era festa del patrono di Verona:San Zenon VIZIN A MINERBE PALEOALVEO ALPON FRATA GUA’
Viene diffuso un proclama nella Terra ferma della comune difesa nel tentativo di circoscrivere la mobilitazione.85
EL giorno
13 APRIL 1797
capitarono in Minerbe due miLa Francesi e mELle a San Zenon vizin Minerbe sx Adige.
EL giorno
14 APRIL 1797 (Venerdì Santo)
EL Principe Austriaco Carlo (Asburgo) circondò intorno a Graz l'esercito Francese e lo imbottigliò nella gola delle serrate montagne impedendogli la ritirata. Ottanta miLa soldati Francesi erano circondati senza speranza di poter uscire. (Ecco che viene avanti l'ipotesi che Napoleone l'abbia fatto apposta di imbottigliarsi perchè così in altra sede era stato concordato. Fu così che Napoleone (dopo gli accordi di tolentino, e poiché il gioco lo tenevano gli illuminati Inglesi che si servirono degli Asburgo ndr) potè trattare direttamente coi plenepotenziari Austriaci e fare mercato della Repubblica Veneta n.d.r.). Fu così che Napoleone a Lioben ( Leoboch) capitola e forma la Pace con l'Imperatore Francesco II d'Asburgo MARITO DELL’IMPERATRICE MARIA TERESA DI BORBONE. La pace della spartizione della Veneta Repubblica. Infatti al Generale Bonaparte i
Delegati Asburgici chiedono:
"Come volete dare all' Imperatore ciò che non è vostro?" ed il generale (“golpista” poiché decideva in contrasto con il Direttorio di Parigi, con cui la Republica Veneta aveva regolari rapporti diplomatici)
Bonaparte rispose:
"lo Stato Veneto è mio e tanto basta." (per rispondere così doveva avere le spalle ben coperte, ovvero accordi e informazioni diplomatiche di prima mano, o sapere che stava recitando la parte di una commedia che aveva ben studiato e concordato; ben sapeva EL giro che facevano le sterline inglesi, profuse a Federico II, che le faceva avere da anni tramite gli ELluminati ai massoni per destabELizzare la Repubblica Veneta , n.d.r. ) .
L’EmELj è incaricato di affari civiLi ma per EL rifiuto del Nogarola86 : ufficiale che si è rifiutato di obbedire agli ordini” (87) entra nel ruolo miLitare.
15 APRILE 1797
JUNOT SU INCARICO DI NAPOLEONE SI PRESENTARE AL DOGE DAVANTI AL PIEN COLLEGIO, L’ ULTIMATUM , CHE IMPONEVA AL DOGE UNA SPIEGAZIONE CATEGORICA ENTRO 12 ORE,” DI DECIDERE , SE VENEZIA SI CONSIDERAVA IN PACE O IN GUERRA CON LA FRANCIA . NEL PRIMO CASO IL SENATO DOVEVA DISARMARE I CONTADINI, LIBERARE I PATRIOTI FILOFRANCESI CHE ERANO STATI IMPRIGIONATI IN SEGUITO ALLE VICENDE BELLICHE (A SALO NE ERANO STATI CATTURATI TRECENTO) O PER MOTIVI POLITICI LA MEDIAZIONE DELLA REPUBBLICA DI FRANCIA (88)
QUAnDO VINE PRESENTATO L’ULTIMATUM DECOLLANO A LEOBEN, I NEGOZIATI TRA FRANCIA E L’IMPERO ASBURGICO SULLA BASE DI IPOTESI DIVERSE, MA TUTTE SOTTESE DALL’IDEA CHE VIENNA RICEVESSE IN CAMBIO DEL BELGIO (ED EVENTUALMENTE DEI DUCATI DI MILANO E DI MANTOVA) DEI COMPENSI PIU’ O MENO SOOSTANZIOSI A SPESE DELLA SERENISSIMA. (89)
IL
15 aprile 1797
il governo della repubblica veneta decide di inviare due esponenti della linea transigente (a transare) ,Francesco Donà e Leonardo Giustinian Lollin, a tratare con Bonaparte, munendoli di commissioni flesibili, compresi i “cambiamenti dell’intera costituzione della repubblica Veneta” man mano che la situazione in Terra ferma’ precipitava. (90)
IL
15 aprile 1797
La ducale all’ambasciatore a Vienna , che imputava alle stringenti combinazioni , nelle quali quali, fatalmente si ritrova il Governo delLA REPUBBLICA SERENISSIMA E PER LE ACCRESCIUTE RIVOLTE E PER L’ESITENZA DI TRUPPE IN OGNI PUNTO DELL STATO DI RENDERE “PERSINO PERICOLOSO L’EFFETTO DELLA FEDE ED ARDORE MANIFESTATE DA ALCUNE PROVINCIE” (91)
EL
16 APRIL 1797
EmiLej che ha 45 anni ed è nato a Verona nel 1752 , è a Ca di Capri (92) .
Ca di Capri è località situata a 5 chiLometri a Ovest da Verona (93)
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PASQUE VERONESI
17 APRIL 1797
Nella Repubblica Veneta neutrale e disarmata
scoppia in città (Verona) le così dette “ pascue veronesi “ a seguito del vigliaco bombardamento (provocazione ordinata d Napoleone ) scumizià dai francesi dai forti che i gavea in man.(94)
“SI ASSICURAVA , CHE BONAPARTE ERA IN RITIRATA DALLA CARINZIA , CHE LANDONSCENDEVA VITTORIOSO DAL TIROLO, E CHE L’ARMATA FRANCESE ANDAVA TUTTA A PERIRE , COL MEZZO DEI VENEZIANI , UNITI AGLI AUSTRIACVI , COME AL TEMPO DI CARLO OTTAVO. TUTTO ERA VICEVERSA PRESSO I PIU’ ACCORTI”95 .COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO
IN QUEL
17 APRILE 1797
VIENE DIFFUSO L’APOCRIFO MANIFESTO BATTAGIA CON DATA 22 MARZO , IN REALTA’ CONFEZIONATO IL 5 DI APRILE 1797 DA UN COLLABORATORE DEI FRANCESI DI LANDRIEUX CHE ECCITAVA I SUDDITI VENETI A PRENDERE LE ARMI. (96)
EL
17 APRIL 1797,
dopo circa dieci mesi di permanenza della truppa straniera, la situazione della città di Verona era critica: non solo i francesi operavano sistematiche confische ai danni dei cittadini, ma tramavano anche con i giacobini locali al fine di incrinare la fedeltà dell’antica città verso iL suo legittimo governo.
Così si spiega l’affissione, proprio nella notte fra EL 16 e EL 17 APRIL 1797, per le vie della città scaligera, di un manifesto a firma di Francesco Battaja (1743-1799) — ex provveditore straordinario di (terra ferma) = tera ferma' con pali e uce. — incitante i veronesi alla rivolta contro gli occupanti francesi e alla vendetta contro i collaborazionisti locali.
