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venerdì 19 marzo 2010

VENETI: MINORANZA ETNICA

VENETIE PER L’AUTOGOVERNO. Profondamente diverse le due situazioni. Nel caso di Venetie per l’Autogoverno, l’ufficio circoscrizionale ha contestato il fatto che alla lista sia stata allegata una sola firma, quella del candidato presidente. Palmerini, nato a Padova nel 1968, consulente aziendale, ritiene infatti di essere esonerato dalla presentazione delle 1750 firme («tetto» che ha messo in crisi anche i partiti più radicati sul territorio) in base alla legge 881 del 25 ottobre 1977, che ha reso esecutivo il Patto internazionale sui diritti civili e politici. «Il Popolo Veneto viene tutelato come minoranza - spiega Palmerini - dalla stessa Costituzione». La lista di Venetie per l’Autogoverno (che vedeva come candidati anche Andrea Lunardon, Margherita Garbin, Bruno Pavanello, Stefano Previati, Marco Bottaro, Daniele Busato, Mario Busato e Gianfranco Tirreno) è stata bocciata per lo stesso motivo anche a Treviso, mentre oggi ci dovrebbero essere le pronunce dei Tribunali di Vicenza e Verona. Nel caso in cui arrivassero altri «no», Palmerini è già pronto a presentare ricorso al Tar e al Consiglio d’Europa.

LISTA BONINO-PANNELLA. Michele Bortoluzzi e gli altri candidati Radicali (Elisabetta Zamparutti, Mario Patrono, Maria Grazia Lucchiari, Raffaele Ferraro, Sami Albertin, Alessandro Liccardo e Massimo Pieressa) un po’ se l’aspettavano ma ci sono rimasti comunque malissimo. L’anno scorso, alle Europee, la lista aveva ottenuto 15.253 voti, ovvero il 2,8%. Ma sabato, in tribunale, si sono presentati con poco meno di 1100 firme. E l’u fficio circoscrizionale si è visto costretto a sanzionare l’e sclusione. «L’avevamo detto in tutte le sedi - sottolinea Bortoluzzi - che più si ritardava la scelta del candidato presidente e più ci avrebbero messo in difficoltà. Ma il Pd aveva garantito a più riprese che ci avrebbero messo a disposizione la loro struttura per assicurarci le firme necessarie. Firme che alla fine sono mancate». Ieri pertanto i Radicali hanno presentato istanze per la riammissione nei termini della lista provinciale. «Fatta eccezione - riprende Bortoluzzi - per gli ultimi quattro giorni, da parte della Rai è mancata ogni informazione sulle procedure di raccolta delle firme. E anche in molti Comuni i cittadini non hanno potuto, per problemi burocratici, sottoscrivere le nostre liste». Bortoluzzi sta ancora valutando l’ipotesi di avviare una causa civile contro il Partito Democratico del Veneto «per essere venuto meno a un contratto verbale con la nostra lista. Patto stipulato in presenza di vari testimoni, che chiameremo in giudizio, nel quale avevano assicurato le firme necessarie a presentarci. Noi abbiamo sottoscritto il collegamento, ma le firme promesse non sono arrivate e siamo fuori dalla corsa».
(01 marzo 2010)

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