mercoledì 19 gennaio 2011
giovedì 13 gennaio 2011
CENTRALI TERMO ELETTRICHE / INCENERITORI / BIOMASSE
CENTRALI TERMO ELETTRICHE / INCENERITORI / BIOMASSE
Schiza su sto stramboto.
http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=134314&sez=NORDEST
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http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=134314&sez=NORDEST
martedì 11 gennaio 2011
Italian minister asks wide strong preventive action
19 Dicembre 2010 (19/10/2010 m.v.)
Ministro italiano chiede vasta e forte azione preventiva
I Paesi europei potrebbero trovarsi a confinare con uno Stato membro dove viene applicata «vasta e decisa azione preventiva» in caso di dimostrazioni. Oggi, il ministro italiano Maurizio Gasparri, membro del governo a guida ex-socialista PdL-Lega Nord , ha parlato di «arresti» dicendo che «qui serve una vasta e decisa azione preventiva». Come era da immaginarsi, il ministro Gasparri ha fatto questa affermazione dopo che alcuni gruppi hanno commesso atti di violenza durante le ultime proteste a Roma. Però, considerando che un ex-socialista fu il fondatore del fascismo italiano (e che Gasparri è un ex appartenente al Movimento Sociale Italiano), gli State europei dovrebbero considerare la proposta di Gasparri con molta cautela.
(fonte: Il Gazzettino)
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December 19, 2010 (19/10/2010 m.v.)
Italian minister asks wide strong preventive action
European countries may find themselves bordering with a member State where «wide and strong preventive action» is carried out in case of demonstrations. Today, Italian Minister Maurizio Gasparri, member of the ex-socialist-led PdL-Northern League government, has mentioned «arrests» saying that «here a wide and strong preventive action is necessary». As it was to be expected, Minister Gasparri made this point after some groups committed acts of violence during the last protests in Rome. However, considering that an ex-socialist was also the founder of Italian fascism (and that Mr. Gasparri is a former member of Italian Social Movement), European States should take Mr. Gasparri's proposal carefully into consideration.
(source: Il Gazzettino)
Ministro italiano chiede vasta e forte azione preventiva
I Paesi europei potrebbero trovarsi a confinare con uno Stato membro dove viene applicata «vasta e decisa azione preventiva» in caso di dimostrazioni. Oggi, il ministro italiano Maurizio Gasparri, membro del governo a guida ex-socialista PdL-Lega Nord , ha parlato di «arresti» dicendo che «qui serve una vasta e decisa azione preventiva». Come era da immaginarsi, il ministro Gasparri ha fatto questa affermazione dopo che alcuni gruppi hanno commesso atti di violenza durante le ultime proteste a Roma. Però, considerando che un ex-socialista fu il fondatore del fascismo italiano (e che Gasparri è un ex appartenente al Movimento Sociale Italiano), gli State europei dovrebbero considerare la proposta di Gasparri con molta cautela.
(fonte: Il Gazzettino)
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December 19, 2010 (19/10/2010 m.v.)
Italian minister asks wide strong preventive action
European countries may find themselves bordering with a member State where «wide and strong preventive action» is carried out in case of demonstrations. Today, Italian Minister Maurizio Gasparri, member of the ex-socialist-led PdL-Northern League government, has mentioned «arrests» saying that «here a wide and strong preventive action is necessary». As it was to be expected, Minister Gasparri made this point after some groups committed acts of violence during the last protests in Rome. However, considering that an ex-socialist was also the founder of Italian fascism (and that Mr. Gasparri is a former member of Italian Social Movement), European States should take Mr. Gasparri's proposal carefully into consideration.
(source: Il Gazzettino)
Veneto When legality appears to be a problem, just a few meters from University
29 Dicembre 2010 (29/10/2010 m.v.)
Quella legalità strappata, giusto vicino all'università
Ieri, camminando per la Capital (co l'acento in fóndo che xe vèneto), ho visto un manifesto di Veneto Stato. Era attaccato al muro in mezzo ad altri manifesti. Mi sono accorto che era un po' strappato. Va notato che Veneto Stato è un partito che propone una via legale per l'indipendenza del Veneto. Lo slogan sul manifesto era all'incirca Percorso per l'indipendenza legale. L'anonimo che aveva strappato il manifesto aveva preso di mira la parola legale, cosicché il motto ora appariva Percorso per l'indipendenza leg...