Tale manifesto era stato verosimELmente partorito dai servizi d’informazione francesi per esacerbare gli animi e per contribuire a creare "EL caso", che avrebbe fornito loro "EL giusto motivo" per una definitiva occupazione della città, in spregio di ogni neutralità proclamata. Inoltre, EL manifesto era, per più motivi, un falso: anzitutto perché era già stato pubblicato da due giornali collaborazionisti, EL termometro politico della Lombardia e EL Monitore bolognese; inoltre perché era firmato da Battaja, un personaggio difficELmente sospettabELe di colpi di testa contro i francesi invasori; infine era falso nei contenuti perché affermava essere i francesi in difficoltà nello scacchiere nord-orientale, fatto non rispondente a verità. Benché un falso, tale manifesto contribuisce a far esplodere la bomba ormai da tempo innescata; lo stesso 17 APRIL , nonostante i rappresentanti veneti si affrettassero a gettare acqua sul fuoco facendo pubblicare un manifesto di smentita, EL generale Antoine Balland (1751-1832), a fronte dei continui tafferugli verificatisi fra i suoi soldati e i veronesi — truppe schiavone, arruolate nell’ELliria e nella Dalmazia venete, o semplici appartenenti alle cernide, le mELizie territoriali composte da locali che svolgevano annualmente un breve periodo di servizio mELitare volontario —, aumenta EL numero dei soldati di pattuglia in città, portando le pattuglie da venti a quaranta soldati. EL che contribuisce a surriscaldare ulteriormente gli animi della popolazione; così, verso EL vespro del 17 APRIL , avvengono i primi veri fatti di una certa gravità: si spara a Ponte Pietra fra una pattuglia veneta e una francese, si verificano tafferugli di una certa consistenza in Piazza Erbe, nei quartieri circostanti e presso EL Forte San Pietro. Al suono del vespro però la situazione sembra riappacificarsi.
La calma apparente viene spezzata poco dopo dai francesi: erano trascorse da poco le diciassette quando lo stesso generale Francese Balland, dall’alto di Forte San Pietro, comanda di aprire ripetutamente EL fuoco sul Palazzo Pretorio, sede dei rappresentanti veneti, e sul centro della città. La situazione dei francesi che pattugliano la città diviene, dopo queste prime scariche d’artiglieria, insostenibELe: "A misura che cresceva EL rimbombo delle artiglierie, uscivano gli abitanti dalle proprie case [...] — scrive lo storico Enrico BevELacqua (1869-1933) — correvano mal armati ad affrontare le pattuglie francesi, che con le baionette abbassate scorrevano la città, le quali si videro ben presto obbligate a cercare la loro sicurezza dandosi precipitosa fuga verso i castelli". I francesi, che non riescono a raggiungere Forte San Pietro, Forte San Felice o EL più vicino Castel Vecchio, o una delle porte cittadine da essi tenute, vengono rincorsi, catturati e uccisi, e molti finiscono gettati nell’Adige. Inizia così, per Verona, una vera settimana di lotta urbana, di battaglie per le strade e in modo particolare di scontri intorno ai forti: la città era in aperta ribellione contro gli occupanti francesi e — racconta un anonimo cronista — "non si sentiva altro che un continuo gridare per ogni angolo della città viva San Marco".
Nella stessa giornata del 17 gli insorti attaccano le porte fortificate della città. Cadono una dopo l’altra Porta Vescovo e Porta San Giorgio, mentre Porta San Zeno e Porta Nuova vengono occupate, dopo aspri combattimenti, dal conte Francesco degli EmELei (1752-1797) alla testa di seicento schiavoni aiutati da circa tremELa civELi. Contemporaneamente alle porte vengono liberati anche gli ultimi edifici della città, in cui avevano cercato rifugio alcuni francesi. La giornata si andava concludendo con i francesi rinchiusi nei forti, che cannoneggiavano la città in mano alla folla degli insorgenti. Nel frattempo EL neo provveditore mELitare conte degli EmELei, dopo aver partecipato ai primi importanti fatti d’armi, la sera stessa del 17 parte alla volta di Venezia — informa sempre BevELacqua — per "[...] implorar buon nerbo di truppe di linea, e soprattutto munizioni e artiglieria onde attaccar con frutto i castelli".
Nel tardo pomeriggio i due rappresentanti del governo veneto in città, Iseppo Giovannelli e Alvise Contarini, fanno issare la bandiera bianca sulla torre maggiore, fanno tacere le campane e tentano un primo abboccamento con l’autorità mELitare francese — insediata nel vicino Forte San Felice — presso Forte San Pietro. Questa, come altre trattative, fallisce, da un lato forse per la situazione di anarchia nella quale sembrava essere caduta la città, dall’altro certamente a causa dell’irrigidimento delle posizioni francesi.
I due rappresentanti del governo veneto in città, Iseppo Giovannelli e Alvise Contarini fuggono durante la notte a Vicenza. Poco prima della loro fuga i RAPPRESENTANTI VENETI GIOVANNELLI E CONTARINI DIEDERO ORDINE AI CONTE PEREZ ED ALLEGRI DI SCIOGLIERE LE LORO TRUPPE . QUELLE DI PEREZ AD OCCIDENTE DEL CASTEL SAN FELICE MANTENEVANO IL CONTROLLO DELLA COLLINA DI SAN LEONARDO , SULLA QUALE ERA STATA COLLOCATA UNA BATTERIA DI DUE CANNONI . I FRANCESI SENZA COMBATTERE CONQUISTARONO LA BATTERIA ABBANDONATA” .97 COSITA ANTONIO MAFFEI
“ Lì vengono incrociati da Augusto Verità mentre da Bassano passa per Vicenza. Augusto Verità li rimbrotta e li convince a rientrare a Verona”.98 COSITA NICOLA CAVEDINI
“ I FRANCESI DIMOSTRAVANO DI VOLER FARE CON DELL’UMANITA’ , MAL’ERIZZO ANDATO IN RINFORZO A VERONA , IL POVERO CONTARINI, E GIOVANNELLI, SEDOTTI DAL PRIMO, DOPO DI AVERLA FIRMATA , CON MOLTO RIFLESSO, ED ESPRESSO IN UN ARTICOLO , D’ESSERE I DUE PROVVEDITORI ERIZZO E GIOVANNELLI IN OSTAGGIO. IL CONTARINI RIMANER NELLA SUA CARICA DI CAPITANO E CHE NIUNA PERSONA NE’ NIUN CAVALLO DOVESSE PER TRE GIORNI SORTIR DA VERONA, COLLA CONCINATORIA DI RIMANER NULLA LA CAPITOLAZIONE, SE CIO’ SEGUISSE. QUESTI VILI, E INUMANI , DOPO DI AVER FIRMATO , FUGGIRONO E LASCIARONO QUEL PAESE SOMMAMENTE FEDELE E SUDDITO , IN PREDA ALLA DISCREZIONE MILITARE. I FRANCESI MERCE’ DEI DEI CITTADINI CHE ESPOSERO SE STESSI PER IL PROPRIO PAESE, TRATTARONO BENSI’ DA PAESE DI CONQUISTA , E AL LORO SOLITO, MA NON CON QUEI DIRITTI , CHE UNA SIMILE AZIONE POTEVA DAR LUOGO”99 . COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO
Nella giornata del
18 APRIL 1797 VERONA
Ma EL 18 APRIL 1797 (per provocare la rivolta) i Generali Francesi canoneggiano con bonbe lanciate in piazza Brà (Braida), nell'Orto San Luca una in Casa BeviLacqua sul Corso verso Castel Vecchio. Allora i veronesi, esasperati, cominciarono a reagire mettendosi a cacia di Francesi.
Igenerali Veneti Giovannelli e Contarini tentano un viaggio (I SCAPA) a Venezia per chiedere aiuto al Senato; sempre in questa giornata — mentre, fra una tregua e l’altra, Verona veniva sistematicamente cannoneggiata dai forti e vedeva la sua popolazione combattere accanitamente intorno a questi per espugnarli —, arriva nella città scaligera EL colonnello austriaco Adam Albrecht von Neipperg (1775-1829), che recava al generale Balland la notizia della tregua d’armi procurata dalla firma, avvenuta precisamente quel giorno, dei "preliminari" di Leoben fra l’Impero e la Repubblica Francese. L’arrivo dell’ufficiale solleva in un primo momento gli entusiasmi della popolazione, che vedeva negli imperiali un possibILe aiuto insperato per riconquistare completamente la città e per cacciarne i francesi, speranze che andranno presto deluse lasciando i veronesi soli, in balia di un nemico mELitarmente superiore. Inoltre la missione a Venezia di Contarini e di Giovannelli, sebbene comprensibELe per la gravità della situazione, viene recepita come un tradimento dagli insorti, i quali organizzano un governo provvisorio presieduto dal conte Bartolomeo Giuliari (1761-1842), che tenta subito di riallacciare i contatti con EL generale Balland. La sera del 18 si chiude comunque sotto EL cannoneggiamento francese, mentre nella notte tuonano ancora le artiglierie e suonano le campane a martello.
