"smembrarono lo Stato della Repubblica Veneta, procurando conseguenze disastrose che i Veneti stanno ancora pagando a caro prezzo ancora oggi.
Sfaldarono un sistema economico che durava da più di mille anni, fondato su uno Stato che partiva da un concetto economico - Isolano - esattamente "al rovescio" rispetto a tutti gli altri Stati esistenti: per gli altri stati il territorio era la terraferma che guardava il mare, per le Isole Sparse della Venexia era esattamente l'opposto, il suo "acquatorio"era il mare (interno Endolaguna estesissima che comprendeva verona Brescia Vicenza, Padova, Treviso, Aquileia, Grado etc. ADRIAVOS) che univa tutte le Isole Sparse alle Dominanti Isole Venexia.
Questo e' Il concetto di "PORTI VENETI" secondo il quale ogni Isola Sparsa ricompresa nei mitici "SETTE MARI", erano i PORTI e l'acqua con l'alta e la bassa marea entro i lidi, il Mare Interno o ENDOLAGUNA a formare il sistema Veneto oggi transunstanziato. I Massoni hanno ricevuto in dono i Consorzi di Bonifica e i risultati che da Vienna avevano promesso: latifondi al posto della Repubblica Venetia. Tutti a marciare rubando l'acqua sacra patrimonio inalienabile e fondante delle Isole Venete.
Il fascismo nasce dalle bonifiche ferraresi.... meditate... meditiamo.., e il canale Mussolini alias Fisero Tartaro canal Bianco rimase e rimane una chimera, non perchè difficile da realizzare ma perchè ridona ai Veneti l'identità che li accomuna: l'acqua che unisce, l'acqua con la quale si gioca, l'acqua che trasporta, e rende leggero ciò che non è, l'acqua che ha i suoi riti, e i suoi ritmi (alta e bassa marea).
Il Volpi e poi l'Enel ci hanno dato dentro, all'oro bianco e ne godono senza farcelo sapere. Ne sanno qualcosa i supestiti di Longarone. Campi al posto dell'acqua sacra.
Banche al posto delle Barche. Porchi al posto dei porti.. scrive il poeta veneto...
Questo sistema raccontano le palette votive, e i cinturoni.
La Repubblica Veneta è un arcipelago di comunicazioni,di trasporti, di reti, di commerci, altro che l'apologia di contadini polentoni. Tutti principi saggi , colti, ma guerieri se necessario, nella propria isola, ma pronti e federati , uno per tutti tutti per uno se c'è da difendersi è il Triveneto come Atlantide e la Carpanea...... ma prima di tutto bisogna riprendere le chiavi dell'acqua sacra che ci sono state sottratte. Trovare gli alleati, e gli Stati Uniti d'America dovrebbero aiutarci , in primis, se non altro per la riconoscenza di essere stati essi riconosciuti per primi dalla Repubblica Veneta quando si sono liberati della corona e per non vedersi alla lunga rioccupati dalla stesse corone che introdussero i nazionalismi per frantumare l'Identità adriatica e con esso I PORTI VENETI".
PALEOALVEI MINCIO BENACESE
Anfiteatro morenico Mantovano Isole Sparse Molinella, TRI VEN ZO, Tion, Tartaro, Tregnon, Menago, Lavegno, Piganzo, Bussè , Naviglio Adige.
TEMPLARI IL MINCIO I GONZAGA OSTILIA OS TILIA HOS TILIA
- FLUVIALITA' ENDOLAGUNA MOBILITA'
- ARGONAUTI ISOLE PORTO LEGNAGO
- BARCHE ISOLE SPARSE MENAGO
- BENA CESE MINCIO PO SECIA ENDOLAGUNA
Note sul Consorzio del Mincio
Il Consorzio del Mincio è stato costituito in base alla deliberazione dell’Assemblea generale degli interessati del 3 agosto 1930 in forza del decreto prefettizio del 12.07.1930. Ha per scopo fondamentale la tutela degli interessi presenti e futuri dell’irrigazione e dell’industria, aventi rapporto con le acque del lago di Garda e del fiume Mincio. Fanno parte del Consorzio i soggetti pubblici e privati che legittimamente usino o derivino acque del sistema Garda-Mincio. L’appartenenza al Consorzio è comunque determinata dal provvedimento di concessione oppure dall’effettiva utilizzazione idrica che dovesse precedere il suddetto provvedimento.
Il Consorzio del Mincio è interamente finanziato dagli Utenti secondo una classifica provvisoria per la ripartizione dei contributi approvata dal Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste del 1943 con l’integrazione di cui alla deliberazione n. 380 del Consiglio di Amministrazione in data 05.12.1959.
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