Il fatto è piuttosto interessante, poiché è capitato circa a 100 metri da una delle molte sedi dell'Università Ca' Foscari che sono sparse per Venezia. Bisogna ammettere che i nazionalisti italiani non hanno molto da dire sulla legalità in uno Stato che tuttora trattiene le terre venete senza la giustificazione di una vittoria militare né il supporto popolare di un voto democratico. Però, questa manifestazione di rifiuto per qualcosa di legale a poca distanza dall'Università, il luogo della sapienza e della saggezza, ci dice qualcosa sulla situazione critica del nazionalismo italiano. Fino a poco tempo fa, grazie agli slogan sbruffoni della Lega Nord sugli immigrati, l'Italia è riuscita a sfruttare con successo le paure degli elettori per una conseguenza razzista o violenta dell'indipendenza veneta. Ma di fronte ad un partito che porta argomentazioni legali a favore dell'indipendenza del Veneto, i sostenitori dell'Italia sembrano non avere altra scelta che rifiutare la parola legale.
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December 29, 2010 (29/10/2010 m.v.)
When legality appears to be a problem, just a few meters from University
Walking in the Capital (ven. /kah-pee-tAHL/, 'Capital city'), yesterday I came across a placard by Veneto Stato. It was stuck to the wall amidst a number of advertisements. I noticed that it was partly ripped. Remarkably, Veneto Stato is a party that proposes a legal way toward the independence of Veneto. The slogan on the placard was more or less Percorso per l'indipendenza legale, that is either Way to legal independence or Legal way to independence. The anonymous person who tore off part of the placard had targeted the word legale, so that the motto now read Percorso per l'indipendenza leg...
The fact is quite intriguing, as it occurred at about 100 meters from one of Ca' Foscari University's many buildings scattered all over Venice. Admittedly, Italian nationalists have not much to say about legality in a State that still retains Venetian lands without the justification of a military victory or the people's support through a democratic vote. Yet, this expression of refusal for something legal at a few meters from a University, a place of erudition and wisdom, tells us something about the critical situation of Italian nationalism. Until recently, thanks to Northern League's boastful slogans about immigrants, Italy has been able to exploit successfully the voters' fear of a racist or violent outcome of Venetian independence. However, faced with a party that brings legal arguments in favour of the independence of Veneto, Italy's supporters seem to have no option but refuse the word legal.
Quella legalità strappata, giusto vicino all'università
Ieri, camminando per la Capital (co l'acento in fóndo che xe vèneto), ho visto un manifesto di Veneto Stato. Era attaccato al muro in mezzo ad altri manifesti. Mi sono accorto che era un po' strappato. Va notato che Veneto Stato è un partito che propone una via legale per l'indipendenza del Veneto. Lo slogan sul manifesto era all'incirca Percorso per l'indipendenza legale. L'anonimo che aveva strappato il manifesto aveva preso di mira la parola legale, cosicché il motto ora appariva Percorso per l'indipendenza leg...
Il fatto è piuttosto interessante, poiché è capitato circa a 100 metri da una delle molte sedi dell'Università Ca' Foscari che sono sparse per Venezia. Bisogna ammettere che i nazionalisti italiani non hanno molto da dire sulla legalità in uno Stato che tuttora trattiene le terre venete senza la giustificazione di una vittoria militare né il supporto popolare di un voto democratico. Però, questa manifestazione di rifiuto per qualcosa di legale a poca distanza dall'Università, il luogo della sapienza e della saggezza, ci dice qualcosa sulla situazione critica del nazionalismo italiano. Fino a poco tempo fa, grazie agli slogan sbruffoni della Lega Nord sugli immigrati, l'Italia è riuscita a sfruttare con successo le paure degli elettori per una conseguenza razzista o violenta dell'indipendenza veneta. Ma di fronte ad un partito che porta argomentazioni legali a favore dell'indipendenza del Veneto, i sostenitori dell'Italia sembrano non avere altra scelta che rifiutare la parola legale.
