Villa dei Vescovi progetto che non va:
"Non di disputa accademica si tratta"
Il Gazzettino Martedì 20 Luglio 2010 - Pag. 27
Ho letto l'intervento di Gianni Sandon sul Gazzettino del 17 luglio u.s. su Villa dei Vescovi. Al di là dei legittimi convincimenti personali, per farsi un'idea che non di disputa accademica si tratta, ma di ben altro, è sufficiente scorrere le cronache giornalistiche di questi ultimi mesi (che fanno seguito alle giuste prese di posizione di tre anni fa contro un progetto poi giustamente bocciato dalla Sovrintendenza ai beni monumentali del Veneto Orientale) e il dibattito (di rilevanza nazionale e internazionale) da tempo acceso sui mass media (internet, facebook). Il FAI stesso ha recentemente riconosciuto - pubblicamente - i propri errori, quanto meno nella comunicazione del progetto di restauro, anche se oggi parrebbe (è doveroso usare questo verbo e per di più al condizionale, perché a loro dire il progetto ancora non c'è, ma ci sono solo linee progettuali) insistere su una lastricatura (a nostro giudizio improponibile!) di 400 metri quadrati. Di qui la mia reazione come singolo cittadino (in buona compagnia, peraltro, di quasi duemila cittadini italiani e stranieri, compresi illustri accademici patavini), e non certo come presidente della Commissione Cultura del Comune di Padova, che evidentemente non ha alcuna competenza in materia e non è mai stata da me coinvolta in alcuna maniera. Abbiamo speranza e fiducia che la Sovrintendenza risponda negativamente anche questa volta. Non serve lastricare per fare un'attività primavera / estate di ricevimenti ecc., se no avremmo già lastricato chissà quante altre ville venete. No grazie. Esistono altre forme, più semplici, non invasive, ecologiche e rimuovibili.
Sulla Casa del Petrarca il Comune di Padova, che ne è il proprietario, ha competenza diretta attraverso l'Assessorato alla Cultura (ass. Andrea Colasio) e all'Edilizia monumentale (ass. Luisa Boldrin), il Direttore dei Musei Civici Davide Banzato e l'arch. Luigino Gennaro per la parte edilizia. Ovvio che la Commissione Cultura può intervenire per quanto di sua competenza, e cioè nell'ambito delle funzioni assegnatele dallo statuto e dal regolamento del Consiglio Comunale.
Con viva cordialità
Giuliano Pisani
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