Come sappiamo nel trattato stipulato alle porte di Vienna , a Leoben EL
18 APRIL 1797.
A LIOBEN SI SOTTOSCRIVONO I I PRELIMINARI DI PACE , CHE CONTEMPLAVANO LA SOPRAVVIVENZA DELLA REPUBBLICA VENETA , MA PRIVATA DEI DOMINI DI TERRA, FERMA’, DELL’ISTRIA, DELLA DALMAZIA, CON RISARCIMENTO DELLA FRANCIA DANDO ALLA REPUBBLICA VENETA LE LEGAZIONI PONTIFICIE EMILIANO ROMAGNOLE - STRAPPATE A FINE FEBBRAIO 1797 AL PAPA100 CON IL TRATTATO DI TOLENTINO.
18 APRILE 1797
scumizia le “Pasque Veronesi”a Francesco EmILej no ha dato nesun ordine, bensì el governo Veneto, che ga comandà, dopo el rifiuto del Sior Conte Nogarola, mELitar al servizio delo Stato Veneto, de n’dar a Ca di Capri e no ala Croce Bianca, in doe gavea da catarse i contadini dei paesi d’intorno , par mantegnerli in bon ordine e impedir a lori de comportarse violentemente nei confronti de ci fuse.101
BISOGNA COPRIRE L’ACCORDO CON UNA GRAN CONFUSIONE
18 APRIL 1797 *** 29 Germinale Anno V
LEOBEN:
- Firma dei preliminari di pace. Bonaparte e l'Austria si spartiscono segretamente una parte dell'Europa e mirano a smantellare la Repubblica Veneta.
PARIGI FRANCIA EL DIRETTORIO RIVOLUZIONARIO :
- Alle elezioni parziali del Consiglio dei Cinquecento e del Consiglio degli Anziani, 205 dei 216 deputati uscenti non vengono rieletti ma si ritrovano rimpiazzati da un consistente numero di monarchici, emersi dalla tornata elettorale.
VVVVVVVVVVVVVVVVVV
Intanto a Lioben, Napoleone e la sua Armata è qui teoricamnete completamente circondato, e ( simula un armistizio con i delegati Asbugici un armistizio. Ma ormai era tenuto partto ndr ) (ed è obbligato) dagli austriaci a chiedere un armistizio. Tratta per giorni e poi con gli Austriaci Imperiali plenipotenziari Firma iL trattato di pace detto di LEOBEN con gli Asburgo. (poi denominato preliminare del Trattato di Campoformio che verrà fatto il 17 ottobre 1797 ). L'esercito Asburgico lascia libero di tornare dietro la linea del Tagliamento , l'Armata di Napoleone. Nel Trattato oltre alla rinuncia al Belgio e alla Lombardia, Napoleone promette all'Imperatore d'Austria , l' Istria, Dalmazia e parte della (terra ferma) = tera ferma' con pali e uce. veneta. I PRELIMINARI DI LEOBEN SOTTOSCRITTI IL 18 APRILE , QUANDO ERA ancora IN VITA L’ANTICA REPUBBLICA VENETA COL VESSILLO DI SAN MARCO . Questi preliminari, PREVEDEVANO LA CESSIONE DI PARTE DELLA TERRAFERMA VENEZIANA ALL’IMPERO ASBURGICO. VENEZIA AVREBBE CONSERVATO IL COSI’ DETTO DOGADO (CON LE ISOLE SPARSE ) ( STUDIARE IL DOGADO) E SAREBBE STATA COMPENSATA CON TERRITORI EX PONTIFICI , (OVVERO LE LEGAZIONI PONTIFICIE VEDERE BENE COSA SPECIFICA IL TRATTATO DI TOLENTINO N.D.R.) I PRELIMINARI NON PREVEDEVANO L’ESTINZIONE DELL’ANTICA REPUBBLICA che invece fu cancellata grazie anche agli Austriaci. FU DOPO IL CAMBIO DI COSTITUZIONE VENEZIANA DEL 12 MAGGIO 1797 CHE L’AUSTRIA E GLI ASBURGO SI SENTONO SVINCOLATI DAL MANTENERE IN VITA QUEL CHE NON PIU’ ESITEVA. (102 )
Intanto Verona, a seguito delle infinite provocazioni reagisce perchè presa prepotentemente di mira dal bombardamento a freddo e premeditato del Comando Napoleonico spara' "dale toresele " Castel San Pietro , sull'inerme popolazione. Sotto i bombardamenti voluti da Napoleone, sospinta da clero e nobELtà, insorge contro i francesi. Napoleone. interviene pesantemente e nonostante che EL governo oligarchico veneziano fosse abbattuto dopo pochi giorni dal partito giacobino, nel definitivo Trattato di Campoformio (1797), Napoleone. cede Venezia all'Austria, ottenendo in cambio le isole Venete Istre Dalmate IONIE, i possessi veneziani in Albania e altri territori. Altre Repubbliche fELofrancesi si formano in Olanda e Svizzera.
L’ARMISTIZIO DE JUDENBURG, PRIMO PASSO PER L’INTESA DI LIOBEN103 .
19 APRIL 1797
A VERONA IN In attesa di rinforzi.
Agusto Verità era partito da Bassanno per Vicenza era oggi arrivato a Verona.
I generali della Repubblica venets Contarini e Giovannelli, tornati a Verona da Vicenza (li ha incontrati ha Vicenza e li ha esortati a tornare a Verona dice Verità (104 ) mentre stavano per andare a Venezia con la promessa di aiuti, organizzano EL popolo — che, al grido di "Vogliamo la guerra", fa tacere quanti cercano di acquietarlo — a una difesa a oltranza, come dimostra un proclama del 19 APRIL 1797, in cui affermano che, "per togliere la confusione e EL disordine, che potrebbe essere fatale al bene di tutti, resta commesso EL popolo fedele di Verona che abbiasi a ritirare nelle rispettive Contrade. Colà gli saranno assegnati dei capi, ubbidirà ad essi, sarà unito in corpi e i capi stessi avranno a dipendere dagli ordini delle cariche, e si presteranno sempre a procurare la comune salvezza".
EL
19 aprile 1797 i Francesi da castel San Piero continuarono a canoneggiare la città, mentre EL Conte Miniscalco proponeva la capitolazione Veronese entrato a Castel Vecchio tenuto dai Francesi fu ucciso a tradimento e contro ogni regola di guerra. I veronesi erano 60.000 i francesi erano 1.000. EL Podestà Contarini in Verona non fece nulla. I Bombardieri di Legnago erano in Verona e con moltissimo onore s'affaticarono con poche balle ci cannone e poche munizioni.
Anche a Isola Rizza furono fatti prigionieri tre Graduati a cavallo, e così in Valpolicella.
A Legnago - Porto i 400 Francesi spararano due cannonate nella piazza.EL
Conte Ernesto BevILacqua nel ruolo di Bragadier risiedeva in Cerea e nulla fece per reagire ai Francesi (105) .