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December 29, 2010 (29/10/2010 m.v.)
When legality appears to be a problem, just a few meters from University
Walking in the Capital (ven. /kah-pee-tAHL/, 'Capital city'), yesterday I came across a placard by Veneto Stato. It was stuck to the wall amidst a number of advertisements. I noticed that it was partly ripped. Remarkably, Veneto Stato is a party that proposes a legal way toward the independence of Veneto. The slogan on the placard was more or less Percorso per l'indipendenza legale, that is either Way to legal independence or Legal way to independence. The anonymous person who tore off part of the placard had targeted the word legale, so that the motto now read Percorso per l'indipendenza leg...
The fact is quite intriguing, as it occurred at about 100 meters from one of Ca' Foscari University's many buildings scattered all over Venice. Admittedly, Italian nationalists have not much to say about legality in a State that still retains Venetian lands without the justification of a military victory or the people's support through a democratic vote. Yet, this expression of refusal for something legal at a few meters from a University, a place of erudition and wisdom, tells us something about the critical situation of Italian nationalism. Until recently, thanks to Northern League's boastful slogans about immigrants, Italy has been able to exploit successfully the voters' fear of a racist or violent outcome of Venetian independence. However, faced with a party that brings legal arguments in favour of the independence of Veneto, Italy's supporters seem to have no option but refuse the word legal.
mercoledì 5 gennaio 2011
Andate in Montenegro a studiare la storia della Repubblica di San Marco
LETTERA INVIATA OGGI A REPUBBLICA.
RIGUARDA UN ARTICOLO SPARATO A GRANDI CARATTERI NEL TITOLO in cui si rimprovera l'aassessore alla cultura della provincia di Padova di aver stampato un innocente calendarietto da distribuire nelle scuole volto a valorizzare i valori e le tradizioni venete. non comparivano ovviamente il primo maggio e del 25 aprile si parlava solo in quanto Festa di San Marco. una cosa abominevole, evidentemente.
A leggere l’articolo di Filippo Tosato, riguardante il calendario veneto stampato dalla Provincia di Padova, privo delle festività del Primo maggio e del 25 aprile (quest’ultima sottolineata solo come Festa di San Marco) sembrerebbe che l’assessore alla Cultura della medesima abbia abolito “motu proprio” le due festività nazionali. Questo ci induce a pensare il titolo sparato a caratteri cubitali. Invece naturalmente non è così, rassicuro il popolo italiano intero, tali festività saranno sempre rispettate e continuerà ad essere vietato di conseguenza l’esposizione del gonfalone marciano nell’anniversario della Festa della Liberazione, dato che in questa data si può esporre solo il tricolore. Il che non mi sembra una gran bella cosa per un paese che si dice democratico.
A me sembra normale che un calendario volto a valorizzare e a far conoscere le tradizioni e la cultura del nostro “popolo veneto” (uso il virgolettato dell’articolista, il quale sembra aver grossi dubbi su questa definizione, malgrado i 3000 anni di storia, a volte grandiosa, dei Veneti) non contempli tali date, non facendo parte della nostra tradizione millenaria, ma della storia italiana recente. Direi anzi che si può rimproverare (parlo dal punto di vista della numerosa frangia autonomista della Regione) alla Lega del Veneto una certa qual prudenza nella difesa dei valori e della tradizione a noi propri. Il 25 marzo è diventato festa nazionale dei veneti grazie a Zaia, ma da sempre, o meglio fino al 1797, data della fine della Repubblica veneta indipendente, la nostra festa nazionale era il giorno di san Marco. Oggi persino in chiesa, si evita in genere di ricordare, nell’omelia pronunciata in occasione della festività, tale ricorrenza, magari solo leggendo un brano del vangelo di Marco, per non dispiacere chi ci comanda a Roma. Sfilate e cerimonie in onore della ricorrenza sono vietate e questo a molti veneti appare come un sopruso. Mi rendo anche conto che è difficile farlo capire, destra e sinistra in questo rifiuto sono concordi, e anche per questa mancanza di dialogo e sensibilità verso i valori e la storia della nostra nazione (senza virgolette), continueranno a perdere voti e saranno destinate a ridimensionarsi sempre più. Qualcuno ci spieghi come mai ai Friulani viene riconosciuta autonomia amministrativa, diritto all’uso della propria lingua negli atti ufficiali, e ai Veneti che da anni reclamano pari trattamento, no. Qualcuno spieghi a i Veneti come sia possibile che sulle coste del Montenegro (ex dominio veneto) a scuola siano obbligatorie cinque ore di storia dedicate alla Repubblica di San Marco, mentre da noi essa venga quasi totalmente ignorata.
