A META' DEGLI ANNI OTTANTA LA GIUNTA CAPUZZO AVEVA GIA' DETTO NO ALL'ASPICA DOPO LA MASSICCIA RACCOLTA FIRME POPOLARE DI RENATO DE PAOLI.
INTANTO MONTA LA PROTESTA DELL'IMPRENDITORE DI ASPARETTO A CUI HANNO CHIUSO L'IMPIANTO. IL GIOVANE IMPRENDITORE VELLA TIRA IN BALLO COMUNE, PROVINCIA, WWF E PRESUNTI INTOCCABILI. "ERA L'UNICO CHE LAVORAVA CON UNA CERTA CORRETTEZZA" AFFERMA QUALCUNO " " VOLEVANO TRAFERIRIE IL PERMESSO AD UN'ALTRO E METTERLO NELLA CONDIZIONI DI VENDERE TUTTO" "NON HA PAGATO IL PIZZO" SI CAPISCE DALLLE DICHIARAZIONI ROSSE SCRITTE INTORNO AL CANTIERE IN VIA RONCHIEL SULLA TRADA TRA TARMASSIA CROSARE BOVOLONE - ASPARETTO - SCRITTE CONTRO LO STATO ITALIANO CHE NON GARANTISCE IL RISPETTO NEANCHE DELL'ART. 1 DELLA COSTITUZIONE. C'E' ANCHE UN GRANDE CARTELLONE CHE CITA I PERMESSI E LA DENUNCIA DELL'ATTIVITA'. UNO STATO (QUELLO ITALIANO) CHE PORTA, COME QUELLO NARRATO DA BASSANI, NEL MULINO SU PO, ALL'ESASPERAZIONE DI CHI HA BUONA VOLONTA' E LAVORA CON IMPEGNO E ABNEGAZIONE. NON E' UN CASO ISOLATO MA DA DUECENTO DIECI ANNI I CASI DI VESSAZIONI PEGGIORI NEL QUADRILATERO SUD OVEST - INTERNAZIONALIZZATO DALLE POTENZE STRANIERE CHE VIOLARONO IL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA SOVRANITA' DEL POPOLO DELLA ENDOLAGUNA VENETA ( FRANCIA, AUSTRIA, SAVOIA ETC.).
mercoledì 28 luglio 2010
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