IL
19 aprile 1797
I DUE PATRIZI GIOVANNELLI E CONTARINI RITORNATI IN VERONA CONTINUANO A TRATTARE COI FRANCESI , E NON SANNO DOVE DARE GUERRA; PRIVI DI UN CAPO MILITARE (NOGAROLE ERA STATO FATTO PRIGIONIERO DAI FRANCESI .GLI ERA SUBENTRATO IN ATTESA CHE ARRIVASSE DA VICENZA IL GENERALE ANTONIO STATICO , IL CONSIGLIERE MILITARE DI ERIZZO , IL CONTE VERITA’ ) 106
ERIZZO AI RETTORI DELLE CITTA’ SOPRA VICENZA 19 E 20 APRILE 1797, (IN C.TENTORIP. 178 , 179)
“DI FRONTE ALLE REAZIONI POCO BELLICOSE DEI RETTORI VENEZIANI DI VICENZA E DI PADOVA E, IN MODO PARTICOLARE DEI RAPPRESENTANTI DEI CORPI DELLA CITTA’ E TERRITORIO DI VICENZA (CONFRONTA IL MEMORIALE , CHE FIGURA QUALE INSERTANR. 2 DELLA LETTERA DEL CAPITANO DI VICENZA GIROLAMO BARBARO DEL 21 APRILE 1797: GLI ABITANTI SI DICHIARAVANO “IMPOSSIBILITATI (...) PER LE LORO ATTUALI CIRCOSTANZE A PRESTAR UN’EFFICACE DIFESA” E QUINDI NON BEN DISPOSTI A COOPERARE DAL LORO CONTO ALLE PUBBLICHE DISPOSIZIONI , PREVEDENDO CHE UNA RESISTENZA ESSER POTESSE LA CAGIONE IMMEDIATA DI QUELLE PUBBLICHE CALAMITA’ , CHE LE ARMATE BELLIGERANTI HANNO FATTO SEMPRE ESPERIRE ALLE POPOLAZIONI , CHE AVEVANO OPPOSTO RESISTENZA AI LORO PROGRESSI)107
EL giorno
20 APRIL 1797
i generali francesi Jacques-François Chevalier (1740-1812) e Joseph de Chabran (1763-1843) erano arrivati nei pressi di Verona, dopo aver riportato una significativa vittoria sulle truppe venete in località TRA Croce Bianca.- E SAN MASSIMO . ERA STATO SCHIERATO UN REGGIMENTO DELL’ESERCITO REGOLARE VENETO DA PARTE DI GIOVANNELLI E CONTARINI.108
Comunque l’eroismo dei veronesi, che in ogni modo cercano di contrastare non solo le continue incursioni di pattuglie francesi provenienti dai forti, ma anche di resistere al cannoneggiamento interno ed esterno alla città, non può reggere una situazione ampiamente compromessa.
EL 20 APRIL 1797 Valegio sul Mincio : Le truppe Francesi saccheggiano Valezo.
RIA VERONA, LIBER BAPTIZATORUM SANTA MARIA AD CLAVICAM, C. 194) . MALENZA GIOVAN BATTISTA AVEVA ANCHE UN FRATELLO , GIUSEPPE, CHE DIVENNE SACERDOTE , NATO SEMPRE NELLA PARROCCHIA DI SANTA MARIA IN CHIAVICA, IL 19 MARZO 1769 (ARCHIVIO CURIA DI VERONA LIBER BAPTIZATORUM SANTA MARIA AD CLAVICAM, C. 196), E CHE FU BARBARAMENTE FUCILATO DAI FRANCESI IL 20 O IL 21 APRILE 1797, NEI PRESSI DI SAN MASSIMO, SUBITO DOPO LA SFORTUNATA BATTAGLIA CHE VIDE L’ULTIMA VOLTA SVENTOLARE IN CAMPO APERTO IL GLORIOSO VESSILLO DI SAN MARCO (CFR. MAFFEI MEMORIE CONCERNENTI... MS. INEDITO 3038, I, 874.) MENTRE ERA LA COMANDO DI UNA PATTUGLIA DI CONTADINI. SUL PROCESSO CFR. F.M. AGNOLI, I PROCESSI DELLE PASQUE ...PP. 31-45, 78-80, 85-86, 94-98, 100-113.109
NEL TARDO POMERIGGIO DEL (LA PROVOCAZIONE A VENEZIA n.d.r)
20 APRILE 1797 ,
TRE GROSSI LEGNI ( BARCHE NAVI ) ARMATI FRANCESI , NONOSTANTE UN DECRETO SENATORIO DEL 17 APRILE 1797 INTERDICESSE ALLE NAVI STARNIERE L’INGRESSO IN LAGUNA (NEL PORTO), TENTARONO DI FORZARE L’ENTRATA DEL LIDO DI SAN NICOLO’. COMANDANTE DEL PORTO VENEZIANO ERA LALLORA IL GIOVANE PATRIZIO DOMENICO PIZZIMANNO. NONOSTANTE RIPETUTI AVVISI DI RETROCEDERE , LE TRE NAVI , DECISE A PENETRARE NELLE ACQUE INTERNE , NON MUTAVANO ROTTA. IL PATRIZIO DIEDE ALLORA ORDINE ALL’ARTIGLIERIA DI SPARARE ALCUNI COLPI DI AVVERTIMENTO . DUE DELLE TRE NAVI INVERTIRONO INFINE LA ROTTA VERSO IL LARGO, NON COSI’ IL TERZO BASTIMENTO CHE “NON SOLO PROSEGUI’ (...) CON APERTA VIOLENZA LA SUA CORSA , MA ATTRAVERSANDOSI IN MEZZO LI PUBBLICHE BARCHE VENETE , DIRESSE CONTRO DI ESSE VARI COLPI, CHE NECESSARIAMNTE CHIAMARONO ANCHE PER PROPRIA DIFESA LA RECIPROCITA’ DEL FUOCO DE’ NOSTRI DURANTE IL CONFLITTO, CHE CONTINUO’ PER UN RIFLESSIBILE SPAZIO DI TEMPO , MANTENEDO SEMPRE IL CORSARO LA BANDIERA ESPOSTA , SI ABBORDO’ ESSO COLLA NAVE GALEOTTA DEL CAPITANO VISCOVICH ARMATA DI BOCCHESI (MARINAI PROVENINETI DALLE BOCCHE DI CATTARO ) , E CH’ERA AL SUO POSTO COL FERRO , LI QUALI ALLARMATI , SEMPRE PIU’ DA TALE MANOVRA PIU’ CHE SOSPETTA ATTACCARONO COLL’ARMA BIANCA L’EQUIPAGGIO DELL’ARMATORE, E LO SOTTOMISERO PREVENENDO FORTUNATAMNTE L’ESPLOSIONE DELLA SANTA BARBARA, TENTATA DAL CAPITANO E SUCCESSIVAMENTE DALLO SCRIVANO AMBIDUE UCCISI”, IN RELAZIONE DI DOMENICO PIZZIMANNO DEPUTATO , CASTEL SANT’ANDREA, ADDI’ 21 APRILE 1797, IN C. TENTORI , RACCOLTA CRONOLOGICA-RAGIONATA..., II , PAG. 177. LA NAVE FRANCESE , COMANDATA DAL TENENTE DI VASCELLO LAUGIER, PORTAVA L’IRRIDENTE NOME DI LIBERATORE D’ITALIA!110
Da Vicenza senza resistenza alcuna furono scacciati i Francesi.
EL giorno
21 APRIL 1797
arrivò in Verona EL General Estraordinario N. H. Erizo, "che puzzava di Giacobinismo" con 4.000 soldati111 .
EL
21 APRIL 1797
passò per San Zenon (Minerbe) EL fratello di Bonaparte che aveva EL Grado di Generale e fu lasciato andare, e a Legnago sparse la voce che la Pace con l'Imperatore era fatta, ma nessuno gli credette, quantunque fosse la verità. e proseguì per Mantova., e poi per MiLano. Verona era dal giorno 16 sotto bombardamento. A ponte Pietra fu fatto un ponte di Barche per le persone che non volevano più passar sopra (112) .