Grazie per l’eventuale improbabile pubblicazione.
Millo Bozzolan
RIGUARDA UN ARTICOLO SPARATO A GRANDI CARATTERI NEL TITOLO in cui si rimprovera l'aassessore alla cultura della provincia di Padova di aver stampato un innocente calendarietto da distribuire nelle scuole volto a valorizzare i valori e le tradizioni venete. non comparivano ovviamente il primo maggio e del 25 aprile si parlava solo in quanto Festa di San Marco. una cosa abominevole, evidentemente.
A leggere l’articolo di Filippo Tosato, riguardante il calendario veneto stampato dalla Provincia di Padova, privo delle festività del Primo maggio e del 25 aprile (quest’ultima sottolineata solo come Festa di San Marco) sembrerebbe che l’assessore alla Cultura della medesima abbia abolito “motu proprio” le due festività nazionali. Questo ci induce a pensare il titolo sparato a caratteri cubitali. Invece naturalmente non è così, rassicuro il popolo italiano intero, tali festività saranno sempre rispettate e continuerà ad essere vietato di conseguenza l’esposizione del gonfalone marciano nell’anniversario della Festa della Liberazione, dato che in questa data si può esporre solo il tricolore. Il che non mi sembra una gran bella cosa per un paese che si dice democratico.
A me sembra normale che un calendario volto a valorizzare e a far conoscere le tradizioni e la cultura del nostro “popolo veneto” (uso il virgolettato dell’articolista, il quale sembra aver grossi dubbi su questa definizione, malgrado i 3000 anni di storia, a volte grandiosa, dei Veneti) non contempli tali date, non facendo parte della nostra tradizione millenaria, ma della storia italiana recente. Direi anzi che si può rimproverare (parlo dal punto di vista della numerosa frangia autonomista della Regione) alla Lega del Veneto una certa qual prudenza nella difesa dei valori e della tradizione a noi propri. Il 25 marzo è diventato festa nazionale dei veneti grazie a Zaia, ma da sempre, o meglio fino al 1797, data della fine della Repubblica veneta indipendente, la nostra festa nazionale era il giorno di san Marco. Oggi persino in chiesa, si evita in genere di ricordare, nell’omelia pronunciata in occasione della festività, tale ricorrenza, magari solo leggendo un brano del vangelo di Marco, per non dispiacere chi ci comanda a Roma. Sfilate e cerimonie in onore della ricorrenza sono vietate e questo a molti veneti appare come un sopruso. Mi rendo anche conto che è difficile farlo capire, destra e sinistra in questo rifiuto sono concordi, e anche per questa mancanza di dialogo e sensibilità verso i valori e la storia della nostra nazione (senza virgolette), continueranno a perdere voti e saranno destinate a ridimensionarsi sempre più. Qualcuno ci spieghi come mai ai Friulani viene riconosciuta autonomia amministrativa, diritto all’uso della propria lingua negli atti ufficiali, e ai Veneti che da anni reclamano pari trattamento, no. Qualcuno spieghi a i Veneti come sia possibile che sulle coste del Montenegro (ex dominio veneto) a scuola siano obbligatorie cinque ore di storia dedicate alla Repubblica di San Marco, mentre da noi essa venga quasi totalmente ignorata.