VENEZIA
DUCALI APPROVATE DAI SAVI DELLA REPUBBLICA VENETA
INVITANO A “DISPORRE I POSSIBILI MEZZI ALLA DIFESA “ E A “TENER ANIMATI E PRONTI I VILLICI “
21 aprile 1797 Verona
del dopo pranzo adunque, fosse o caso, o, per meglio dire cosa concertata dai Francesi, un corpo di costoro si attaccò a rissa con una banda di satelliti ossieno sbirri, vicino alla chiesa di San Bartolomeo in Monte, luogo soggetto appunto al Castello di San Pietro, che è quello che domina la città tutta . Fossero i primi a scaricare i loro fucili o i Francesi, io non potrei di certo asserirlo, solo dirò che per la città si sentì una forte moschetteria sia per una parte che per l’altra. A questo fragore inaspettato le vicin e contrade principalmente si turbarono assai: ma molto più poi quando fra non molto fu replicata doppia scarica e più violenta. Mentre il popolo stava sospeso, affannoso a pensare così fatta novità da qual ragione mai potesse provenire, all’improvviso dal Castel San Pietro fu fulminata una cannonata verso la città sottoposta e diretta al Capitaniato.A questo innaspettato colpo si mise a suonare la maggiore campana della torre in piazza a frequente battuto martello. Dietro a questo tutti li campanili della città suonarono a martello, e questi non solo, ma se li fecero compagni persino quelli dei borghi e dei villaggi vicini e lontani. Frattanto in pochi momenti, da questi suoni eccitata la città, tutta si mise in armi.”(113)
22 aprile 1797
Il Nobile Veneto Lipomanno Querini scrive:”bisogna esser alla nullità come noi siamo per temer tutto,..(la guerra come la pace)(114)
IL
22 APRILE 1797
IL SENATO DELELLA REPUBBLICA VENETA BOCCIO’ LE DUCALI APPROVATE DAI SAVI IL GIORNO PRIMA CON 157 VOTI NESSUNO CONTRO, 14 NON SINCERI.
VINE APPROVATO DI “ALLONTANARE POSSIBILMENTE I PERICOLI DAI SUDDITI” “ALL’CCASIONE DEI PASSAGGI DELLE TRUPPE ESTERE” “MODERATO CONTEGNO , NON ESCLUSA PERO’ LA DIFESA IN CASO DI VIOLENZE O SOPRAFFAZIONI” CONFRONTA A.S.VE. SENATO MILITAR TERRAFERMA , FILZA 46 E, PER LA DUCALE REMISSIVA DEL 22 APRILE , (C. TENTORI ) RACCOLTA CRONOLOGICO-RAGIONATA, II, PP. 188, 189.
EL
23 APRIL 1797 Verona PARIGI E FRANCIA (4 FIORILE) ANNO 5° della Rivoluzione Francese
l'autorità in Verona tentò un'altra Capitolazione, ma i Francesi non l'accettarono.
IL 23 APRILE 1797 (4 FIORILE) ANNO 5° della Rivoluzione Francese REPUBBLICANa (del terrore) CORRISPONDENTE AL 23 APRILE.=FIORILE.
23 APRILE 1797
LETARA PAR COMPAGNAR E METAR DRENTO LE SPIEGAZION DE COSA E SUCESO.
GENERAL DE DIVISION BALLAND FRANCESE SCRIVE AL GENERAL DE DIVISION FRANCESE KILMAINE:
RAPPORTO DEGLI AVVENIMENTI ACCADUTI A VERONA IL GIORNO 29 GERMINALE E SEGUENTI, VERONA RAMANZINI, 1797, PAGINA 10.
EL RAPORTO VERO E PROPRIO DE QUEL C’HE’ CAPITA’ DAL DISISETE DE APRIL AL 22 APRIL FIRMA’ DA LU STESO BALLAND;
EL CAPO DELA BRIGATA, COMANDANTE DELA CITADELA VERONA (SAN FELICE)
“ TUTTO PROVA CHE LA SOLLEVAZIONE DI VERONA ERA UN MASSACRO ORGANIZZATO DI TUTTI I FRANCESI E CHE IL PIANO N’ERA STATO MEDITATO PROFONDAMENTE , E COSTANTEMENTE ESEGUITO” (pag. 18); “è fuor DI DUBBIO (......) CHE I VERONESI ABBINO VOLUTO DARE UN SECONDO TOMO AI VESPRI SICILANI; GLI ASSASSINI COMMESSI DA OTTO GIORNI IN QUA INTORNO A NOI SONO UNA PROVA CERTA DELL’INTENZIONE DEGLI ABITANTI . IL GOVERNO NON HA IMPEDITO GLI ATTRUPPAMENTI DEI VILLANI, CHE ENTRARONO IN FOLLA IN CITTA (115) ’”. pagina 22.21.
24 APRIL 1797
tutti i cronisti sono concordi nel descrivere i sentimenti della popolazione con espressioni come "popolo sgomento, sbigottito, disperso". EL giorno prima i legittimi rappresentanti veneti avevano deciso, sotto EL fuoco delle artiglierie, la resa al nemico; nella giornata del
24 APRIL 1797 EL
conte degli EmELei e altri ufficiali della Repubblica Veneta e altri notabELi vengono inviati a trattare con gli ufficiali francesi.
A rendere la situazione totalmente irricuperabELe, togliendo anche ogni esiguo spazio di trattativa con EL nemico, contribuisce la fuga dalla città dei rappresentanti del governo veneto.
La notte del 24 APRIL 1797 fuggono per la seconda volta i rappresentanti della repubblica VeneXa che erano venuti a Verona. Verona rimase allora in balia di se stessa e dovette patteggiare con le sole sue forze forze una capitolazione con le truppe francesi.(116)
4. La resa incondizionata: confische, fucELazioni e processi
IL GENERALE KILMAINE (PER I FRANCESI) “REGNò” SU VERONA DAL 25 APRILE AL PRIMO MAGGIO DELLO STESSO ANNO.117
EL 25 APRIL 1797
si chiude in un bagno di sangue la prima rivolta : i francesi esigono la resa incondizionata, occupano la città, ne disarmano la popolazione. L’occupazione di Verona, che si era opposta a Napoleone, comporta lo spogliamento di ogni bene. Sempre BeviLaqua afferma che "[...] occorreva adunque studiare e apparecchiare un piano di saccheggio ordinato e sapiente, una specie di congegno a torchio sotto la cui enorme pressione dovesse spremere la città tutto quanto EL succo che potea dare": centosettantamELa zecchini di contributo, la confisca di tutti i cavalli, degli immobELi governativi, di cuoi per quarantamELa scarpe, di duemELa paia di stivali, di dodicimELa sottovesti, di quattromELa vestiti, di tela per dodicimELa paia di calzoni, di dodicimELa cappelli e calze sono solo l’inizio — nota lo stesso autore — di questa grande opera "di redenzione franco democratica"; al Monte di Pietà vengono saccheggiati cinquanta miLioni, "[...] i musei, le pinacoteche, le chiese, le collezioni artistiche e scientifiche pubbliche e private vennero spoglie di quanto avean di meglio".
Non solo Verona viene derubata dei suoi beni, ma gli occupanti iniziano subito
l’arresto dei popolani e dei nobELi che avevano partecipato alla resistenza: vengono fucELati nobELi, esponenti della borghesia e religiosi, che avevano animato EL popolo durante i giorni della reazione alla provocazione, ai francesi con prediche di fuoco.
Anche EL vescovo mons. Giovanni Andrea Avogadro (1735-1815), che non aveva temuto di affermare la sua fedeltà non solo alla religione ma anche al legittimo Governo Veneto, per la difesa del quale in più occasioni si era detto pronto alla vendita di tutti gli ori delle chiese, viene inquisito, e con lui molti altri.
Per approfondire: vedi , Ignazio Menin Breve compendio storico degli anni 1796 - 1797 - Biblioteca civica Verona - Cologna Veneta Tipografia Ambrosini;
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ARTICOLI PRELIMINARI SECRETI (DI LIOBEN O LEOBOC - PAESE A QUARANTA MIGLIA DA VIENNA) FATTO NEL CASTELLO DI ECKENWALD IL
18 APRILE 1797 (29 GERMINALE , ANNO 5 DELLA REP. FRANCESE) A FIRMA DEL MARCHESE DEL GALLO , BONAPARTE, IL CONTE DI MEERVELD GENERAL MAGGIORE.
S.M. L'IMPERATORE E RE LA REPUBBLICA FRANCESE CONVENNERO NEGLI ARTICOLI SEGUENTI :
CESSIONE DI UNAPARTE DELLA LOMBARDIA AUSTIACA PER UNA PARTE DEGLI STATI VENEZIANI.
ART.I
CHE, MALGRADO IL DISPOSTO DELL'ARTICOLO VII DEI PRELIMINARI DI PACE STIPULATI FRA LE POTENZE CONTRAENTI SOTTO LA DATA DI QUESTO GIORNO , SUA MAESTA' L'IMPERATORE (AUSTRIACO ASBURGO N.D.R.) RINUNCIA ALLA PARTE DE SUOI STATI IN ITALIA AL DI LA' DELLA DESTRA DELL'OGLIO, E ALLA RIVA DESTRA DEL PO, A CONDIZIONE CHE S.M. IMPERIALE SARA' INDENIZZATA DI TALE CESSIONE , COME DI QUELLE FATTE ALL'ART . VI DEI PRELIMINARI , PER LA PARTE DI TERRAFERMA VENEZIANA COMPRESA TRA L'OGLIO , IL PO, IL MARE ADRIATICO E GLI STATI EREDITARI, COME PER LA DALMAZIA E L'ISTRIA VENEZIANA ; E PER TALE ACQUISTO GLI IMPEGNI CONTRATTI DALLA REPUBBLICA FRANCESE DINANZI A SUA MAESTA' IMPERIALE COLL'ART. VI DEI PRELIMINARI, RESTANO SODDISFATTI.
LA FRANCIA RINUNZIA ALLE LEGAZIONI (PONTIFICIE = BOLOGNA FERRARA MODENA N.D.R.) , MA ACQUISTA UNA PARTE DEGLI STATI VENEZIANI.
ART.II
LA REPUBBLICA FRANCESE RINUNCIA PER SUA PARTE AI SOLI DIRITTI SULLE TRE LEGAZIONI DELLA ROMAGNA, DI FERRARA E DI BOLOGNA CEDUTE ALLA FRNACIA COL TRATTATO DI TOLENTINO RISERVANDOSI TUTTAVIA LA FORTEZZA DI CASTELFRANCO CON UN CIRCUITO LA CUI AREA CHE NON POTRA' ESSER MINORE DELLA PORTATA DEL CANNONE, SARA' UGUALE DALLE SUE MURA SINO AI CONFINI DALLO STATO DI MODENA. LA PARTE DEGLI STATI DELLA REPUBBLICA DI VENEZIA , COMPRESA TRA L'ADDA IL PO , L'OGLIO, LA VALTELLINA ED IL TIROLO APPARTERRA' ALLA REPUBBLICA FRANCESE . GUARENTIGIA DEGLI ACQUISTI NEL VENETO.
ART.III
LE DUE PARTI CONTRAENETI SI RISERVANO E GUARENTISCONO L'UNA ALL'ALTRA I DETTI STATI E PAESI ACQUISTATI SULLA TERRA-FERMA' VENEZIANA.
ART.IV
LE TRE LEGAZIONI DELLA ROMAGNA, DI FERRARA E DI BOLOGNA CEDUTE DALLA REPUBBLICA FRANCESE, SARANNO ACCORDATE ALLA REPUBBLICA DI VENEZIA COME INDENNIZZO DI QUELLA PARTYE DEI SUOI STATI CI CUI SI E' PARLATO NEI TRE ARTICOLI PRECEDENTI .
COMMISSARI PER L'ACCORDO CON VENEZIA.
ART V
SUA MAESTA' L'IMPERATORE ( ASBURGO D'AUSTRIA) ED IL DIRETTORIO ESECUTIVO DELLA REPUBBLICA FRANCESE ANDRANNO DI CONCERTO PER TOGLIERE TUTTI GLI OSTACOLI CHE POTESSERO OPPORSI ALLA PRONTA ESECUZIONE DEGLI ARTICOLI PRECEDENTI, E NOMINERANNO A QUESTO EFFETTO DEI COMMISSARI O DEI PLENIPOTENZIARI CHE SARANNO INCARICATI DI TUTTI GLI ACCOMODAMENTI NECESSARI PER METTERSI IN ACCORDO COLLA REPUBBLICA DI VENEZIA.
ART. VI
LA FORTEZZA DI PALMANOVA , MANTOVA PESCHIERA , PORTO - LEGNAGO, E I CASTELLI DI VERONA , D'OSOPO E DI BRESCIA, ATTUALMENTE OCCUPATI DALLE TRUPPE FRANCESI , SARANNO RIMESSI A SUA MAESTA' L'IMPERATORE (ASBURGO D'AUSTRIA N.D.R.) DOPO LO SCAMBIO DELLE RATIFICHE DEL TRATTATO DI PACE , O PIU' PRESTO, SE CIO' POTRA' COMPORSI DI COMUNE ACCORDO.
LAVORI E ARTIGLIERIE DELLE FORTEZZE.
ART. VII
LE OPERE DELLE DETTE FORTEZZE SARANNO RESE NELLO STATO IN CUI SI TROVANO AL DI D'OGGI, E QUANTO ALL'ARTIGLIERIA , LE PIAZZE VENEZIANE SARANNO RESE CON QUELLE RINVENUTE AL MPOMENTO DELLA LORO OCCUPAZIONE , E LA PIAZZA DI MANTOVA CON 120 PEZZI D'ARTIGLIERIA D'ASSEDIO.
FORMAZIONE D'UNA REPUBBLICA INDIPENDENTE LOMBARDA.
ART. VIII
LE DUE POTENZE CONTRAENTI CONVENGONO CHE LA PARTE DEGLI STATI D'ITALIA CEDUTA DA SUA MAESTA' L'IMPERATORE E RE (ASBURGO AUSTRO UNGHERESE N.D.R.) NEL PRIMO DEGLI ARTICOLI SEGRETI, E LA PARTE DEGLI STATI VENEZIANI CEDUTA ALLA REPUBBLICA FRANCESE, COLL'ART. II, FORMERANNO ORMAI UNA REPUBBLICA INDIPENDENTE.
MODENA, REGGIO E MASSA - CARRARA.
ART.IX
SUA MAESTA' IMPERIALE (ASBURGO AUSTROUNGARICO N.D.R.) NON SI OPPONE PUNTO AGLI ACCOMODAMENTOI CHE EBBERO LUOGO FRA LA REPUBBLICA FRANCESE E IL SERENISSIMO DUCA DI MODENA RELATIVAMENTE ALLE DUCEE DI MODENA, REGGIO, E MASSA CARRARA, A CONDIZIONE CHE LA REPUBBLICA FRANCESE SI UNISCA CON SUA MAESTA' L'IMPERATORE (ASBURGO - AUSTRIACO) PER OTTENRE LA PACE GENERALE E QUELLA DELL'IMPERO GERMANICO , E UNA COMPENSAZIONE EQUIVALENTE IN FAVORE DEL DETTO DUCA DI MODENA E DEGLI EREDI LEGITTIMI.