Grazie per l’eventuale improbabile pubblicazione.
Millo Bozzolan
domenica 2 gennaio 2011
sabato 1 gennaio 2011
FEDELE LAMPERTICO PER VICENZA
LA VENETIA PUO' PRONUNCIARE A FRONTE ALTA UNA
PAROLA COSI' SACRA COME E' L'INDIPENDENZA
FEDELE LAMPERTICO IN PER VICENZA E IL BENE COMUNE , OPERE SCELTE DI FEDELE LAMPERTICO , BIBLIOTECA CIVICA BERTOLIANA, 2006, PAG. 95.CITO AUTORITA' NON SOSPETTE. CON
QUALI TERMINI THIERS, GIUDICA,
QUANTO ALLA VENETIA IL TRATTATO
DEL 1815?
EGLI DICE CHE L'AUSTRIA SE LA
DIVORAVA (LIV LVI)
FEDELE LAMPERTICO PAG 96OGNI VENETO PUO' PORSI LA MANO SUL
CAPO , PUO' DIRE: FRUGATE PURE; MA
COME HEYNE,PUO' AGGIUNGERE: IL
CONTRABBANDO E' QUI DENTRO.
QUINDI SE VESSATORI SE STRAZIANTI
SONO I PROCESSATI POLITICI ,
DIVENTANO DEL TUTTO
INCONCLUDENTI PEL FINE CHE IL
GOVERNO PUO' RIPROMETTERSENE.
QUINDI SE MOLESTA, SE ODIOSA E' LA
POLIZIA, E' ALTRETTANTO INUTILE AL
GOVERNO.
FEDELE LAMPERTICO PAG. 99NON PARLIAMO DELLO STATO
ECONOMICO, DELLE IMPOSTE DIRETTE.
L'ENORMITA' NE FU PALESATA PIU'
VOLTE
(PASINI,MENEGHINI, ED ALTRI)FEDELE LAMPERTICO PG. 109
LA VENETIA VEDE I TRIESTINI VENIR
FINO A CHIOGGIA, E PER I SUOI CANALI
INTERNI PROVVEDERE FERRARA,
BOLOGNA. LA VENETIA NULLA FA,
NULLA TENTA I E' ESANITA.
FEDELE LAMPERTICO PAG. 101
SE TANTI VENETI MORIRONO NELLE
BATTAGLIE, SE TANTI SONO IN BANDO,
SE TANTI SONO EMIGRATI , SE TANTI
SUBISCONO PROCESSI, SE TANTI
FURONO FUCILATI PURCHE' PER LA
SOLA DETENZIONE DI UN'ARMA, CI0'
VUOL DIRE DI NECESSITA' CHE ALLA
CALAMITA' PUBBLICA AGGIUNGENDOSI
LA DISGRAZIA PRIVATA, ALL'ODIO
FAMIGLIARE: ED E' ALLORA CHE UN
GOVERNO L'AFFETTO NON RIACQUISTA
PIU', QUANDO SONVI DI MEZZO
SVENTURE DOMESTICHE, QUANDO
SONVI OFFESE PRIVATE, QUANDO SONVI
DEI TELL.
FEDELE LAMPERTICO PAG. 102L'AUSTRIA NON PUO' ENTRARE IN UNA
CONFEDERAZIONE ITALICA. NON
PARLIAMO DELL'OBBLIGO MORALE CHE
HA IL GOVERNO ITALIANO VERSO I
VENETI,..
FEDELE LAMPERTICO PAG. 103PURTROPPO L'EMIGRAZIONE VENETA,
INSIEME A NOMI INTEMERATI, SI
MESCOLANO ANIMI RISENTITI E
POSTATI DA ECCESSIVA IMPAZIENZA E
IDEE ESAGERATE. QUESTO TUTTAVIA E'
CONSEGUENZA D'UNO STATO DI COSE
CHE NON PUO' DURARE, CHE E'
ASSURDO; E NON TOGLIE PUNTO NE'
POCO IL GRAN FATTO CHE INVECE IL
FONDO, L'UNIVERSALE DEI VENETI E'
ASSAI MITE, ASSAI TEMPERATO.