PRIVILEGI E DEDITI DEI PAESI SCAMBIATI
ART.X
I PAESI RISPETTIVAMENTE SCAMBIATI IN VIRTU' DEGLI ARTICOLI PRECEDENTI , CONSERVERANNO I LORO PRIVILEGI , E I DEBITI IPOTECARI SU DI ESSI SARANNO IN RAGIONE DI TERRITORIO , E RESTERANNO A CARICO DEI NUOVI POSSESSORI.
EMIGRAZIONE
ART. XI.
TUTTI GLI ABIATANTI DEI DETTI PAESI CHE VORRANNO ABBANDONARGLI, SARANNO LIBERI DI FARLO, MA DOVRANNO DICHIARARLO NELLO SPAZIO DI TRE MESI DAL PRESO POSSESSO , E VERRA' LORO ACCORDATO IL TERMINE DI TRE ANNI PER VENDERE I LORO MOBILI E IMMOBILI.
NOI SOTTOSCRITTI IN VIRTU' DEI PIENI POTERI DI SUA MAESTA' L'IMPERATORE ( ASBURGO AUSTRIACO) E DELLA REPUBBLICA FRANCESE , ABBIAMO SOTTOSCRITTO I PRESENTI ARTICOLI SECRETI CHE AVRANNO LA STESSA FORZA QUALE SE FOSSERO STATI INSERITI PAROLA PER PAROLA NEGLI ARTICOLI PRELIMINARI , CHE SARANNO RATIFICATI E SCAMBIATI CONTEMPORANEAMENTE.
FATTO NEL CASTELLO DI ECKENWALD IL
18 APRILE 1797 (29 GERMINALE , ANNO 5 DELLA REP. FRANCESE) A FIRMA DEL MARCHESE DEL GALLO , BONAPARTE, IL CONTE DI MEERVELD GENERAL MAGGIORE.
ARTICOLI PRELIMINARI SECRETI DI LIOBEN O LEOBOC - PAESE A QUARANTA MIGLIA DA VIENNA
DA PROCESSO A NAPOLEONE FILIPPI EDITORE VENEZIA A CURA DI LUIGI GIGIO ZANON (2005) PAG. 56 - 57
VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVENEZIA NO VEGNEA SCANCELA’ MA RIDOTA DRENTOA LA SO LAGUNA ANTICA PRIMA DELA SO ESPANSION NEI SECOLI XIV E XV; E INVEZE IN CHEL MOMENTO N’DAVA DRENTO EL POSESO,CHE L’IMPERO ASBURGICO NO L’AVEA MAI FATO DE MANCO DE DOMANDAR DE OLTA.CONFRONTA A. GEATTI, NAPOLEONE BONAPARTE E IL TRATTATO DI CAMPOFORMIO DEL 1797, UDINE , ARTI GRAFICHE FRIULANE ED. 1989, PP. 101-118. CAVEDINI CONCLUDE DISENDO LE ROBE I’E’ NDA’ BENIN TE NALTRA MANIERA A ACAMPOFORMIO.77
“FU POSTO , IN SUO LUOGO A VERONA IL PROVVEDITOR GIOVANNELLI , E DA NIO (VICENZA) L’ERIZZO. TUTTO A UN MOMENTO , LE POCHE TRUPPE DELLO STATO VENETO , SI PONGONO LENTAMENTE IN MARCIA , SI FA DEI CONFUSI PREPARATIVI DI GUERRA E SI ORDINA LA LEVA DELLE MASSE GENERALI. TUTTO CIO’ SI DICEVA, PER OPPORSI AGLI’INSORGENTI. NULLA SI SAPEVA , SUL RITARDO DELLE PROGRESSIVE NUOVE DI SALO’. LE TRUPPE E LE MASSE ANDAVANO PER CONTRADE INSOLITE , MA IL CENTRO DELLA DIFESA ERA STABILITO NELLA DISGRAZIATA VERONA.... SI VEDEVA UNA MOLTITUDINE INETTA SULL’ARMI, LA CONFUSIONE E L’ANARCHIA A REGNARE.78 “COSI’ OTTAVIA NEGRI VELO
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GIOVAN BATTISTA GIUSEPPE MALENZA
ERA NATO A VERONA , NELLA PARROCCHIA DI SANTA MARIA IN CHIAVICA IL 13 NOVEMBRE 1766, FIGLIO PRIMOGENITO DI LEONE GIOVAN BATTISTA DEL FU GIUSEPPE E DI LUISA , SUA MOGLIE LEGITTIMA( CFR. ARCHIVIO CURIA VERONA, LIBER BAPTIZATORUM SANTA MARIA AD CLAVICAM, C. 194) . MALENZA GIOVAN BATTISTA AVEVA ANCHE UN FRATELLO , GIUSEPPE, CHE DIVENNE SACERDOTE , NATO SEMPRE NELLA PARROCCHIA DI SANTA MARIA IN CHIAVICA, IL 19 MARZO 1769 (ARCHIVIO CURIA DI VERONA LIBER BAPTIZATORUM SANTA MARIA AD CLAVICAM, C. 196), E CHE FU BARBARAMENTE FUCILATO DAI FRANCESI IL
20 O IL 21 APRILE 1797,
NEI PRESSI DI SAN MASSIMO, SUBITO DOPO LA SFORTUNATA BATTAGLIA CHE VIDE L’ULTIMA VOLTA SVENTOLARE IN CAMPO APERTO IL GLORIOSO VESSILLO DI SAN MARCO (CFR. MAFFEI MEMORIE CONCERNENTI... MS. INEDITO 3038, I, 874.) MENTRE ERA LA COMANDO DI UNA PATTUGLIA DI CONTADINI.43 SUL PROCESSO C.FR. F.M. AGNOLI, I PROCESSI DELLE PASQUE ...PP. 31-45, 78-80, 85-86, 94-98, 100-113.
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27 APRIL 1797 *** 8 Floreale Anno V
VERONA:
- Le truppe del Direttorio massacrano gli insorti.
30 aprile 1797
EL Direttorio francese A PARIGI lo conferma I TRATTATI DI TOLENTINO E DI LIOBEN.