FEDELE LAMPERTICO PAG. 104
L'ESISTENZA DELLA REPVBLICA
VENETIA, AVEVA IN OGNI TEMPO
ISOLATI I POSSEDIMENTI SPAGNOLI E
SUCCESSIVAMENTE GLI AUSTRIACI
NELL'ITALIA SUPERIORE, E PERCIO' GLI
AVEVANO RESI MENO FORMIDABILI.
FEDELE LAMPERTICO PAG. 105
E' INEVITABILE SE CIO' CONCHIUDE CHE
IL DOMINIO DELL'AUSTRIA DEVE
CESSARE PRESTO. VI E' CHI PRIMA
VORREBBE FINIRLA CON ROMA..
FEDELE LAMPERTICO PAG. 109
TUTTE LE POTENZE HANNO TRADIZIONI
E NE SONO IN UN CERTO MODO
IMPEGNATE: DIFFICILMENTE SI
ADATTANO AL NUOVO DIRITTO
EUROPEO.
FEDELE LAMPERTICO P. 110
IL GOVERNO DI SUA MAESTA'
BRITANNICA PER ORGANO DEL
MINISTERO DEGLI ESTERI RUSSELL
RICONOSCEVA L'IMPOSSIBILITA' DI
ADUNARE UN CONGRESSO E INVITARE IL
RAPPRESENTANTE D'ITALIA E SEDERVI
SENZA TRATTARE DELLO STATO DELLA
VENETIA.
FEDELE LAPERTICO
IN QUESTE QUESTA NOTA IL CARATTERE
DEL DOMINIO AUSTRIACO NELLA
VENETIA E'POSTO VERAMENTE IN
RILIEVO DIMOSTRANDOSI COME
QUESTA OCCUPAZIONE MILITARE ,
QUESTA GRANDE INGIUSTIZIA, CUI
L'OPERA DEL TEMPO FU IMPOTENTE A
DARE UNA CONSACRAZIONE MORALE ,
NON PUO' A LUNGO DURARE, E CHE UNA
PACIFICAZIONE DELLA QUESTIONE
VENETIA RIDONDEREBBE IN VANTAGGIO
AI POPOLI.
FEDELE LAMPERTICO.
E QUEST'ATTITUDINE DEI NOSTRI
FRATELLI D'OLTRE MINCIO E' QUELLA
CHE CONFORTA I DOLORI DI NOI
VENETI, E CI FA PAZIENTI A
SOPPORTARE ANCORA PER POCO LE
BATTITURE DELLO STRANIERO;
PERCHE' E' PEGNO SICURO
D'IMMANCABILE LIBERTA'.
FEDELE LAMPERTICO PAG. 113
.... IMPORTO DI OSSERVARE CHE ASSAI
POCHI ERANO GLI STATI ITALICI AI
QUALI DOVEASI TOGLIERE
L'AUTONOMIA ;..
F.LAMPERTICO PAG. 120
L'ATONIA DEL VENETO PER LA
PUBBLICA COSA, L'INDIFFERENZA CON
CUI SI LASCIA PERVENIVA ALLE
CONGREGAZIONI CENTRALI I PIU'
INETTI, LE DERISIONE CON CUI SI
ACCOGLIE QUALUNQUE PROMESSA DI
STATI, NON POSSONO NASCONDERSI..
F. LAMPERTICO PAG.125
..IL VENETO E' ORA COSTRETTO A
PAGARE DA QUELLA STESSA POTENZA,
CHE GLI TOGLIE OGNI MEZZO A RIFARE
LA SUA FORTUNA.
F. LAMPERTICO.
A CURA DI RENATO DE PAOLI
VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV
TRACE LETERE ARTE
ISOLE SPAMPINE' REPVBLICA VENEXA DA MAR
SETE AVE MARI A DRENTO I LIDI DEL BOSCO SACRO ISOLE VENEXIA PALO AVI (ENDOLAGUNA)
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