30 APRIL 1797 (Segr. Stato, Epoca Napol., Italia, XI, Ib, ff. 6 pergamenacei).l trattato di Tolentino RATIFICATO DAL PAPA EL 24 febbraio 1797
30 APRIL 1797 *** 11 Floreale Anno V
EL DIRETTORIO DI PARIGI:
- Ratifica dei preliminari di pace di Leoben. e el tartato de Tolentin
EL DOGE LUDOVICO MANIN E I QUTRO SATELITI A LU FIDA’ LA DIFESA DELA REPUBLICA VENETA I’A’ FAVORIO LA FINEDELA REPUBLICA. EL DOGE LODOVICO MANIN ZERNE, AI MASIMI VERTICI , TUTE PERSONE LIGHE’ AL GOERNO FRANCESE; NICOLO MOROSINI RESPONSABILE DE LASICUREZA PUBLICAE DE LAPOLIZIA POLITICA DRENTO LE CITA’; CONDULMER RESPONSABILE DELADIFESA DELA LAGUNA (ENDOLAGUNA); FANCESCO BATAGIA, PROVEDITOR STRAORDINARIO DE TERAFERMA RESPONSABILE DELA TERA TERA FERMA’ E DEI RAPORTI CON I FRANCESI ; EL GENERAL SALIMBENI , RESPONSABILE DE LA FORMAZION DEI QUADRI DE L’ESERCITO VENETO; TUTI COMANDANTI CHE L’IMPEGNO PIASE’ GROSO LE STA PRESENTAR UN QUADRO DELA SITUAZION COSITADA PODER FAR VEDAR CHE NO GHE FUSE NESUNA POSIBLITA’ DE DIFESA MILITAR E DE FERMAR I VENTI OGNI OLTA CHE3 I FUSE INSORTI. (ROCCO SANFERMO, ERIZZO N.D.R.). QUEL BATTAIA.....CHE A IMPEDIO AL CONTE OTTOLINI DE MOARSE, VIEN NOMINA’ PROVEDITOR DELA REPUBLICA VENETA PROPRIO NEL 1796, L’E’ N’DA AL POSTO DE NICOLO’ FOSCARINI , GHE STA DATO DE MESTIER DE DAR ORDINI INSIEME A DEI ALTRI LE OPERAZION PAR ESAR SICURI DELA NEUTRALITA’. BATAIA , CIAMA’ “EL PROVISIONIER” DEI FRANCESI , QUELO CHE EL GA EL COMPITO DE SOTEGNER LOGISTICAMENTE LO SFORZO MILITAR, L’E’ QUELO CHE GA I CONTATI PIASE’ GROSI COI FRANCESI E EL LO FARA’ COSITA BEN CHE NAPOLEONE GHE DARA’ LA RICONOSENZA DE ESAR SEMPRE EL PIASE’ VERTO E EL PIASE’ FAVOREVOLE AI FRANCESI. CHE SATELITE SIA SALIMBENI LO DISE I FAT E LA SO CARIERA : I FATI IE’ CHE EL COLEGIO EL CASTEL VECIO DE VERONA SERVEA DA TEMPO A INDOTRINAR DE IDEE RIVOLUZIONARIE I QUADRI DE L’ESERCITO VENETO. SALIMBENI L’E’ EL RESPONSABILEDE LA FORMAZION DEI QUADRI DE L’ESERCITO VENETO E I FATI I’E’ QUEI CHE QUASI TUTI DOPO I PASARA’ QUASI TUTI A SERVIZIO DELA REPUBLICA CISLAPINA (FRANCESE). LA SO CARIERA FA VEDAR DA CHE PARTE STESE : DEVENTARA’ GENERAL DE LA REPUBLICA ITALIANA DOPO REGNO ITALICO SOTO I FRANCESI. QUANTO AL DOGE LODOVICO MANIN CHE SECONDO CERTA STORIA SCRITA LO FA VEDAR COME UN EROE , IN REALTA’ L’E’ DEVENTA’ COLPEVOLE DE ALTO TRADIMENTO : FIN A L’ULTIMA RIUNION DEL CONSIGLIO DE LA REPUBLICA VENETA , E FARA’ SENZA LEGITIMAZION VOTAR DE DESFARSE DA LORI SOLI DEL CONSILIO PUR SENZA EL NUMARO LEGAL E FARA’ ARESTAR , QUANDO GHE L’A DIMANDA’ NAPOLEON , I TRI INQUISITORI DE STATO E DOMENICO PIZZIMANNO , COMANDANTE DEL PORTO E DEL CASTEL DE SANT’ANDREA DEL LIDO 118 “.COSITA GANFRANCO CAVALIN
PIZZIMANNO EL GAVEA L’ORDINE DE NO FAR VEGNER DRENTO DALE BOCHE DE PORTO VENEZIANE NAVI.
LODOVICO MANIN ZERCARA’ DE SCAPAR NE LA SO TENUTA FURLANA A PASSARIANO119 VIZIN UDINE CAMPOFORMIO SUL LIVENZA.
L’IMPEGNO DEL DOGE , CON AFIANCO CHIALTRI QUATRO (SALIMBENI, BATAIA, CONDULMER, NICOLO’ MOROSINI N.D.R.) SARA’QUEL DE RINUNCIAR IN OGNI MOMENTO E IN OGNI SITUAZION, ALA DIFESA DEL STATO VENETO, DE TEGNER BEN POCO GUERNA’ LO STATO VENETO , DE RIFIUTAR AIUTI DAI VENETI D’ISTRIA - DALMAZIA , DE STOFEGAR O BANDONAR DA PAR LORI LE RIBELION , RIFIUTA’ LA PROPOSTA DE FRANCESCO PESARO DE PORTAR EL GOERNO IN DALMAZIA, IN DOE ANCA LI EL POPOLO VENTO DELA DALMAZIA E DE L’ISTRIA L’ERA FEDEL E IN DOE EL PODEA ANCORA CONTAR SU LA FLOTA DELA MARINA VENETA ; LODOVICO MANIN MANDARA’ TUTI INDRIO I TENTATIVI DE PASAR DALA NEUTRALITA’ DISARMATA A NA NEUTRALITA’ ARMA’ 120 “. COSITA GIANFRANCO CAVALLIN - GLI ULTIMI VENETI -
30 aprile 1997 Venexia cos'ì Ludovico Manin
Il 30 aprile 1797 il doge Ludovico Manin riunisce nel suo appartamento una prima commissione e decide la convocazione del Maggior Consiglio per il 1 maggio dove prenderà così la parola: «Le angustie estreme nelle quali versa l'animo nostro, oltre che la grave età e la debolezza della nostra salute, fa che noi siemo sicuri d'aver forza de far breve allocuzion ai nostri amatissimi concittadini; (...) dopo depredadi tutti li territorj, smunto el dinaro da tutte le casse pubbliche, in adesso i Francesi s'ha impossessò de tutto el Stato; i ha fatto rivoluzionar tute le più ricche provincie, cosicché i xe al margine delle Lagune. (...) così in questa notte stessa avemo unita una straordinaria Conferenza, e frutto di lunghissimi studj e meditation la Parte che in adesso sentirì. Questa xe stata estorta dalla imperiosa necessità delle circostanze, mentre tanto el Proveditor alle Lagune e Lidi, quanto el Luogotenente Straordinario confessan che non semo in grado di poter far resistenza a tanta forza. (...) Questa Parte, che come avemo detto xe estorta dalla durezza delle circostanze, la tende a salvar questa Città, le nostre persone, le nostre famiglie, i nostri altari, la nostra popolacion che xe minacciadi de morte e saccheggi. (...) La Parte xe proposta col Nostro nome, perché le leggi ha dà facoltà a Nu soli de poter far proposizion, senza li metodi stabilidi molto prudentemente per tutti li altri casi (...) le esortemo, abbandonando qualunque vista privata, ad unirse con voto concorde, mentre questo è il solo mezzo de salvar medesimi e la cara Patria».
La parte conferiva al doge il compito di negoziare, attraverso il Luogotenente della difesa lagunare, una sospensione delle ostilità con il comandante delle truppe di terraferma francesi. Inoltre autorizzava Francesco Donà e Leonardo Giustinian a trattare con il generale Bonaparte sulle modificazioni da apportare nella forma della costituzione per un nuovo Governo veneziano. La parte fu votata con 598 si, 7 no, e 14 incerti.
storia patria ISOLE VENEXIA REPUBLICHE
30 aprile 1797 DA VICIENZA OTTAVIA NEGRI VELO
- RICERCA E TRASCRIZIONE MIRTO SARDO (200 ANNI DI CENSURA)
Sono venuti 2000 uomini della divisione del generale Baraguay d’Hilliers.
Arrivarono da Padova prigionieri gli Eccellentissimi Francesco Labia, ivi rappresentante, Alvise Contarini, e Leonardo Foscarini con due padovani capi della massa, accompagnati da 300 uomini e un cannone. Il patriotta Roselli con dei compagni, insultarono quest’infelici.
I schiamazzi democratici si fanno sentire, ma niuno fa eco.
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Primo maggio 1797 DA VICENZA OTTAVIA NEGRI VELO
- RICERCA E TRASCRIZIONE MIRTO SARDO (200 ANNI DI CENSURA)
La divisione venuta ieri si è diretta per quel che si crede a Treviso. Il general Hoz fu ieri alla Rottonda accompagnato da alcuni nostri energici a cavallo. Nulla si sa dei paesi vicini e molto meno le condizioni della pace. Si attende Bonaparte. Verona è tansata di 350 mille ducati di contribuzione senza saldo, visite domiciliari ecc.
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